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“Vergogna”, sesto giorno di protesta per i dipendenti de La Fabbrica

Per il sesto giorno consecutivo gli operai de “La Fabbrica” protestano invocando un incontro presso la prefettura di Salerno. La mobilitazione si è svolta alle porte del Comune di Salerno. I lavoratori, accompagnati anche dai propri figli, hanno rivendicato i loro diritti ancora una volta. Con monte orario ridotto e stipendio al minimo, continuano a esporre uno striscione eloquente: «Vergogna». «Vogliamo che le nostre ragioni vengano tutelate. Questa protesta non può passare nel silenzio generale. Nelle scorse settimane abbiamo incontrato il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, che si era fatto da garante per mediare con la famiglia Lettieri – spiega Pietro Galdi, delegato Fiadel – Ci ha detto che avrebbe fatto lui da mediatore con il prefetto, invece nessuno si è più fatto sentire, nessuno ci ha chiamati. Intanto siamo stati messi di nuovo in cassa integrazione, nonostante abbiamo lavorato a maggio e giugno per delle ore non retribuite, per non parlare degli assegni familiari non saldati e della quattordicesima che ci sarebbe spettata a luglio. A questo punto invochiamo l’intervento dell’ex sindaco, ora governatore, Vincenzo De Luca, che meglio di tutti conosce la situazione. Da cinque giorni stiamo protestando nell’indifferenza più assoluta». Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel, aggiunge: «Il prefetto di Salerno e il suo capogabinetto ci aiutino. Devono comprendere l’esasperazione dei lavoratori che da cinque giorni si vedono ignorati. Bisogna intervenire per bloccare questa emergenza sociale. La situazione sta pesando sulle spalle di tutti gli operai. Il problema va risolto subito, interpellando la famiglia Lettieri che prima ha stretto accordi con il Comune di Salerno, con due varianti urbanistiche, e poi li ha dimenticati. Si convochi immediatamente un incontro. Con la venuta del prefetto Russo c’è stato un chiaro segnale di una prefettura vicina alle esigenze del territorio e sensibile alle emergenze sociali, tutto questo non deve venir meno. Il prefetto intervenga e scusi qualche intemperanza di qualche dichiarazione dettata dalla disperazione».

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Quarto giorno di protesta per gli operai de “La Fabbrica”, con presidio al Comune di Salerno

Gli operai de “La Fabbrica” continuano a protestare chiedendo un incontro con il governatore Vincenzo De Luca. Quarto giorno di mobilitazione per le maestranze, oggi in protesta davanti al Comune. Con monte orario ridotto e stipendio al minimo, i lavoratori continuano a esporre uno striscione eloquente: «Vergogna». «Siamo al paradosso. Questa protesta non può passare nel silenzio generale. Nelle scorse settimane abbiamo incontrato il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, che si era fatto da garante per mediare con la famiglia Lettieri – spiega Pietro Galdi, delegato Fiadel – Ci ha detto che avrebbe fatto lui da mediatore con il prefetto, invece nessuno si è più fatto sentire, nessuno ci ha chiamati. Intanto siamo stati messi di nuovo in cassa integrazione, nonostante abbiamo lavorato a maggio e giugno per delle ore non retribuite, per non parlare degli assegni familiari non saldati e della quattordicesima che ci sarebbe spettata a luglio. A questo punto invochiamo l’intervento dell’ex sindaco, ora governatore, Vincenzo De Luca, che meglio di tutti conosce la situazione». Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel, aggiunge: «Il prefetto di Salerno deve comprendere l’esasperazione dei lavoratori. La situazione sta pesando sulle spalle di tutti gli operai. Il problema va risolto subito, interpellando la famiglia Lettieri che prima ha stretto accordi con il Comune di Salerno, con due varianti urbanistiche, e poi li ha dimenticati. Convochi immediatamente le parti per un incontro».

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Terzo giorno di mobilitazione per gli operai de “La Fabbrica”, con protesta davanti alle Cotoniere

Gli operai de “La Fabbrica” continuano a protestare chiedendo un incontro con il governatore Vincenzo De Luca. Resta occupato il centro commerciale questa mattina per il terzo giorno di mobilitazione delle maestranze. Con monte orario ridotto e stipendio al minimo, i lavoratori continuano a esporre uno striscione eloquente: «Vergogna». «Questa protesta non può passare nel silenzio generale. Nelle scorse settimane abbiamo incontrato il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, che si era fatto da garante per mediare con la famiglia Lettieri – spiega Pietro Galdi, delegato Fiadel – Ci ha detto che avrebbe fatto lui da mediatore con il prefetto, invece nessuno si è più fatto sentire, nessuno ci ha chiamati. Intanto siamo stati messi di nuovo in cassa integrazione, nonostante abbiamo lavorato a maggio e giugno per delle ore non retribuite, per non parlare degli assegni familiari non saldati e della quattordicesima che ci sarebbe spettata a luglio. A questo punto invochiamo l’intervento dell’ex sindaco, ora governatore, Vincenzo De Luca, che meglio di tutti conosce la situazione». Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel, aggiunge: «Ma il prefetto di Salerno viene pagato con i soldi degli italiani per stare in vacanza tutto l’anno e non prende nemmeno una decisione per questi lavoratori? La situazione sta pesando sulle spalle di tutti gli operai. Il problema va risolto subito, interpellando la famiglia Lettieri che prima ha stretto accordi con il Comune di Salerno, con due varianti urbanistiche, e poi li ha dimenticati».

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Secondo giorno di mobilitazione per gli operai de “La Fabbrica”, con protesta davanti alle Cotoniere: «Non ci fermeremo»

Gli operai de “La Fabbrica” continuano a protestare chiedendo un incontro con il governatore Vincenzo De Luca. Occupato il centro commerciale questa mattina. Con monte orario ridotto e stipendio al minimo, i lavoratori sono arrivati al secondo giorno di lotta,  esponendo uno striscione eloquente: «Vergogna». Hanno puntato il dito ancora una volta contro la proprietà, per poi spostarsi dinanzi alle Cotoniere e continuando il presidio, nella speranza di far valere i diritti negati. «La storia è sempre la stessa: nelle scorse settimane abbiamo incontrato il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, che si era fatto da garante per mediare con la famiglia Lettieri – spiega Pietro Galdi, delegato Fiadel – Ci ha detto che avrebbe fatto lui da mediatore con il prefetto, invece nessuno si è più fatto sentire, nessuno ci ha chiamati. Intanto siamo stati messi di nuovo in cassa integrazione, nonostante abbiamo lavorato a maggio e giugno per delle ore non retribuite, per non parlare degli assegni familiari non saldati e della quattordicesima che ci sarebbe spettata a luglio. A questo punto invochiamo l’intervento dell’ex sindaco, ora governatore, Vincenzo De Luca, che meglio di tutti conosce la situazione». Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel, aggiunge: «La situazione sta pesando sulle spalle di tutti gli operai. Il problema va risolto subito, interpellando la famiglia Lettieri che prima ha stretto accordi con il Comune di Salerno, con due varianti urbanistiche, e poi li ha dimenticati».

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“La Fabbrica”, presidio itinerante degli operai tra Comune di Salerno e Cotoniere. «Siamo disperati e senza soldi, vogliamo incontrare De Luca»

Caos “La Fabbrica”, protesta al Comune di Salerno degli operai che chiedono un incontro con il governatore Vincenzo De Luca. Con monte orario ridotto e stipendio al minimo, i lavoratori hanno manifestato sotto i portici, ai piedi di Palazzo Guerra, esponendo uno striscione eloquente: «Vergogna». Hanno puntato il dito ancora una volta contro la proprietà, per poi spostarsi dinanzi alle Cotoniere e continuando il presidio, nella speranza di far valere i diritti negati. «Nelle scorse settimane abbiamo incontrato il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, che si era fatto da garante per mediare con la famiglia Lettieri – spiega Pietro Galdi, delegato Fiadel – Ci ha detto che avrebbe fatto lui da mediatore con il prefetto, invece nessuno si è più fatto sentire, nessuno ci ha chiamati. Intanto siamo stati messi di nuovo in cassa integrazione, nonostante abbiamo lavorato a maggio e giugno per delle ore non retribuite, per non parlare degli assegni familiari non saldati e della quattordicesima che ci sarebbe spettata a luglio. A questo punto invochiamo l’intervento dell’ex sindaco, ora governatore, Vincenzo De Luca, che meglio di tutti conosce la situazione». Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel, aggiunge: «La situazione sta pesando sulle spalle di tutti gli operai. Il problema va risolto subito, interpellando la famiglia Lettieri che prima ha stretto accordi con il Comune di Salerno, con due varianti urbanistiche, e poi li ha dimenticati».

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Lavoratori senza ordine di servizio, tensione al centro commerciale “La Fabbrica”

Momenti di tensione questa mattina presso il centro commerciale “La Fabbrica” di Salerno. I lavoratori della Copas, la società che gestisce le pulizie all’interno della struttura, si sono trovati senza ordine di servizio e dunque impossibilitati a svolgere le proprie mansioni. Questo ha scatenato la rabbia delle maestranze, che non sanno nulla sul proprio futuro. “I lavoratori non sanno se sono stati messi in cassa integrazione o se sono vittima di altre manovre da parte dell’azienda”, ha detto Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel Salerno. “In tutto questo, la proprietà del centro commerciale, nella figura dell’amministratore delegato Ermanno Miccoli per conto della famiglia di Giovanni Lettieri, si è resa irreperibile. Solo grazie all’intervento degli agenti della Digos di Salerno si è riportata la calma tra i 28 lavoratori. Abbiamo chiesto un incontro tra le parti al sindaco di Salerno, sperando di venire a capo di questa vicenda”.

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Vertenza La Fabbrica, primo giorno di sciopero per i dipendenti – FOTO

Primo giorno di sciopero per i lavoratori de “La Fabbrica”. Nella  mattinata di oggi, dinanzi alla sede del centro commerciale, erano presenti 38 dipendenti in mobilitazione contro la riduzione dell’orario lavorativo (da 23 ore settimanali a 13) e per chiedere il pagamento dello stipendio di gennaio. Le maestranze, che appartengono ai settori di custodia e pulizia, sono stati accompagnati dalle rispettive famiglie, che vivono sulla propria pelle le difficoltà economiche.

«E’ chiaro che a questo punto la proprietà debba rispettare gli impegni assunti e intervenire in prima persona – afferma Angelo Rispoli, segretario Fiadel, che insieme alla Uil ha seguito la vertenza – Noi abbiamo già fatto partire una richiesta in prefettura e siamo disponibili al confronto in qualsiasi momento».

L’appello è rivolto in particolare all’imprenditore Gianni Lettieri: «Fu lui il sottoscrittore degli accordi insieme al governatore della Campania ed ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, al fine di garantire l’occupazione con una variante urbanistica – conclude Rispoli – Ora l’azienda sia coerente con l’impegno assunto con i dipendenti. A Salerno non deve più andare perso nemmeno un posto di lavoro».

 

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Vertenza La Fabbrica, dipendenti in sciopero

Vertenza “La Fabbrica”, lavoratori in sciopero contro la riduzione dell’orario e il mancato pagamento dello stipendio di gennaio. Domani mattina gli operatori saranno impegnati in un presidio dinanzi alla sede del centro commerciale. Un’iniziativa indetta a seguito dell’incontro avuto ieri con i rappresentanti dell’azienda, i quali hanno comunicato che il monte ore lavorative sarà ulteriormente limitato, scendendo a 13 ore dalle attuali 23. Nella loro iniziativa, gli operai sono sostenuti da Fiadel e Uil, che hanno comunicato lo sciopero a questore e prefetto. «Attualmente i lavoratori sono già in orario ridotto – afferma Angelo Rispoli, segretario Fiadel – Si ritrovano ben al di sotto delle soglie di sussistenza, considerando che non gli è stata neppure pagata la mensilità di gennaio. Come se non bastasse, non c’è alcuna possibilità di rientrare per gli operatori ex Cotoniere. Davanti a questa situazione di fame e mancanza di prospettive, è stato inevitabile indire uno sciopero a oltranza, con assemblea davanti all’azienda».