Quarta e ultima settimana di teatro al Quadriportico di Santa Maria delle Grazie a Salerno. Quarta settimana con gli ultimi altri quattro appuntamenti inseriti nel cartellone, della rassegna “Teatrando al Quadriportico”, organizzata dall’associazione Planum Montis e della compagnia teatrale ‘E Sceppacentrella, giunta all’undicesima edizione, tutti ad ingresso gratuito con obbligo di prenotazione. Il primo appuntamento, di questa settimana è in programma per domani, giovedì 29 luglio, con la compagnia Samarcanda Teatro che presenta “Serata omicidio” di Giuseppe Sorgi per la regia di Enzo Fauci, con Andromeda Di Filippo, Emilia Fauci, Enza Fierro, Laura Quaglia, Salvatore Sellitto e Sara Forlenza. Un omicidio viene preannunciato su internet. L’assassino comunica giorno, ora e luogo in cui verrà commesso il crimine. L’indirizzo risulta essere quello di una giovane donna, appena trasferitasi nel nuovo appartamento in Via Brunelleschi, che non prende sul serio la vicenda. Eppure, la sera in questione, si recano sulla “scena del crimine” alcuni personaggi bizzarri e inattesi, ognuno spinto da motivazioni diverse. A turno hanno bussano alla sua porta… Ma intanto l’ora del misfatto si avvicina… e l'omicidio è pronto ad andare in scena… Note di regia Il giallo si tinge di rosa e si fa commedia: questa, nell’intenzione dell’autore Giuseppe Sorgi, è la parabola lungo la quale si snoda la bizzarra vicenda. Nella trasposizione del regista di Samarcanda Teatro Enzo Fauci rimangono fortemente marcate le caratterizzazioni dei personaggi, molto forti e scenicamente esplodenti: a rafforzare l’ambientazione, al limite del paradosso, contribuiscono una scenografia volutamente essenziale ed una colonna sonora di supporto Lo spettacolo è ad ingresso gratuito, ma con obbligo di prenotazione, chiamando al numero 3477645601. L’ingresso al quadriportico per ogni appuntamento sarà consentito dalle ore 20,15. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.
Tag: Salerno
Sabato 24 luglio, all’Arena del Mare di Salerno, è calato il sipario sulla XXXIII edizione del Premio Charlot. Un’edizione, che mai come quest’anno, ha registrato un eccezionale consenso di pubblico ed ha offerto serate speciali, con artisti incredibili.
Unidici, le serate in programma, più un workshop sulla comicità che ha visto la partecipazione di oltre 20 giovani aspiranti comici ed un dibattito sul lavoro del doppiatore. Quattro le location che hanno ospitato la kermesse, 150 tra artisti, giornalisti, presentatori e ballerini, che hanno calcato il palcoscenico, 40 in tutto i tecnici audio luci che hanno lavorato per la buona riuscita di ogni singolo evento, 30 le persone dello staff che si sono occupati della sistemazione, degli spostamenti, della comunicazione e del botteghino, 10 gli addetti alla sicurezza. Sono questi i numeri di una manifestazione che ogni anno è capace di regalare al suo pubblico momenti di divertimento e spensieratezza. Pubblico che, come detto, anche quest’anno non è mancato, facendo registrare per ben 5 serate (Il concerto dei Neri Per Caso, lo spettacolo del duo Solfrizzi/Stornaiolo, il concerto di Gigi Finizio e gli spettacoli di Arturo Brachetti e Christian De Sica) il sold out (750 posti a sera). Bene anche la serata che ha visto sul palco Gigi e Ros come conduttori della gara dei giovani cabarettisti e la serata del family show della Compagnia dell’Arte.
“Sono davvero molto soddisfatto – commenta Claudio Tortora – di come sia andata quest’edizione del Premio Charlot. Anche quest’anno, siamo riusciti per 11 serate a far dimenticare al pubblico il periodo di certo non bello che stiamo vivendo. Certo non nascondo che non è stato facile mettere su questo programma, viste le regole e le restrizioni. Ma grazie ad una squadra di lavoro molto affiatata e, fatemelo dire, alla grande professionalità di tutti i nostri ospiti, siamo riusciti a garantire a Salerno, un festival in piena sicurezza, ma soprattutto un bel festival. Una manifestazione, che ogni anno regala delle chicche, che solo da noi si possono vedere, come la serata che ha visto sul palco i Neri per Caso insieme con il Coro Pop di Salerno, Stefano Fresi, Eduardo Scarpetta e Flo. Insomma, credo che questa nuova formula, di offrire spettacoli realizzati ad hoc per lo Charlot sia la strada giusta per continuare a far crescere la manifestazione. Ovviamente per fare quel ulteriore salto in avanti, dobbiamo aspettare la fine di questa emergenza sanitaria. Ma sono sicuro che, con la vaccinazione e con il rispetto delle regole, presto vedremo la fine di quest’incubo e torneremo tutti alla vita di prima”.
Intervista di Stefania Maffeo
Pontecagnano Faiano, il consigliere comunale di minoranza (Forza Italia) Francesco Pastore si fa sentire intervenendo sul progetto di ripascimento della fascia costiera. “E’ un’opera che fu programmata e finanziata dalla giunta regionale di centro – destra con presidente Stefano Caldoro e dall’amministrazione provinciale guidata da Edmondo Cirielli. Dopo 10 anni il sindaco Giuseppe Lanzara torna a parlare di un progetto che la sua parte politica ha contribuito a far ritardare e, soprattutto, valutando la possibilità di localizzare, proprio a ridosso del litorale, un impianto di trattamento dei rifiuti”.
Il Primo Cittadino di Pontecagnano Faiano ha annunciato che a breve inizierà a lavorare una commissione di esperti ed operatori del settore per il rilancio della zona mare.
Questo lo spunto per una intervista esclusiva ai microfoni di 360 Web TV con il consigliere Pastore, con cui sono stati affrontati anche altri temi quali gli interventi prioritari per la Città e la sicurezza in tempo di Covid.
Tre giorni, tre spettacoli. Entra nel vivo l’undicesima edizione della rassegna “Teatrando al Quadriportico”, organizzata dall’associazione Planum Montis e della compagnia teatrale ‘E Sceppacentrella, con il patrocinio del Comune di Salerno. Dopo il successo, ottenuto lo scorso lunedì, con il primo appuntamento in cartellone che ha visto come protagonisti gli allievi della “On Teatro Formazione Creativa” di Salerno, che hanno presentato, per la regia di Licia Amarante e Marco Ziello, “Sogno”, tratto da “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakeaspere, si prosegue, domani, sabato e domenica, con altre tre spettacoli.
Domani, venerdì 16 luglio, di scena ci sarà la compagnia “I Matt…Attori” di Nola che presenteranno “Impronte digitali” scritto e diretto da Thomas Mugnano.
Sabato 17 luglio, tornano gli allievi della “On Teatro Formazione Creativa” di Salerno, che presenteranno per la regia di Licia Amarante e Marco Ziello, “Il nuovo Re” spettacolo di Opera Règia.
Mentre domenica 18 luglio sarà la volta della compagnia “Zerottantuno” di Napoli che proporrà “Il morto sta bene in salute” commedia comica di G. Di Maio, per la regia di Felice Pace.
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito, ma con obbligo di prenotazione, per ogni singolo spettacolo, chiamando al numero 3477645601. L’ingresso al quadriportico per ogni appuntamento sarà consentito dalle ore 20,15. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.
Dopo le anteprime del 26 e 27 giugno con le selezioni per Sanremo Rock&Trend Festival, che si sono svolte con un ottimo concorso di partecipanti, prosegue, a Salerno, il Premio Charlot, la kermesse dedicata a Charlie Chaplin, giunta alla sua 31esima edizione, che dal 12 al 18 luglio, ospiterà al Teatro delle Arti a Salerno, la sezione cinema, in collaborazione con la cineteca di Bologna. Si tratta della proiezione di quattro classici della cinematografia mondiale, che saranno proposti, con ingresso gratuito (previa prenotazione), al pubblico e agli amanti del Cinema con la C maiuscola.
Il primo appuntamento è per il giorno 12 luglio (si replica anche il 13 luglio), alle ore 21. In programmazione il film del 1948 “Ladri di Biciclette”, per la regia di Vittorio De Sica. Restaurato nel 2018 dalla Cineteca di Bologna, Compass Film e Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con Arthur Cohn, Euro Immobilfin e Artédis presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, “Ladri di biciclette” è uno dei capolavori realizzati in coppia con Zavattini. Il quadro di miseria dell’Italia del dopoguerra è condensato magistralmente nella storia di un attacchino cui viene rubata la bicicletta, unico mezzo di sostentamento per sé e la famiglia. André Bazin lo definì “il centro ideale attorno al quale orbitano le opere degli altri grandi registi del neorealismo”. Oscar per il miglior film straniero.
Si prosegue poi il 14 e 15 luglio con la proiezione di “Dottor Stranamore” del 1964 per la regia di Stanley Kubrick. La fine del mondo in epoca atomica: nella sala da guerra del Pentagono (scenografie di Ken Adam), o a cavalcioni d’una bomba. Doveva essere un film serio: follie individuali, errori nel sistema di comunicazione e dispositivi segreti di reazione ‘preventiva’ rendono possibile l’annientamento termonucleare dell’umanità. Ma nella strada che porta alla morte, troppa vodka, troppa Coca-Cola, troppi missili fallici, troppi fluidi vitali repressi. E troppi, troppi Peter Sellers. Kubrick ce la mette tutta per ritardare l’esplosione, ma alla fine scoppia a ridere (e pare che nel film lo si possa sentire). L’atto di nascita del cinema demenziale.
Terzo appuntamento il 16 luglio, sempre alle ore 21, con la proiezione di “Caro Diario” del 1993 per la regia di Nanni Moretti. Diviso in tre capitoli autonomi e complementari (In vespa, Isole e Medici), Caro Diario rimane, a quasi trent’anni dalla sua prima uscita in sala, un sorprendente oggetto estraneo di un autore unico del nostro cinema. Per Nanni Moretti, “splendido quarantenne” , è un punto di svolta: dopo la crisi ideologica di Palombella rossa, il “leone di Monteverde” abbandona il suo alter ego Michele Apicella e porta sullo schermo se stesso, senza filtri, dalle gite in vespa nella Roma agostana deserta fino alla sua, reale, malattia.
Ultimo appuntamento in cartellone, per la sezione cinema, il 17 e 18 luglio (ore 21) con la proiezione de “Gli Uccelli” del 1963, per la regia di Alfred Hitchcock . tratto dall’omonimo racconto di Daphne du Maurier pubblicato nel 1953. Melania Daniels ( Tippi Hedren), ricca e giovane figlia di uno dei più importanti editori della città, incontra in un negozio di animali di San Francisco l’avvocato Mitch Brenner (Rod Taylor). Nonostante Mitch l’abbia riconosciuta, finge di scambiarla per una commessa del negozio: sta infatti cercando una coppia di pappagalli inseparabili da regalare alla sorella Cathy in occasione del suo undicesimo compleanno. Melania, infastidita ma al tempo stesso intrigata da Mitch, sta al gioco e gli risponde che il negozio non ha tali esemplari, e gli propone invece dei canarini.
Musica, teatro, cinema, libri e soprattutto giovani cabarettisti emergenti. Sono questi gli ingredienti dell’edizione 2021 del Premio Charlot, la kermesse dedicata al più grande attore di tutti i tempi, giunta alla sua XXXIII edizione. Presentato questa mattina, nel Salone dei Marmi, del Comune di Salerno, dal direttore artistico Claudio Tortora, alla presenza del sindaco Vincenzo Napoli e del presidente dell’autorità portuale Andrea Annunziata, il programma completo degli appuntamenti. Il via domani 26 giugno, al Teatro delle Arti, con la due giorni dedicata alle selezioni per Sanremo Rock&Trend Festival.
Si prosegue poi, sempre al Teatro delle Arti dal 12 al 18 luglio con la sezione “Charlot Cinema”, proiezioni di grandi capolavori cinematografici in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Spazio ai giovani comici emergenti dal 12 al 19 luglio con due appuntamenti molto importanti. Il primo dal 16 al 18 luglio al Teatro Charlot di Pellezzano dove si terrà un workshop gratuito, che si terrà di mattina, dal tema “Percezioni comiche” a cura di Alessio Tagliento. Il secondo previsto per il 18 luglio, ore 21,15, all’Arena del Mare di Salerno, dove presentati dal duo comico Gigi e Ros si sfideranno 8 giovani cabarettisti, a suon di battute per conquistare lo Charlot Giovani, ospite della serata Angelo Di Gennaro.
Ma il sipario dell’Arena del Mare di Salerno si alzerà, il giorno prima, ovvero il 17 luglio (ore 21,15), con il concerto dei Neri per Caso, presentato da Gianmaurizio Foderaro, in collaborazione con il Sea Sun festa del Mare, promosso dall’Autorità Portuale di Salerno. Il sestetto vocale festeggia così nella propria città i 25 anni di carriera.
Il 19 luglio (ore 21,15), sempre all’Arena del Mare, spazio al Campania Blues Festival, con protagonista Kirk Fletcher.
Il 20 luglio (ore 21,15), ancora nella struttura che sarà costruita nei pressi di Piazza della Concordia, invece si ride davvero con una storica coppia del cabaret Toti & Tata, ovvero Antonio Stornaiuolo ed Emilio Solfrizzi in «Tutto il mondo è palcoscenico».
Comicità e musica saranno invece i protagonisti della serata del 21 luglio quando sul palco dell’Arena del Mare saliranno i Villa Perbene e Gigi Finizio.
Il 22 luglio (ore 21,15) è la volta dello Charlot Monello, serata dedicata ai più piccoli e non solo, con la Compagnia dell’Arte che presenta «La magica storia della pizza».
Il crescendo finale vede il 23 luglio (ore 21.15) protagonista Christian De Sica e la sua orchestra in «Una serata tra amici», mentre il 24 luglio (ore 21,15) Arturo Brachetti, il più grande trasformista al mondo, sarà in scena con il suo «Pierino, il lupo e l’altro» accompagnato da un’orchestra di 30 elementi.
Tutti gli appuntamenti del Premio Charlot sono gratuiti ma con obbligo di prenotazione.
Discriminati e confinati nelle riserve, migliaia di nativi nord americani si arruolarono come volontari nell’esercito canadese e statunitense per combattere il nazifascismo in Europa e in Italia. Giunto alla sua quarta ristampa e finalista del Premio Nazionale di Storia “Monte Carmignano per l’Europa” , “I pellerossa che liberarono in Italia” scritto dal giornalista e scrittore Matteo Incerti verrà presentato a Salerno venerdì 25 giugno alle 21 presso la Pinacoteca grazie ad una iniziativa promossa da Anpi.
Quella dei soldati nativi che lottarono per la Liberazione d’Italia è una storia sconosciuta, mai raccontata prima, che riguarda anche Salerno e la sua terra.
Tra i “pellerossa” che si batterono per diritti e libertà di cui neanche loro godevano al tempo ci furono infatti diversi nativi inquadrati nella 45th US Infantry che conquistarono a Oliveto Citra la prima Medal of Honour che il Congresso degli Stati Uniti concesse ad un indigeno Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers, altri invece combatterono a Persano e purtroppo alcuni di loro persero anche la vita.
LA STORIA
Sbarcati in Sicilia il 10 luglio 1943, battaglia dopo battaglia, da Agira a Salerno, da Ortona ad Anzio, dal fronte della Valle dei Liri e Cassino, la Liberazione di Roma, fino allo sfondamento della Linea Gotica orientale in Romagna, centinaia di pellerossa cree, mohawk, ojibwa, ‘piedi neri’, pawnee, creek, cherokee solo per citare alcune tribù, contribuirono a liberare l’Italia dal fascismo.
Eroi dimenticati per settantacinque lunghi anni, oltre cinquanta di loro sacrificarono la vita sul suolo italiano e sono sepolti nei cimiteri di guerra britannici e americani sparsi per l’Italia: Da Agira (Catania), Ortona (Chieti), Cassino (Frosinone), Roma, Nettuno, Gradara (Pesaro), Ancona, Coriano (Rimini), Cesena, Ravenna, Villanova di Bagnocavallo (Ravenna).
I PELLEROSSA DI SALERNO – Coloro che ritornarono dal fronte, diventati capo tribù, artista o attore in film e telefilm (come accadde a Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers eroe a Oliveto Citra) continuarono a lottare per conquistare quei diritti civili che avevano già donato agli italiani e gli europei. Tra loro c’ere anche il pawnee dell’Oklahoma Brummet “Guerriero Fantasioso” Echohawk che tratteggiò le sue azioni e quelle dei suoi commilitoni in Italia con la 45a Divisione USA in decine di bellissimi disegni a matita (divesi sono riprodotti nel libro). Dalla penna di ‘Guerriero Fantasioso’ vennero tratteggiati così gli scontri di Persano e l’azione spericolata dove a settembre 1943 Ernest ‘Aquila Rossa’ Childers a Oliveto Citra sgominò da solo diverse postazioni tedesche. Una azione di coraggio che gli valse , primo nella storia statunitense, una Medal of Honour concessa ad un indigeno.
A Persano morirono anche due indigeni della 45th e Echohawk “Guerriero Fantasioso” che parteciò a quegli scontri tremendi nell’abitato tratteggiò i loro corpi violentati dalla guerra.
STORIA DI DIRITTI E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI: Terminata la seconda guerra mondiale i nativi canadesi conquistarono solo nel 1962 il pieno diritto di voto incondizionato alle elezioni federali, e qualche anno più tardi riuscirono a mettere fine all’esperienza traumatica e razzista delle ‘scuole residenziali’ confessionali dove migliaia di piccoli indigeni (inclusi i veterani della campagna d’Italia come Wilmer Nadjiwon che venne violentato da bambino o Henry Beaudry e Len Bailey che subirono pesanti violenze) venivano rinchiusi, subendo anche violenze sessuali indicibili come capitato all’allora giovanissimo ojibwa Wilmer Nadjiwon.
Il dramma delle ‘scuole residenziali’ è emerso ancora una volta poche settimane fa dopo la scoperta di 272 corpi nel giardino dell’istituto di Kaamloops in British Columbia, lo stesso frequentato da Len Bailey uno dei protagonisti di questa storia.
Negli ultimi anni sono stati prima Papa Benedetto XVI e poi Papa Francesco a chiedere scusa a nome della Chiesa Cattolica per gli abusi e violenze perpetrate nelle ‘scuole residenziali’. Episodi anche questi narrati nel libro, che ripercorre anche il percorso di diversi veterani inclusi gli eroi “pellerossa” di Salerno.
VETERANI IN DIFESA DELL’AMBIENTE
Quei pellerossa che avevano liberato l’Italia dal fascismo, dopo il secondo conflitto mondiale, continuarono le loro battaglie, in modo pacifico difendendo anche la propria terra sacra dagli scempi ambientali. Come accadde nel 2010 con capo Nadjiwon, ultraottantenne, che ‘schierò’ in una pacifica battaglia ambientalista ojibwa, mohawk e i fratelli americani Sioux e Cheyenne, per impedire la costruzione della più grande discarica del Canada, ‘Dump 41’ in Ontario, che minacciava una delle falde acquifere considerate tra le più pure della Terra.
STORIE D’AMORE E FIGLI DI GUERRA
Il libro narra anche diverse storie d’amore e di “figli di guerra” pellerossa. Come quella incredibile a lieto fine del cecchino meticcio Len Bailey, military medal a Pofi (Frosinone) che ebbe una figlia in una notte d’amore alla fine del conflitto e quella di Orville Johnston, oijbwa di Cape Croker, Ontario che combatté in Sicilia, ad Ortona dove venne leggermente ferito e poi in Romagna ed ebbe un figlio in Italia. Un figlio che lo cercò invano tutta la vita, ma il padre povero e in preda all’alcol negli anni Settanta si negò come ricordano le figlie. E forse questo libro potrà servire a ritrovarlo.
RICERCHE DI DUE ANNI, ORA LIBRO TRADOTTO E PUBBLICATO IN INGLESE
Una storia vera, frutto di due anni di ricerche da parte dell’autore Matteo Incerti tra archivi militari canadesi, statunitensi e testimonianze dirette raccolte nelle varie tribù indigene del Canada e degli Stati Uniti dove i figli di quei veterani (l’ultimo Wilmer Nadjiwon è morto a 96 anni nel 2018) hanno aperto il cuore delle loro memorie e messo a disposizione lettere inviate dal fronte dal 1943 al 1945. Il libro edito da Corsiero Editore 398 pagine e con 120 foto, riporta anche tutti i luoghi di sepoltura dei 57 “pellerossa” arruolati nell’esercito canadese (51) e statunitense (6) di cui l’autore narra le gesta e anche le biografie di oltre un centinaio di loro che ritornarono a casa dal fronte della seconda guerra mondiale. Il libro che ha ricevuto l’attestato di interesse storico nazionale per il Canada, è stato tradotto in inglese grazie all’aiuto dell’ambasciata canadese e presto verrà pubblicato anche in questa lingua.
L’OMAGGIO DELLA TRIBU’ CREE ‘MOSQUITO GRIZLY BEAR’ ALL’AUTORE DEL LIBRO:
BATTEZZATO ‘AQUILA SVETTANTE’
Diverse tribù indigene del Canada hanno deciso di omaggiare Matteo Incerti per il lavoro svolto per ricordare per la prima volta le gesta in Italia dei loro padri e nonni. Così gli Ojibwa di Cape Croker hanno invitato l’autore nella loro tribù e gli hanno dedicato un intero numero della rivista storica bismestrale della comunità.
La tribù dei cree delle pianure della Prima Nazione Mosquito Grizly Bear Head lean man’ ha fatto ancora di più. Per ringraziare Incerti, su proposta del figlio del veterano Henry Beaudry, della capo tribù Tania Aguilar Anti-Man e consultata la senatrice delle prime Nazioni e guardiana della conoscenza Jenny Spyglass, ha battezzato il giornalista e scrittore emiliano con il nome spirituale: “Pa pa mi sut ki hiw – Soaring Eagle”. In italiano: Aquila Svettante.
Ad un mese dall’inizio della XXXIII edizione del Premio Charlot, che si svolgerà tra il Teatro delle Arti e l’Arena del Mare di Salerno, il patron Claudio Tortora annuncia i primi due ospiti della kermesse. Il 20 luglio, con inizio alle ore 21,15 saliranno sul palcoscenico Emilio Solfrizzi ed Antonio Stornaiolo, due bravissimi attori, stimati ed amati da critica e pubblico. Il primo noto per le sue interpretazioni in film e serie tv come El Alamein – La linea del fuoco, Selvaggi, Un matrimonio da favola, Fratelli coltelli, Sei forte maestro e Tutti pazzi per amore etc, il secondo per le sue interpretazioni in film e serie tv come Io non ci casco, Buona giornata, Distretto di Polizia, Il commissario Zagaria ed altri. Ma dire Emilio Solfrizzi ed Antonio Stornaiolo vuol dire anche Toti e Tata, un duo comico, che ha debuttato nel 1985 per poi sciogliersi nel 1998 e riunitosi nel 2011. Nei panni di Toti e Tata, la coppia Solfrizzi – Stornaiolo ha raggiunto una notevole popolarità in Puglia, Basilicata e Campania. Il grande successo ottenuto sulle reti locali Telebari, Telenorba, Teledue e Telecolore, è dovuto alla loro satira irriverente, in gran parte legata alla collaborazione con l’autore e regista Gennaro Nunziante. Tra le interpretazioni più apprezzate del duo non possiamo non ricordare il poeta Mino Pausa ed il Duo Novembre; ed ancora Kiavik l’improbabile emulo di Superman; Mazza e Panella, con il presentatore di finte televendite Mazza (Stornaiolo) e il suo aiutante Ciro Ciuffino (Solfrizzi); il giornalista Lino Linguetta; il cantante neomelodico barese Piero Scamarcio, supportato dallo “Scippatore d’emozioni”: in questa veste, i due pubblicano nel 1993 un Lp di cover parodistico-demenziali dal titolo Ricover, la coppia di Mormoni e gli Oesàis (parodia molfettese del famoso gruppo degli Oasis).
“Tutto il mondo è un palcoscenico” è il titolo dello spettacolo che il duo, presenterà al pubblico del Premio Charlot, dove sono stati ospiti, lo ricordiamo nel 1996, per poi tornarci ancora Stornaiolo come presentatore di diverse edizioni e Solfrizzi premiato per il teatro durante la XIX edizione. Il titolo trae spunto da una commedia di Shakespeare e indaga con ironia e leggerezza, ma anche con la capacità di divagazione che appartiene ai due attori, le scene e le controscene del nostro quotidiano. Torna, dunque, la comicità della coppia artistica più amata dai pugliesi, ma anche dai salernitani che non hanno mai dimenticato le avventure di Toti e Tata, ed ora grazie al Premio Charlot, potranno rivederli nuovamente insieme e riapplaudirli in una serata dove l’unica parola d’ordine sarà: ridere.
di Erika Noschese
Attimi di panico oggi, verso le 13, sul Viadotto Gatto. Per cause ancora da accertare un Tir è stato coinvolto in un incendio. Stando a quanto emerso fino ad ora, l’autoarticolato si stava recando al porto commerciale, ma ha dovuto fermare la sua corsa a causa dell’incendio che sarebbe stato provocato da un corto circuito. Illeso il conducente che è riuscito a mettersi in salvo, ingenti i danni. Sul posto sono giunte le squadre della centrale e del distaccamento città con il supporto di due autobotti. Le squadre intervenute hanno avuto ragione dell’incendio in pochissimo tempo, ma per ripristinare la viabilità ordinario si è reso necessario l’intervento di pale meccaniche.
Nell’incendio non ci sono stata persone coinvolte e/o ferite. Intanto, a lanciare l’allarme sulle vetustà del parco mezzi di alcune aziende salernitane, le organizzazioni sindacali di Filt Cgil e Uiltrasporti, attraverso i segretari generali Gerardo Arpino e Antonello Guerrazzi che parlano di “ennesimo episodio grave e preoccupante che ci troviamo a registrare sull’unica arteria che collega l’autostrada al porto salernitano, riducendo al minimo i livelli di sicurezza per tutti”. I sindacati, infatti, da tempo denunciano le condizioni in cui versa il parco mezzi di innumerevoli aziende di trasporto che tutti i giorni circolano sulle strade della provincia di Salerno. “C’è la necessità di un cambio di marcia, bisogna investire in sicurezza acquistando nuovi mezzi – hanno dichiarato ancora Arpino e Guerrazzi – La sicurezza non va considerata solo come un costo, ma deve essere l’obiettivo primario di tutti, nessuno escluso, ed un’assoluta necessita”.
L’impianto di compostaggio Ecosider sorgerà nel Comune di Pontecagnano Faiano. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che, di fatti, ha respinto il ricorso presentato dai Comuni di Pontecagnano Faiano, Giffoni Valle Piana, la società Caffè Santa Cruz di Salerno e la società D&d Italia Spa. Oggetto di discussione portato dinanzi ai giudici del Consiglio di Stato l’autorizzazione ambientale, cosiddetta Via, concessa dalla Regione Campania per la realizzazione dell’impianto di recupero e smaltimento dei materiali ferrosi e non da realizzarsi nel comune di Pontecagnano Faiano. Soddisfatti gli avvocati Dario Gioia e Federico Maggio, difensori della Eco Sider Ricicla: la sentenza del Consiglio di Stato consente infatti la realizzazione dell’impianto dei rifiuti, sancendo la piena legittimità delle autorizzazioni ambientali.