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Attualità

Pontecagnano Faiano, da Italia dei Valori ad Azione

di Stefania Maffeo

Gli ex rappresentanti di Italia dei Valori a Pontecagnano Faiano Domenico Strianese e Crescenzo Longobardi annunciano l’adesione ad Azione, condividendo il progetto politico del consigliere comunale Marco Vecchione. Specificano le motivazioni della scelta in un nota gli stessi Domenico Strianese e Crescenzo Longobardi, rispettivamente già segretario cittadino e referente del partito fondato da Antonio Di Pietro.

“Abbiamo accolto davvero positivamente” – si legge nel documento – “l’apertura manifestata dal consigliere Vecchione e dall’intero partito di Azione per consolidare un’area moderata forte, inclusiva, pronta al dialogo, capace di mettere insieme anche esperienze e percorsi diversi, ma con l’obiettivo unico di supportare a dare slancio alla programmazione territoriale affrontando tematiche di assoluto rilievo per lo sviluppo della nostra città. E’ una decisione di grande maturità e responsabilità in un momento storico che richiede sicuramente uno sforzo maggiore e un impegno comune. Siamo pronti a fare la nostra parte”.

“Condividiamo” – proseguono Strianese e Longobardi – “l’importante percorso, infatti, intrapreso da Azione e il lavoro che il partito sta portando avanti a Pontecagnano Faiano, rappresentando forte e convinto sostegno al consigliere Marco Vecchione, nostro riferimento nella massima assise cittadina, riconoscendogli ampie capacità di ascolto, dialogo, pianificazione e voglia di unire”.

“Nei prossimi giorni”– concludono – “saremo impegnati in un confronto con i referenti cittadini e provinciali di Azione con la volontà di delineare la nostra adesione ufficiale e contribuire attivamente alla crescita ed alla riorganizzazione del partito sull’intero territorio”.

Con questa adesione, Strianese e Longobardi puntano a rafforzare il tessuto politico locale, promuovendo un’azione comune che valorizzi la partecipazione e l’impegno civico, elementi fondamentali per affrontare le sfide del futuro e garantire lo sviluppo sostenibile ed inclusivo di Pontecagnano Faiano.

 

 

 

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Attualità

Forza Italia Pontecagnano, lascia Oriana Giraulo (Azzurro Donna)

di Stefania Maffeo 

Dimissioni dal partito Forza Italia Pontecagnano Faiano e da Azzurro Donna per Oriana Giraulo. L’attivista ha lasciato tutti gli incarichi ricoperti all’interno del partito con effetto immediato. Lo comunica in una nota a cui affida le motivazioni della sua decisione. “È stata una scelta ponderata e difficile, maturata nel corso di un lungo periodo di riflessione. Sono stati più di dieci anni intensi, non sempre facili, in cui a volte l’impegno e la dedizione non sono stati pienamente compresi e condivisi, mentre i meriti spesso dimenticati. Nonostante tutto, in questo percorso ho incontrato persone fantastiche, con le quali ho condiviso valori, ideali e battaglie. Ringrazio di cuore il coordinatore cittadino Gianfranco Ferro, i dirigenti, gli attivisti sempre operativi ed attenti alle esigenze di ogni singolo cittadino. Un ringraziamento particolare va a Francesco Pastore, che, con la sua amicizia ed il suo supporto, è stato per me sempre un punto di riferimento insostituibile a livello umano e politico. Seppur la mia strada all’interno di Forza Italia si conclude qui, il mio impegno per Pontecagnano Faiano non si ferma. Continuerò a lavorare con tenacia e passione per il bene del nostro territorio e per il rafforzamento di un’area moderata, con la stessa dedizione e lo stesso entusiasmo che mi hanno sempre contraddistinto”

Oriana Giraulo è stata sempre impegnata nelle iniziative di cittadinanza attiva, lavorando con tenacia e passione per il bene del territorio e per rafforzare l’area moderata. Dalla sua determinazione ed il suo spirito combattivi ci si può aspettare che continuerà ad essere una voce influente nella politica locale. Vanno attesi i nuovi sviluppi e le conseguenze della scelta all’interno della sezione picentina del partito di Silvio Berlusconi.

Nuove adesioni in vista?

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Attualità Politica

Bisogno esce allo scoperto, pronto alla campagna elettorale

Ora più che mai la città di Pontecagnano Faiano ha bisogno di un progetto alternativo che possa ridisegnare l’orizzonte futuro e fornire una nuova prospettiva ai cittadini, che hanno bisogno di ritrovare dei punti fermi in una Città che per troppo tempo ha vissuto in balia di altrui decisioni e di una politica poco propensa a ragionare sul lungo periodo.

È finito il tempo dell’attesa, è arrivato il momento della concretezza, della competenza, della passione.

È arrivato il momento di riprenderci il nostro futuro, ripartendo da due parole chiave che per troppo tempo abbiamo tenuto nascoste: identità e appartenenza.

La nostra Città ha bisogno di una ritrovata passione civica, in cui ognuno con orgoglio può sentirsi parte attiva dei processi decisionali che riguardano la Comunità, in cui tutti coloro che hanno scelto di creare qui la propria famiglia, di viverci, lavorare e divertirsi, si chiedano non solo “cosa può fare per noi la Città”, ma anche “cosa possiamo fare noi per la nostra Comunità”.

Il nostro percorso inizia proprio da qui, una lunga strada che guarda avanti, verso una Città proiettata al futuro ma senza dimenticare chi siamo, la nostra identità, il nostro vissuto, la nostra esperienza.

Una città ambiziosa, votata all’innovazione e creata a misura di cittadino, dove investire in progetti concreti di rigenerazione urbana, potenziando le infrastrutture e i trasporti, che non abbia paura di spingersi oltre e diventare parte attiva e volano dello sviluppo territoriale, riscoprendo la sua vocazione e valorizzando le tante eccellenze della nostra terra.

Una Città Pubblica, capace di rispondere alle sfide del presente senza aver paura della partecipazione attiva, del confronto e del dialogo fra le parti. Una città che sia capace di riscoprire la propria identità profonda partendo dall’attenzione nei confronti degli spazi pubblici e dei quartieri che la compongono, da riscoprire e valorizzare.

E quindi partiamo da qui, da una nostra idea che diventerà idea di tutti, con un solo scopo, quello di realizzare una Pontecagnano Faiano più bella, accessibile e funzionale, per tutti.

Insieme si può fare.

#ambiziosa

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Attualità

Pontecagnano Faiano, nuovo commissario cittadino Fratelli d’Italia

di Stefania Maffeo

E’ Giuseppe Corrado il nuovo commissario per il partito di Giorgia Meloni a Pontecagnano Faiano.

La nomina arriva dal portavoce provinciale di Fratelli d’Italia Giuseppe Fabbricatore che ha provveduto ad ufficializzare il nuovo incarico al giovane Corrado con l’obiettivo di riorganizzare il partito e  rilanciare l’attività politica sul territorio. Giuseppe Corrado, laureato in Scienze politiche presso l’Università degli Studi di Salerno, si appassiona presto alla politica iscrivendosi, nel 2006, ad Azione Giovani, movimento giovanile di Alleanza Nazionale ricoprendo diversi incarichi provinciali all’interno dell’Ateneo in rappresentanza della Destra salernitana. Con la costituzione del Popolo della Libertà, diventa dirigente provinciale di Giovane Italia Salerno, movimento giovanile del partito unico di centrodestra per lo sviluppo delle attività sul territorio. Nel 2017, insieme ad altri amici, fonda a Pontecagnano Faiano l’associazione politico-culturale “Movimento Libero”: alle elezioni amministrative del 2018, è primo dei non eletti nell’omonima lista civica.

“Ritorno con particolare emozione nel partito ritrovando vecchi fratelli e nuovi amici per condividere insieme questo nuovo percorso – commenta il neo commissario Giuseppe Corrado – Ho accettato con entusiasmo la richiesta di iscritti e simpatizzanti che hanno indicato la mia persona come commissario cittadino di Fratelli d’Italia. Sono consapevole che la strada è lunga e che il momento storico che stiamo vivendo impone responsabilità ed unità tra le forze politiche per superare la crisi, ma è anche opportuno sin da subito ridisegnare un progetto serio in grado di fronteggiare l’attuale sistema di potere senza appiattirsi sulle posizioni di chi vorrebbe governare senza il pungolo democratico dell’opposizione”. “Ringrazio per l’attestato di stima ricevuto il coordinatore provinciale Peppe Fabbricatore  – aggiunge Corrado – il presidente del circolo cittadino Antonio Anastasio e tutti i simpatizzanti senza dimenticare il movimento giovanile Gioventù Nazionale. Ad Antonio Ansalone il mio ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi sul territorio. Il partito di Giorgia Meloni cresce in provincia di Salerno e sicuro crescerà anche a Pontecagnano Faiano dove non faremo mancare il nostro contributo a favore dell’intera città”.

Soddisfatto anche il presidente Antonio Anastasio: “Rivolgo un caloroso plauso all’assemblea del partito per aver indicato Giuseppe Corrado nuovo commissario cittadino, nel segno di una nuova organizzazione del nostro movimento per riunire attorno al progetto di Fratelli d’Italia le migliori anime del territorio. Corrado è un giovane capace ed ha già dimostrato attaccamento alla sua comunità e testimonianza di spessore politico. In qualità di presidente – continua Anastasio – mi rivolgo in particolare ai giovani e alle persone libere di starci vicino perché Fratelli d’Italia è e sarà sempre al fianco delle istanze dei nostri cittadini. Ringrazio il coordinatore provinciale Peppe Fabbricatore, i nostri leader Edmondo Cirielli e Antonio Iannone e il neo eletto consigliere regionale Nunzio Carpentieri per la vicinanza nelle attività del nostro movimento nella città di Pontecagnano Faiano”.

 

 

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A casa di Attualità

“A casa di…”. Incontro con Gigi Casciello, Forza Italia, ed Alessandro Turchi, Profagri

di Stefania Maffeo

Nuova edizione di “A casa di…”, format di approfondimento in diretta live Facebook e You Tube a cura della giornalista Stefania Maffeo.
Un incontro a due voci tra l’onorevole Gigi Casciello (Forza Italia), membro della VII Commissione Cultura, Scienze e Istruzione, ed Alessandro Turchi, Profagri e Presidente dell’Associazione Nazionale Solo Dirigenti per fare il punto sulla scuola, tra allerta meteo e Coronavirus, problematiche logistiche e di personale.

Ecco l’intervista.

http://www.facebook.com/WebTv360/videos/1775789392571739

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Attualità

REGIONALI, PARTE CON IL BOTTO LA CAMPAGNA ELETTORALE DI ERNESTO SICA (ITALIA VIVA)

di Stefania Maffeo

“Una sfida fondamentale da vincere insieme”. Inizio con il botto per Ernesto Sica, candidato al Consiglio Regionale della Campania nella lista di Italia Viva per Vincenzo De Luca Presidente. Inaugurazione del comitato elettorale nello splendido scenario dei giardini di Palazzo Sabbato a Pontecagnano Faiano nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, insieme a tanti cittadini, amministratori, rappresentanti di Iv ed ex dirigenti della Lega.

Saluti iniziali affidati alla coordinatrice provinciale di Italia Viva Angelica Saggese. “Per il nostro partito è la prima competizione elettorale a cui partecipiamo. Un impegno di grande importanza che affrontiamo con fiducia ed emozione” ha esordito la senatrice dopo aver rivolto un plauso ad Ernesto Sica “per la solita ed eccellente organizzazione”. “Siamo consapevoli – ha aggiunto – della forza del nostro progetto e di un percorso che stiamo costruendo giorno dopo giorno dal basso”.

   

Spazio, quindi, all’intervento di Ernesto Sica, nel giorno del suo compleanno. “Per l’ennesima volta – ha esordito il candidato al Consiglio Regionale – c’è stato il tentativo di impedire a me, al mio mondo, ai miei amici di partecipare ad una competizione elettorale. Per l’ennesima volta qualcuno voleva che a trionfare fosse la paura del confronto”. “Ma io – ha proseguito – ho risposto. Voi con me avete risposto. Ho risposto senza l’ossessione di cercare in modo folle una candidatura, ma semplicemente con determinazione perché i processi politici non possono essere guidati dall’incultura e incapacità di costruire aggregazione politica e partitica. A chi teme di interloquire abbiamo detto no e adesso siamo qua dopo aver accettato la sfida della competizione in pochissimi giorni. Perché la competizione non ci spaventa: noi abbiamo sempre vinto. Siamo qua per tenere in piedi il rapporto tra eletto ed elettore, perché crediamo nella responsabilità di chi riceve il consenso, nella necessità di ridurre il distacco della politica creato da leggi sbagliate. Siamo qua perché la cosa pubblica richiede competenze per affrontare il presente e guardare al futuro. Per questo crediamo che, mai come stavolta, ci sia bisogno di andare a votare, di vincere la scommessa della partecipazione. E’ un’occasione storica”. “Con Italia Viva – ha, quindi, spiegato Ernesto Sica – sono rinato. Ritrovo le mie origini, tanti amici ed esperienze comuni. Riparto dai miei valori di popolare, moderato, cattolico. Italia Viva è un grande spazio di confronto aperto. Il nostro primo obiettivo è portare un rappresentante salernitano del nostro partito in Consiglio Regionale e costruire un grande progetto”. “Per me – ha detto ancora Sica – era molto più semplice stare fermo, sognare fallimenti e poi puntare il dito. Invece mi sono rimesso in gioco, ripartendo anche dai miei errori e, soprattutto, dalla mia comunità politica per affrontare insieme una campagna elettorale anomala, difficile, ma di estrema importanza. E non c’è cosa più bella di confrontarmi ogni giorno con i cittadini, con gli elettori in giro per la provincia ricevendo consigli e appoggi. Ho accettato la sfida non preoccupandomi della vittoria, ma di offrire in primis il mio contributo, di mettere insieme valori e idee per sconfiggere la mediocrità di chi non conosce nemmeno i nostri territori”. “La nostra provincia – ha concluso Ernesto Sica – può tornare protagonista. Serve un piano infrastrutturale e viario più efficiente anche a sostegno dello scalo aeroportuale, bisogna valorizzare le nostre infinite bellezze, rispondere alle istanze delle comunità. Possiamo farcela. Il Presidente De Luca ha dimostrato di avere le capacità giuste per governare i processi amministrativi, per trainare la Campania nel futuro, per affrontare le difficoltà. Noi ci siamo. Insieme ci siamo”.

 

 

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Attualità

Ernesto Sica lascia la Lega

di Stefania Maffeo

Il consigliere provinciale ex sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica annuncia: “Lascio la Lega. Una decisione sofferta, ma meditata e frutto di una lunga e attenta riflessione”.

Si attende dopo Ferragosto un incontro nel quale spiegherà tutte le motivazioni annunciando le sue future scelte.

Lo scorso 15 luglio Ernesto Sica, con l’intento di giocare a carte scoperte con il suo elettorato la futura partita delle regionali in Campania, aveva già evidenziato che sarebbe stato necessario un chiarimento con la compagine di Salvini per ricostruire un clima di civiltà, sul garantismo e ripartire dai programmi.

Attesa per le dichiarazioni di Sica, soprattutto in vista dell’imminente scadenza delle ore 12 di sabato 22 agosto per la presentazione liste elettorali per le Regionali in programma per il 20 e 21 settembre 2020.

 

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Attualità

Regionali 2020, Pontecagnano Faiano spaccata.

di Stefania Maffeo

Il Comune di Pontecagnano Faiano si spacca in merito alle candidature al Consiglio Regionale della Campania. Il Sindaco Giuseppe Lanzara alle prese con la decisione di scendere in campo, con il Partito Socialista Italiano del già consigliere regionale Enzo Maraio, del suo Assessore alla Cultura Adele Triggiano. La accoglie con piacere, solo dopo aver pubblicamente definito come “scelta necessaria” quella di Michele Buonomo, noto esponente di Legambiente. Il “doppio sostegno” potrebbe trasformarsi in un problema per la maggioranza Lanzara? Unico elemento di congiunzione il candidato presidente uscente, Vincenzo De Luca.

L’endorsement del Primo Cittadino alla candidatura di Buonomo, sottoscritta da 50 personalità della società civile del mondo della cultura, delle associazioni, delle scuole, delle università e dell’ambientalismo, arriva con parole di stima nei confronti dell’ambientalista, ma anche con una presa di posizione che sembra molto chiara. “La rete di enti, organizzazioni e persone che si sono strette intorno al nome di Michele Buonomo, proponendolo come candidato al Consiglio Regionale, è una rete di idee, valori ed attese nella quale mi sento di inserirmi come uomo e come Amministratore. Il volto storico di Legambiente Italia e Campania, che a Pontecagnano Faiano e da Pontecagnano Faiano è partito per scrivere una pagina importante della storia delle battaglie civiche ambientali e culturali, è garanzia di capacità, dedizione, lungimiranza. Michele Buonomo è una scelta necessaria ed inattaccabile, che arricchisce una coalizione fatta di grandi progetti e speranze per una Campania forte e decisa nel continuare un percorso di grandi cambiamenti. La sua presenza nelle liste a sostegno dell’attuale Governatore è destinata a portare un surplus di esperienze e competenze che non passeranno inosservate agli occhi degli elettori sensibili a temi quanto mai attuali: sostenibilità, green economy, cultura e lavoro. Con il nostro concittadino, la strada verso il rilancio della Regione e della Città sarà sempre più in discesa” ha dichiarato Giuseppe Lanzara.

Dopo poco arriva anche l’espressione di compiacimento in merito alla candidatura di Adele Triggiano al Consiglio Regionale della Campania, Assessore Comunale, con deleghe alla Cultura e Beni Culturali, Pari Opportunità, Turismo e Marketing Territoriale. “La nostra città è un laboratorio politico composto da diversi partiti e liste civiche, uniti dallo stesso obiettivo e a sostegno del Presidente. Non possiamo che essere fieri di questo incontro fra persone e progetti che, pur procedendo su strade differenti, mirano a raggiungere la stessa meta. Queste elezioni porteranno un grande risultato da e per Pontecagnano Faiano: un sincero in bocca al lupo ad Adele Triggiano per la sua nuova avventura e per la passione che certamente testimonierà anche in questa fase di impegno per il nostro territorio” afferma il Sindaco.

Per delineare i giochi a Pontecagnano Faiano manca ancora Ernesto Sica, attualmente consigliere comunale e provinciale della Lega. Sicuramente ne vedremo delle belle!

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Attualità La ciliegina sulla torta

Distanti ma uniti

di Marco Vecchione

C’è un tempo per la guerra e un tempo per la pace. Un tempo per demolire e un tempo per costruire. Per ogni cosa c’è il suo tempo, come ci ricorda l’Antico Testamento.

Lo hanno compreso bene maggioranza e minoranza a Pontecagnano Faiano che, in tempi di nuovo Coronavirus, stanno dando prova di maturità. Un bel segnale di avvicinamento in giornate di distanziamento.

Il successo della politica, in un momento storico così drammatico, sta tutto qui: nella capacità di mettere un po’ da parte, almeno per una volta, divisioni, bandiere e livori personali facendo fronte comune per affrontare la crisi del secolo; nell’intuizione di fare squadra (o perlomeno provarci) anteponendo i grandi temi agli egoismi. Non per incarichi, ma per dovere. Per dare risposte e diffondere fiducia. Per allontanare le incertezze, senza troppe esitazioni.

Perché è la portata dell’emergenza a richiederlo, sanitaria e socio-economica.

E’ tutto qui il senso delle istituzioni, il ritrovato valore di comunità. A ognuno le proprie responsabilità. A ciascuno la libertà di interpretarle come meglio crede: con i fatti, con le parole, ma anche con un silenzio quanto mai prezioso. Di certo non con la polemica fine a se stessa.

Così è stato fino ad ora, così è sembrato: molti contributi seri e leali, molte parole non dette, poche querelle insignificanti. Così doveva essere.

E poco importa se dietro le quinte non sono, ovviamente, tutte rose e fiori. E forse non lo saranno mai. Gli schemi ideologici, per adesso, sono quasi tutti saltati. O meglio sospesi. Tipico di una circostanza di inusuale gravità. Ma restano e non potrebbe essere altrimenti.

Perché è soltanto in casi eccezionali come questi che l’avversario al governo può divenire la guida da aiutare mentre il rivale che si oppone il collega affidabile da ascoltare. D’altronde, i cittadini  ora pretendono intese e non contese, incontri e non scontri. In poche parole, collaborazione e non contrapposizione.

E chi se ne frega del tifo di una volta quando ansie e paure ti toccano così da vicino e mettono tutto in discussione, la vita in primis.

Le risposte quanto più sono complesse tanto più necessitano di unità e impegno condiviso.

Famiglie, imprese, lavoratori, disoccupati: tutti attendono segnali, tutti meritano vicinanza, sostegno e chiarezza. Sono queste le grandi sfide ad ogni livello. Con tempi duri in vista.

Sotto osservazione, del resto, c’è l’intero sistema politico-amministrativo, anche locale, senza eccezioni. C’è una classe dirigente, prevalentemente giovane, ma non poco esperta, che, nella nostra città, durante il lockdown, uno dei periodi più brutti e difficili della nostra storia, ha comunque dato prova di una certa affidabilità. Grazie anche al buon lavoro degli uffici comunali e alla sinergia con gli altri enti, con le associazioni e con tutti gli operatori del territorio.

Uniti ce la faremo: quante volte ce l’hanno ripetuto in queste settimane fino a stancarci? Tante, troppe. Allora lavorare ancora insieme per tutto l’arco di una tragedia di cui non sappiamo come e quando finirà è davvero cosa buona e giusta per la politica locale e i suoi rappresentanti. Perché solo insieme si esce fuori da questo inferno.

Però adesso servono più coraggio e determinazione. Il primo passo è stato fatto: la non belligeranza per una non facile gestione iniziale della crisi; il secondo è una vera e propria ricostruzione, pianificata insieme. Restando distanti, forse pure distinti, ma uniti.

E senza troppi imbarazzi: in fondo è l’emergenza ad aver legato ciò che la storia politica e l’urna elettorale hanno diviso.

E poi per tornare a litigare c’è sempre tempo. Fortunatamente. Per risolvere i problemi, invece, un po’ meno.
O no?

Buon lavoro a tutti. La vostra città vi guarda. E si aspetta grandi cose.

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Attualità Politica

Dc, Spera contro Sandri e Ranieri: «Ora basta, ecco tutta la verità»

 

«La signora Ranieri, stando alla sua sua buona fede, purtroppo non conosce la verità di chi da vent’anni gira per l’Italia autonominandosi segretario nazionale della Dc. E’ lo stesso che si autonomina segretario nazionale sempre alla presenza di non più di una decina di persone nei vari hotel della capitale».

E’ la dura replica di Felice Spera, «commissario regionale della Democrazia cristiana storica», come tiene ancora una volta a precisare, alle dichiarazioni di Serena Ranieri, indicata, nei giorni scorsi, segretario regionale per l’organizzazione e lo sviluppo della Dc in Campania dal responsabile nazionale Angelo Sandri.

«Sandri – dice Felice Spera – da anni si autoproclama segretario nazionale e, guarda caso, nessuno mai si presenta come candidato a questa segreteria nazionale. Inoltre, in questi anni, non ha mai avuto una sede nazionale del partito, anzi si attiva solo sui social cambiando spesso indirizzi  nella capitale, ma senza una vera sede. Insomma, non solo si diverte a fare nomine farlocche nei confronti di chi non sa, ma indica anche sedi nazionali con indirizzi fantasmi. E alcune nomine sono addirittura sconosciute ai diretti interessati. E’ evidente come si preoccupi di millantare usando il simbolo Dc non per per il bene del partito, ma per altri obiettivi a lui conosciuti. La Democrazia cristiana, quella vera, non lo riconosce e non lo ha nemmeno riconosciuto la Cassazione con ultima sentenza. Il simbolo viene usato illegalmente e con incarichi abusivi».

L’esponente dello scudocrociato Felice Spera, quindi, ripercorre l’intero iter giudiziario sulla ben nota diatriba.

«Corre l’obbligo per noi di precisare – sostiene Spera – che l’associazione che rappresenta la signora Ranieri non ha alcun titolo per identificarsi con la Democrazia cristiana e, conseguentemente, per poter usare il nome ed il simbolo della stessa. Leggendo la nota del sedicente segretario politico signor Sandri è doveroso precisare che i fatti sono riportati in modo distorto ed adattati alla propria immaginifica narrazione. Andando per ordine: la prima inesattezza è che la base della assemblea per dar vita alla Democrazia cristiana possa essere quella degli iscritti 92-93. Soltanto gli iscritti dell’ultimo tesseramento valido, 1993, hanno, infatti, il titolo giuridico per riattivare il partito, giacché a norma di statuto l’iscrizione avveniva anno per anno e conseguentemente non esistono iscritti 92-93. Tale definizione 92-93, per esperienza di giudicati della magistratura, che ha ben definito i termini della questione, è usata generalmente da coloro o che non sono mai stati iscritti alla Democrazia cristiana o da chi che, dopo aver visto le sentenze della magistratura che ha statuito la legittimità unica dei soci del 1993 e, in particolare, di coloro che lo hanno dimostrato esibendo la domanda di adesione presentata e il versamento della quota 1993, nel tentativo di mestare le acque aggiungono arbitrariamente il 93 così da definirsi soci 92-93. Conseguentemente con soci che si autodefiniscono tali non poteva svolgersi da parte di Sandri alcun XIX congresso della Democrazia cristiana».

«E’ vero invece – aggiunge il rappresentante dello scudocrociato Felice Spera – che già nel 2000 e nel 2001 i soci autentici 1993 ebbero ad iniziare dei procedimenti giudiziari per vedere riconoscere la non cessazione della Democrazia cristiana. Nell’anno 2002, questo è altrettante vero, il Sandri, autoproclamatosi segretario politico della Democrazia cristiana, iniziava una azione giudiziaria nei confronti del Cdu e del Ppi. Lo stesso Sandri, però, nella sua nota, con un volo pindarico prospetta come questa azione abbia portato alla sentenza 25999/10 della Corte di Cassazione. Omettendo di dire come in effetti si sono svolti i giudizi ed i risultati delle sentenze di primo e secondo grado. Dopo aver dato inizio al giudizio, il signor Sandri, in quella compagine che si definiva Democrazia cristiana, fu destituito da segretario politico dal signor Pizza che a sua volta si definì segretario politico. Il giudizio fu continuato e vi fu anche l’intervento dei soci del 1993 a mezzo del loro rappresentante nazionale. Il Sandri, nel frattempo, fuoriuscito dal primitivo gruppo, dava vita ad un’altra sedicente Democrazia cristiana ed interveniva sempre nel giudizio contestando la legittimità del Pizza. Il giudizio si concludeva con il riconoscimento, da parte del giudice, di Pizza come segretario dell’originario raggruppamento, escludeva Sandri come avente titolo e statuiva che la Dc non era stata legittimamente sciolta e quindi il Cdu non era la prosecuzione della Dc. Tutte le parti proponevano appello, compreso il Sandri che continuava a contestare la legittimazione del Pizza ad essere segretario politico. La Corte di Appello, anche a seguito di copiosa documentazione depositata dall’associazione degli iscritti del 1993, con sentenza n. 1305/09 confermava che il Pizza rappresentava il segretario del primitivo gruppo e sanciva che Sandri non aveva titolo alcuno per rivendicare la carica di segretario, ma chiaramente indicava che né il Pizza né tantomeno il Sandri fossero la continuazione della Dc, la quale era ancora in vita essendo nulla la delibera fatta al Ppi nel 1994 per il cambio della denominazione essendo stata presa da organo (consiglio nazionale) non avente titolo. Ne discendeva che la rappresentanza del partito per la decadenza di tutti gli organi del partito a norma dello statuto, per il principio giuridico della rappresentazione organica era solo in capo agli iscritti del 1993, ultimo valido tesseramento effettuato dalla Democrazia cristiana. Tale sentenza era poi confermata dalla sentenza n. 25999/10 della Corte di Cassazione a sezioni unite.

Il congresso di Perugia del 2013 svolto da Sandri è da qualificarsi come il congresso di altra associazione, con altri tesserati, che non ha nulla a che vedere con la Democrazia cristiana. Ma vi è di più, non contento delle cause già perse, il Sandri nel 2006, in parallelo con le cause sopra descritte, promuoveva sempre come sedicente Democrazia cristiana altro giudizio contro il Cdu. Però, in barba al suo stesso appello oggi rivolto all’unità, teneva nascosto tale procedimento e non lo comunicava agli altri gruppi compreso agli unici veri aventi diritto, gli iscritti del 1993. Tale giudizio si concludeva con la sentenza del Tribunale di Roma n. 19113 nella quale era pronunciata una specifica inibitoria per il Sandri ed il suo gruppo all’uso del nome Democrazia cristiana ed all’uso del simbolo. Tale sentenza era confermata dalla Corte di Appello di Roma con sentenza n.11010/2016, e definitivamente dalla sentenza della Corte di Cassazione n.1874/2019».

«Allo stato – conclude il commissario Felice Spera – vi è per il Sandri ed il suo gruppo un insieme di fatti giuridici inappellabili che statuiscono che stessi non rappresentano la Democrazia cristiana e non possono usarne il nome né il simbolo. Ne consegue che tutti coloro che non si attengono a tali statuizioni della magistratura e continuano a fregiarsi impropriamente ed illegittimamente del nome della democrazia cristiana e del suo simbolo, così come, la divulgazione di notizie del gruppo Sandri come afferenti alla Democrazia cristiana, commettono illecito penalmente perseguibile. Se vi è uno sparuto gruppo che disturba il riavvio del partito della Democrazia cristiana, questo è da identificarsi proprio nel gruppo Sandri ed associati».

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