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APERTURA SCUOLE, ALNIC PROPONE COLLABORAZIONE CON STRUTTURE PRIVATE

di Stefania Maffeo

L’Associazione Ludoteche Nidi Insieme Campania, di recente costituita per far fronte alle esigenze del settore a seguito della pandemia di Covid19 e tutelare le imprese che svolgono attività di servizi educativi, didattici e ludici per bambini, presieduta da Giada Ferraioli, ha richiesto alle autorità competenti nazionali e territoriali la possibilità di mettere a disposizione gli spazi e le metrature delle strutture ludiche ed educative presenti sul territorio a supporto delle attività delle scuole per accogliere un numero adeguato di bambini anche attraverso una turnazione programmata. Il tutto al fine di far ripartire la scuola dell’infanzia e primaria statale o comunale disponendo di spazio supplementare adeguato alle nuove restrizioni.

Questo servizio sarà attuato mediante una collaborazione attiva tra docenti ed educatori attraverso la formulazione di progetti educativi precisi e strutturati con relativa ed approvata programmazione comune e continuativa delle attività educative e didattiche. Requisiti fondamentali potrebbero essere i titoli di studio posseduti dai gestori delle strutture, la metratura degli spazi, la posizione logistica della struttura sul territorio che deve trovarsi non distante dalla scuola con la quale si intende collaborare. Tutte le attività e gli spazi devono attenersi a protocolli igienico-sanitari con linee guida precise in base alle nuove modalità di ripartizione degli spazi e del numero di bambini per operatore. Si potrebbe procedere attraverso regolare stipula di convenzione effettuata per un periodo preciso con la scuola comunale o statale. Questa collaborazione consentirebbe agli istituti scolastici di poter disporre di spazi ulteriori di supporto per la gestione dei propri alunni, spazi chiaramente ben protetti rispetto alle linee guida ed attrezzati a garantire la giusta continuità educativa e la frequenza per un numero maggiore di bambini, ed alle nostre strutture private di ritornare al lavoro attraverso attività adeguatamente programmate e di ancora maggiore utilità per bambini e famiglie, alleviando il carico dei genitori di doversi organizzare a seguire i propri figli a casa, chiaramente non autonomi rispetto alla didattica a distanza. Per quanto riguarda la scuola primaria statale, in particolare, si possono offrire spazi adeguati, protetti e ben attrezzati per seguire online le attività didattiche organizzate su classi virtuali mediante la didattica a distanza per quel numero di alunni che risulterà superiore rispetto a quello consentito in presenza con le nuove restrizioni. Su turnazione programmata gruppi di alunni secondo le misure consentite in rapporto agli operatori, potrebbero seguire le lezioni, contemporaneamente a quelli in presenza nelle aule scolastiche, nelle strutture private attraverso l’utilizzo di dispositivi collegati alla nostra rete di connessione e coadiuvati da personale competente. Si tiene a precisare che per quanto riguarda la proposta rivolta alla scuola dell’infanzia il personale addetto dovrà possedere necessariamente dei requisiti specifici considerata l’età dei bambini e la loro impossibilità a partecipare a lezioni in modalità di didattica a distanza, mentre nel caso della scuola primaria, il personale potrà essere incaricato a svolgere mansioni esclusivamente di tipo assistenzialistico e di supervisione.

“Il progetto in questione agisce su tre fronti importanti. In primis agevola la ripresa della scuola, fondamentale per bambini e ragazzi dopo tutto questo tempo di stop sia per il loro apprendimento che per le loro relazioni, concede la possibilità ai genitori di poter continuare a svolgere le proprie attività lavorative quotidiane affidando la didattica a distanza o la contemporaneità educativa e didattica dei propri figli a personale competente e dà ossigeno ad un settore come il nostro che, purtroppo, essendo rimasto chiuso per tanto tempo, ha chiaramente sofferto e continua a soffrire di una forte crisi economica. Attraverso tale progetto inoltre si incentiva la collaborazione tra due settori educativi complementari, quello pubblico e privato, nell’ottica di una sinergia mirata alla continuità tra scuola ed attività post scuola per bambini e ragazzi. È più giusto, anziché ricercare spazi supplementari altrove, che la scuola pubblica si rivolga a strutture private come quelle del settore ludico ricreativo ed educativo che spesso già svolgono tra gli altri, servizi educativi e di supporto alla scuola, che già rispettano tutte le misure anti Covid19 previste e che possano garantire, attraverso la messa a disposizione di loro personale competente e qualificato, un adeguato lavoro di sinergia con i docenti della scuola dell’infanzia e primaria, garantendo continuità educativa e di apprendimento e supervisione alle lezioni a distanza di bambini e ragazzi, in contemporanea a quelle svolte in presenza nelle varie classi” evidenzia l’educatrice e presidente Giada Ferraioli.

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BONUS NONNI E FESTE DI COMPLEANNO, IL PUNTO DELL’ASSOCIAZIONE ALNIC

di Stefania Maffeo

L’Associazione Ludoteche Nidi Insieme Campania, costituita per far fronte alle esigenze del settore a seguito della pandemia di Covid19 e tutelare le imprese che svolgono attività di servizi educativi, didattici e ludici per bambini, presieduta da Giada Ferraioli, interviene sul bonus babysitter per i nonni in difesa degli operatori del settore (gestori di nidi autorizzati, scuole dell’infanzia paritarie e private, ludoteche e servizi integrativi all’infanzia). L’Inps, con la circolare 73/2020, ha chiarito che nel caso dei nonni non conviventi non si applica il principio di carattere generale della presunzione di gratuità delle prestazioni di lavoro rese in ambito familiare. Quindi la nonna o il nonno possono essere remunerati con il voucher di valore massimo di 1200 euro da utilizzare fino al 31 luglio attraverso il Libretto famiglia (articolo 54–bis del Dl 50/2017).

“Il bonus babysitter era nato per salvaguardare gli anziani. Ora apprendiamo che viene esteso proprio ai nonni. Ma dov’è la coerenza? Proprio nelle Linee Guida si specifica che è preferibile che gli accompagnatori dei minori ai centri estivi abbiano un’età inferiore a 60 anni, a tutela della loro salute” si pone la questione l’educatrice e presidente Giada Ferraioli che continua: “Tante attività sono a rischio chiusura, altrettante non hanno riaperto. Come Associazione chiediamo che il bonus venga lasciato solo ai professionisti del settore che tanto hanno sofferto nel periodo emergenziale. Abbiamo combattuto per resistere perché i bambini possano tornare alla normalità e vivere in sicurezza i momenti a loro dedicati anche attraverso la quotidianità delle attività delle nostre strutture, con qualificato ed esperto personale, tanto importanti per la crescita psicofisica e per le relazioni sociali al di fuori dell’ambiente familiare”.

L’Alnic approfondisce anche il tema delle feste di compleanno. Nelle linee guida non vi è un preciso riferimento e le sale esclusivamente dedicate agli eventi sono in difficoltà. “In ristoranti, stabilimenti balneari o altre strutture all’aperto, tenendo conto delle dovute distanze ed evitando assembramenti, le ricorrenze private si possono festeggiare in compagnia di familiari ed amici, mentre per i locali al chiuso così non è. Chiediamo un protocollo specifico per la materia in oggetto per consentire alle strutture a noi affiliate, che si occupano di feste di compleanno, di poter garantire ai propri clienti informazioni certe e luoghi sicuri. Riceviamo molte richieste e non sappiamo cosa rispondere nel dettaglio” conclude la presidente Ferraioli.

 

 

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RIAPERTURA LUDOTECHE, L’ASSOCIAZIONE ALNIC CHIEDE CHIAREZZA

di Stefania Maffeo

L’Associazione Ludoteche Nidi Insieme Campania, di recente costituita per far fronte alle esigenze del settore a seguito della pandemia di Covid19 e tutelare le imprese che svolgono attività di servizi educativi, didattici e ludici per bambini, presieduta da Giada Ferraioli, chiede chiarezza in vista della riapertura delle attività prevista per il prossimo 15 giugno (secondo quanto stabilito dal DPCM del 18.05.2020, tra l’altro non ancora confermata a livello regionale) della categoria costituita dai gestori di nidi autorizzati, centri educativi, ludoteche, sale feste, parchi gioco e centri di servizi integrativi all’infanzia.

Si tratta di una platea di circa 4000 enti in Campania, occupati a svolgere un ruolo fondamentale per la società, quello relativo all’educazione ed alla socializzazione di bambini e adolescenti, una fascia di età fortemente trascurata in questi mesi di chiusura prima totale e poi parziale con gravi ripercussioni sulle famiglie tutte.

Ancora non definite le linee guide ad hoc e molti aspetti dell’organizzazione delle attività da destinare ai bambini, necessari per poter effettivamente ricominciare ad accogliere i nostri piccoli utenti, che devono essere comunque chiariti dalle autorità locali. Con una nota indirizzata al Presidente della Giunta della Regione Campania, l’Associazione ha richiesto l’istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le parti coinvolte per discutere degli interventi attuabili per la ripresa – in particolar modo delle attività estive – che come riportato dalle linee guida nazionali e regionali prevedono tra l’altro l’assegnazione di spazi pubblici (indoor ed all’aperto) che sarebbe auspicabile assegnare ai professionisti del settore che tanto hanno sofferto nel periodo emergenziale.

Il mondo dei bambini deve rimettersi in moto e deve poterlo fare velocemente ed in sicurezza. Questa pandemia ha portato via momenti di crescita sociale, emotiva ed educativa che difficilmente potranno essere per loro recuperabili e non si può lasciare indietro tutto questo. E’ giunto il momento di avere linee guida chiare e protocolli mirati che ci consentano di organizzarci e comprendere modalità e precise indicazioni a salvaguardia della salute di ospiti ed operatori. Abbiamo combattuto affinché il settore resistesse perché i bambini che ci stanno aspettando hanno il diritto di tornare alla normalità e di vivere in sicurezza i momenti a loro dedicati anche attraverso la quotidianità delle attività delle nostre strutture, tanto importanti per la crescita psicofisica e per le relazioni sociali al di fuori dell’ambiente familiare” evidenzia l’educatrice e presidente Giada Ferraioli.