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Pontecagnano, riaperto il ponte sul torrente Asa

Riaperta oggi parzialmente, con senso unico in direzione Salerno/Capaccio, la litoranea SP 175 con limitazioni di carico (3 ton) e di sagoma altezza 2,60 mt.) per i veicoli. Lo ha annunciato il presidente della Provincia Michele Strianese secondo cui il ponte ​ ha riaperto parzialmente al traffico veicolare la SP 175 al km 3+200, in corrispondenza del ponte sul Torrente ASA, nel Comune di Pontecagnano Faiano, a far data da oggi, 15 aprile 2020 e fino al 30 settembre 2020, quando andremo a procedere, quindi dopo l’estate, all’abbattimento e ricostruzione del ponte.

Potremo così riaprire la strada in via definitiva. “Considerata la fase di emergenza sanitaria in atto, il transito sarà consentito ai mezzi di soccorso sanitari con lampeggiante e sirena in azione in entrambi i sensi di marcia, anche in corrispondenza del ponte, preferibilmente scortati e qualora l’altezza massima non sia superiore a 2,60 m – ha dichiarato il presidente di Palazzo Sant’Agostino – Ringrazio fin da ora il Comune di Pontecagnano, che provvederà con mezzi e personale proprio alla fondamentale azione di monitoraggio e sorveglianza per il rispetto dei limiti e segnali, al fine di accompagnare in maniera efficace la riapertura della tratta, ma anche ai Carabiieri e le altre forze dell’ordine che pattuglieranno la zona nelle ore notturne. E ringrazio tutte le parti interessate a questa operazione di riapertura del Ponte Asa, con le quali ci siamo mossi in assoluta sinergia.

Quindi oltre all’impegno dei vari ambiti della Provincia di Salerno, Viabilità, Protezione Civile e Polizia provinciale, sicuramente parlo di Prefettura di Salerno, Comune di Pontecagnano Faiano, Comuni di Salerno e Battipaglia, Vigili del Fuoco di Salerno, 118 di Salerno, Carabinieri di Salerno, Pontecagnano e Battipaglia, Polizia Stradale di Salerno, Società Busitalia, oltre al dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salerno con cui la Provincia sta lavorando alla definizione del progetto esecutivo per l’abbattimento e ricostruzione del ponte a fine estate”.

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Pontecagnano Faiano, buoni spesa con la firma del sindaco: scoppia la polemica

di Erika Noschese

E’ polemica a Pontecagnano Faiano dopo la decisione del sindaco Giuseppe Lanzara di firmare i buoni spesa, l’aiuto concesso dai singoli Comuni d’Italia per aiutare le famiglie più bisognose in questa fase di emergenza, grazie all’intervento del governo centrale. “La vita è anche una questione di stile. Manco Achille Lauro il Comandante,l’inventore dei pacchi di pasta elettorali, era arrivato a tanto. Ma il Sindaco di Pontecagnano ha consegnato i buoni alimentari con in calce la sua autorevole firma”, ha dichiarato Ugo Carpinelli, ex sindaco di Giffoni Valle Piana. “Forse vuole che i Cittadini ricordino tanta beneficenza – ha poi aggiunto Carpinelli – Questa è la nuova classe dirigente:a noi hanno insegnato che la solidarietà si fa in silenzio,con discrezione ed umanità. Nessuna Legge prevede la Firma del Sindaco in calce ai buoni alimentari”.

A sollevare la polemica anche un cittadino di Pontecagnano, Matteo Maria Zoccoli: “Venerdì mattina nella mia città  sono stati consegnati, come in molte altre città d’Italia, chi prima e chi dopo, i “buoni spesa”. Quelli finanziati dall’ordinanza della Protezione Civile. Quei famosi 400 mln di euro immediatamente disponibili per tutti i Comuni d’Italia per far fronte all’emergenza nella sua declinazione sociale, per permettere a tutti quelli in difficoltà di ricevere delle risorse per la “solidarietà alimentare”. Non avendo diritto ai “buoni spesa”, mi sono comunque interessato a come/quando/perché questi venissero distribuiti. Perché ? perché a me piace spulciare l’albo pretorio del mio Municipio e perché credo che tutti i cittadini dovrebbero occuparsi della propria comunità, giudicando l’operato di chi ci governa. Ho trovato intelligente riuscire ad emetterli il venerdì prima di Pasqua, in modo da consentire ai tanti richiedenti quantomeno un immediato ristoro prima della festa, ma ho subito trovato inopportuno e per questo le scrivo, la firma del Sindaco Giuseppe Lanzara sul buono spesa”, ha dichiarato, attaccando il primo cittadino per la decisione di firmare i buoni spesa consegnati alla cittadinanza. “Potrei scrivere pagine e pagine del perché quella firma per me ha significato tradire il mandato popolare, sfruttare la propria posizione per fare carriera ed accreditarsi, soprattutto tra le fila di persone oggettivamente in difficoltà, quale salvatore.

Ci sarebbero tanti modi di coniugare l’inopportunità  di questo gesto, tutte portano al sunto che, nella migliore delle ipotesi, è stata una assoluta caduta di stile. Questo tipo di mossa me la sarei aspettata da un politico compassato e non da un uomo di 37 anni al suo primo mandato e che potrebbe davvero, se solo lo volesse, portare una rivoluzione copernicana in un sistema politico marcio – ha poi aggiunto Zoccoli – Quella firma diceva per me, che forse sbaglio anzi spero vivamente di sbagliarmi, “ QUESTO BUONO SPESA E’ DA PARTE DEL SINDACO”. Sarò marcio io a pensare che questa cosa non andava fatta ma recuperando tutta una serie di esempi nei vari comuni dove ho amici, parenti, conoscenti mi sono rassicurato nel mio sdegno. Nessuno, nessun Sindaco di quelli che ho visto io, hanno avuto l’ardire di firmare il buono spesa”. Da qui l’appello al sindaco Lanzara: “qualora quella firma sia stata una svista, un errore allora la prego mi corregga e mi dica che lei con il suo staff saprà porre più attenzione a queste cose. Perché in politica è anche questione di forma e se si vuole lanciare, come credo, in una sfavillante carriera politica regionale/nazionale, avrà bisogno della capacità di ammettere una svista o meglio ammettere l’intempestività delle proprie azioni. Scrivo soprattutto perché intimamente vorrei che qualcuno leggendomi sviluppasse la voglia inarrestabile di rispondermi”.

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Assolto dopo 8 anni, Gerardo Cerra: “Ora riparto ma lontano da qui”

di Erika Noschese

Dopo l’emergenza sanitaria riparte, ma lontano da qui. Una battaglia giudiziaria che si è conclusa con l’assoluzione con formula piena perchè il “fatto non sussiste”.

Gerardo Cerra, architetto e responsabile dell’ufficio tecnico in servizio presso vari comuni della Piana del Sele ha potuto mettere il punto definitivo, dopo un’odissea iniziata ben 8 anni fa, a suon di denunce.

Tutto inizia da Montecorvino Pugliano quando “l’opposizione pensa di poter fare politica con le querele”. “Ero stato additato come il capo della criminalità organizzata nei Picentini”, ha dichiarato Cerra ripercorrendo le tappe del suo lavoro a Montecorvino Pugliano, fino ad una serie di procedimenti giudiziari. “Per me è stato uno stillicidio”, ha aggiunto.

L’ultimo procedimento penale si è concluso il 20 febbraio, unica volta in cui – per essere assolto – è stato necessario ricorrere alla Cassazione perchè aveva avuto una condanna, in primo e secondo grado, per abuso d’ufficio. La motivazione era un piano casa che “era e rimane legittimo e nessuno ha mai posto in discussione il mio lavoro – aggiunge l’uomo – Non so perchè il pm abbia montato questo abuso d’ufficio, è assurdo”. L’architetto ha iniziato a lavorare nel 2006 mentre il piano casa lo ha rilasciato nel 2012 e la legge era del 2009.

“Il fabbricato, in tutto questo, era stato realizzato nel 2002 quando io ero altrove e secondo il pm c’era una logicità di eventi che avrei seguito, arricchendo illecitamente non so chi, non conosco neanche la proprietaria”. Un danno, non solo anche a livello economico ma anche e soprattutto psicologico. “Al di là dell’assoluzione, la condanna in primo grado era di 8 mesi, non sarei comunque andato in galera ma per effetto della Legge Severino ho dovuto scontare il doppio della pena in primo grado, con la revoca delle funzioni dirigenziali”.

Cerra infatti, nei comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, ha potuto svolgere lavoro dirigenziale e la legge Severino lo impedisce, in caso di condanna in primo grado. “Un danno economico ma è uno stillicidio proprio a livello psicologico”, ha aggiunto l’architetto Cerra. Ora però è tempo di ripartire. Dopo l’emergenza Coronavirus Gerardo Cerra andrà a lavorare al Comune di Centola “perchè non voglio più stare qua”, taglia corto. E poi un pensiero per chi, invece, ha sempre creduto nella sua buona fede senza mai lasciarlo solo. “Voglio ringraziare i miei amici, colleghi e amministratori per l’affetto e la vicinanza mostratami in questi frangenti ma che in realtà non mi hanno mai fatto mancare – ha detto Cerra – E un ringraziamento particolare al mio legale professor Avvocato Giuseppe Della Monica per la bravura, la tenacia la disponibilità e la fiducia nei miei confronti”.

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Coronavirus, aumentano i casi a Pontecagnano

 

Sono  8 le persone positive al Covid19 a Pontecagnano Faiano. Ad annunciarlo, nel pomeriggio di oggi, il sindaco Giuseppe Lanzara. Stando a quanto riferisce il primo cittadino le persone risultate positive oggi erano tutte in quarantena e sarebbero legate al primo caso verificatosi diversi giorni fa. Intanto, l’amministrazione comunale è al lavoro per monitorare la situazione. Intanto il primo cittadino ha rinnovato l’appello a stare a casa e rispettare le regole.

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Alimenti scaduti nel pacco alimentare, la denuncia

 

Alimenti scaduti nel pacco alimentare concesso alle famiglie in difficoltà. A denunciarlo Monica Riccio, una donna di Pontecagnano Faiano che, attraverso i social, racconta la sua disavventura. “Ho ricevuto una comunicazione dal nostro sindaco per avere alimenti. E’ stata una bella iniziativa ma c’è sempre un però – racconta la donna – Mi hanno portato, ieri, pasta, brioches, frutta, tonno, olio. E io sono sempre una persona che controlla sempre la data di scadenza. Due pacchi di brioches scaduti”, racconta la donna che non risparmia accuse agli organi interessati. “Voi mangereste pasta andata a male?”, si chiede la donna denunciando che anche la pasta era andata a male. “Non esiste, questo non significa aiutare ma distruggere e non posso dare cibo scaduto ai miei figli”. La donna racconta inoltre di essere disoccupata ma di avere anche le spese per l’affitto di casa e “signor sindaco Lanzara non so se lei è al corrente di questa situazione ma date cibo non scaduto alle famiglie che volete aiutare”.

Immediata la replica di Roberto Tuorto, direttore del Banco Alimentare Campania. “Una organizzazione fatta da tanti volontari (a quanto pare considerati criminali?) che gratuitamente danno il loro tempo per recuperare prodotti da distribuire alle persone come lei. O meglio per donare gratuitamente questi prodotti a persone bisognose. Non spendiamo soldi pubblici per fare la spesa, non intaschiamo soldi pubblici per arricchirci. Chiediamo solo alle aziende di donare le eccedenze alimentari (che non sono riuscite a vendere) perché possano aiutare chi vive nel bisogno.

Chiediamo piccoli contributi per pagare la benzina dei furgoni con cui facciamo il ritiro presso queste aziende e poi portiamo il cibo in tutti i comuni della Campania. Sa, i furgoni non si spostano senza benzina. Per il resto, gratuitamente riceviamo e gratuitamente doniamo”, ha dichiarato il direttore che sottolinea come la data di scadenza sia relativa solo ai prodotti freschi. I prodotti a lunga conservazione (compreso le merendine che ha ricevuto) hanno sulla confezione il “preferibilmente entro” e, per legge, possono essere consumati tranquillamente anche dopo tale data. Peraltro c’è proprio la proroga dell’azienda produttrice che la rassicura. “A quelli che scrivono: è successo altre volte… rispondo: certo!!! E succederà ancora. Perchè questo è il nostro lavoro e perchè la legge lo consente.

Infatti è arrivato per tutti, anche per noi e vista la crisi che arriverà, il tempo di evitare che prodotti buoni vengano considerati scaduti… come per “ignoranza” (nel senso non offensivo ma letterale del termine) ha fatto lei e tanta gente che ha commentato con altrettanta rabbia questo suo video. Anche se avesse comprato queste merendine due mesi fa e, lasciate nella credenza, dopo qualche mese avrebbe verificato il superamento della data, non andrebbero buttati ma consumati tranquillamente. Va fatto da tutti noi. Per evitare lo spreco e salvare cibo buono dall’ambiente”, ha poi aggiunto Tuorto che rivendica l’impegno quotidiano contro lo spreco e contro la fame cercando di evitare proprio quello che lei ha fatto: considerare prodotti ancora ottimi come prodotti “scaduti”.

E poi si difende dalle accuse: “Ad ogni modo ci dispiace che con questo suo video ha mandato in un istante alla malora con rabbia e irriconoscenza tutto il lavoro che gratuitamente facciamo per portare, anche nella sua casa, quello che recuperiamo. I soldi, a cui fa riferimento qualche altro scienziato che ha commentato il suo video, arriveranno dal Governo e saranno dati direttamente alle famiglie per la spesa e non certo al Banco Alimentare che non mangia e non ha mai mangiato i soldi di nessuno.

Vede, mentre lei fa i suoi video, io e tanti miei amici volontari rischiamo in questo momento la vita a girare per aziende e supermercati con guanti e mascherine per far arrivare il cibo anche a lei, mettendo a repentaglio anche i nostri cari quando torniamo alle nostre case. Lo fanno anche gli amministratori e i volontari impegnati nella distribuzione che magari potrebbero anche loro stare al riparo nelle loro case”. E ancora: “Se fosse per la sua ingratitudine, sicuramente non ne varrebbe la pena. Ma non lo facciamo per vanagloria. Sappiamo che il nostro tentativo è del tutto insufficiente. Ormai siamo tutti abituati a criticare. Vede, se anche nostro figlio scrive dieci parole su una pagina e una la sbaglia, il nostro occhio va sempre su quella sbagliata. Non sulle nove scritte bene. Siamo fatti così. Anche lei infatti, su 20 prodotti ricevuti è andata in escandescenza per un prodotto non “scaduto” ma che aveva superato il TMC e su sei carciofi. Tutto il resto non conta. Certo se fosse andata al supermercato e li avesse comprati manco faceva il video. Andava al supermercato a farseli cambiare. Se riceviamo qualcosa in regalo, cioè gratuitamente, almeno per educazione diciamo grazie e poi magari, se il regalo non ci è piaciuto, lo mettiamo da parte”, ha poi aggiunto il direttore del Banco Alimentare.

https://www.facebook.com/monikaecarlo/videos/10207094349312910/

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Non si ferma al posto di blocco e aggredisce carabinieri: arrestato

 

Attimi di terrore oggi pomeriggio in via San Leonardo all’uscita della tangenziale. Un uomo originario di Castelcivita dopo un inseguimento per non essersi fermato ad un posto di blocco si è schiantato con la propria automobile all’uscita San Leonardo dalla tangenziale di Salerno. Dopo essere stato bloccato dagli agenti della stazione dei carabinieri l’uomo ha tentato la fuga e ne è nata una colluttazione.  Dopo lo scontro con il guardrail l’auto ha preso fuoco, ed è stato necessario l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco della centrale di Salerno arrivati sul posto.

 

 

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Elicottero sorvola il territorio e scaccia passanti in strada

Un elicottero del 7° Elinucleo Carabinieri di Pontecagnano questa mattina ha effettuato un controllo del litorale Salernitano (cittadino), allontanando persone dalla spiaggia.

L’accertamento è poi proseguito lungo le vie di allontanamento.

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Covid19, medici del 118 senza dispositivi di protezione: si rischia il collasso

Il 118 in provincia di Salerno a rischio collasso. Sono numerose in queste ore le chiamate all’Asl di competenza per chiedere in dotazione i dispositivi di protezione per il personale medico e infermieristico del 118. La risposta, al momento, è sempre la stessa: non ci sono mascherine né tute e i sanitari dovrebbero “accontentarsi” di ciò che viene messo a disposizione dalle aziende sanitarie locali.

Poche ore fa infatti una postazione 118 del salernitano ha ribadito di aver ricevuto materiale non idoneo. “Noi abbiamo solo questi”, hanno risposto. Il personale del 118 sembra ora intenzionato a non recarsi sui posti dove si stanno verificando casi sospetti. “E’ pericoloso per noi e per gli altri”, ha detto un’infermiera che di fatto ha minacciato di non andare sui casi sospetti. “Noi prendiamo atto del fatto che non siete intenzionati ad uscire”, avrebbero invece risposto. A quel punto l’infermiera ribadisce “ci rifiutiamo di uscire, per la nostra tutela e quella delle persone che hanno bisogno del nostro aiuto”.

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Coronavirus, Fondazione Picentia in prima linea per i più deboli

di Stefania Maffeo

Pontecagnano Faiano, scende in campo la Fondazione Picentia presieduta da Giuseppe Bisogno per aiutare gli anziani a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Il sodalizio picentino intende dare un contributo fattivo alla comunità supportando gli anziani riducendone i disagi legati alle indicazioni fornite dal Dpcm del 4 marzo 2020, che hanno limitato in via precauzionale la mobilità ed i contatti tra le persone. In quest’ottica la Fondazione si rende promotrice di un’azione concreta chiamando a raccolta Amministrazione comunale di Pontecagnano Faiano, Protezione Civile, mondo associativo e Forum dei Giovani Città di Pontecagnano Faiano al fine di offrire un aiuto alle persone anziane consegnando loro beni di prima necessità a domicilio ed occupandosi del disbrigo di pratiche.

Il presidente Giuseppe Bisogno ha già provveduto a contattare il sindaco Giuseppe Lanzara per coinvolgere l’Ente nell’iniziativa in attesa della nota ufficiale da protocollare ad apertura degli uffici. “Riteniamo fondamentale che in un momento come questo la comunità dia dimostrazione di unità, solidarietà e coesione, mettendosi a disposizione delle fasce più deboli della popolazione” così commenta Bisogno sottolineando l’importanza di fare rete.

La Fondazione Picentia, organismo di recente costituzione con la collaborazione di giovani cervelli del territorio e la preziosa opera di sostegno del comitato scientifico guidato dall’ex Rettore Raimondo Pasquino, nel pieno rispetto delle normative per contenere la diffusione del covid19 ha rinviato l’appuntamento previsto per il 13 marzo denominato “Mezzogiorno: sviluppo del territorio, autonomia differenzia e terzo settore”, nel corso del quale sarebbe stata anche inaugurata la sede della Fondazione.

Una Fondazione per i giovani del Sud, per creare occasioni di crescita, sviluppo e lavoro senza dover percorrere migliaia di chilometri per dare concretezza ad un progetto di vita. L’idea, semplice ed efficace, è quella di evitare che gli investimenti per la cultura e per la formazione, che si concretizzano nel Sud dell’Italia, possano, poi, essere utilizzati altrove, quando addirittura all’estero. Dal mese di Gennaio 2020 la Fondazione Picentia è entrata nella sua fase operativa a cominciare dallo studio sulla progettazione per i Fondi Europei, una risorsa spesso dimenticata o male utilizzata soprattutto nel Meridione d’Italia. Una democrazia delle opportunità attraverso la formazione e la conoscenza: progetti innovativi e di inclusione sociale con imprese, istituzioni e territori

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Pontecagnano: Grande successo per l’inaugurazione del Club Granata Rione Podestà

Un punto aggregativo per i tifosi granata residenti a Pontecagnano Faiano finalmente diventa realtà. Grande successo per l’inaugurazione del Club Granata Rione Podestà nel centro di Pontecagnano Faiano in una magica serata presentata da Gianni Novella. Un’occasione di festa ed emozioni con tanta animazione per bambini, tradizionale taglio della torta ed illustri ospiti intercettati dai microfoni della giornalista Stefania Maffeo.

La partecipazione di importanti personaggi del mondo dello sport del territorio ha reso l’inaugurazione del Club un momento indimenticabile. Numerose persone sono accorse per festeggiare con i soci l’avvento di questo nuovo importante ritrovo, che si pone l’obiettivo di coniugare la passione per lo sport ai valori di aggregazione ed integrazione.

Presenti i giocatori Francesco Di Tacchio e Marco Firenze accompagnati dal team manager della squadra Salvatore Avallone. L’Amministrazione Comunale, rappresentata dal vice sindaco Michele Roberto Di Muro, ha consegnato una lettera di auguri del sindaco Giuseppe Lanzara.

Il clou delle celebrazioni si è svolto in Piazza Sabbato, proprio nei pressi dello storico Palazzo del Podestà, da cui il Club ha ripreso il nome. Rione Podestà dove il progetto è nato. O meglio rinato. Rione Podestà a testimonianza delle sue origini. Rione Podestà quale senso di appartenenza al proprio territorio. Rione Podestà per dare continuità a momenti indimenticabili.

La benedizione di Don Antonio Pisani, parroco della Chiesa dell’Immacolata, ha aperto i battenti di un importante punto di riferimento. A seguire, evidentemente emozionati, hanno preso la parola, il Presidente Antonio Anastasio e il Vicepresidente Roberto Maffia che hanno salutato tutte le tifoserie presenti, i gruppi organizzati e gli altri Club.

Un video molto emozionate, realizzato da Danilo La Barbera ha messo in evidenza le origini dell’idea del Club Rione Podestà: le sensazioni provate durante la festa del centenario della U.S. Salernitana hanno contribuito alla realizzazione di tale progetto.