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Salerno Pulita, la Fiadel “avverte” il Comune: «Se provano a sbaraccarla, ci opporremo con tutte le forze. Giù le mani dalle partecipate»

«Giù le mani dalle partecipate a Salerno». Una presa di posizione netta a favore della cittadinanza, quella della Fiadel, all’indomani del Consiglio comunale in cui si è discusso anche del futuro di Salerno Pulita, società al centro di una lunga battaglia del sindacato. «Abbiamo ascoltato con attenzione l’intervento del consigliere comunale Leonardo Gallo a proposito della partecipata – dichiara Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel – Possiamo dire con certezza che se l’intenzione del Comune è fare una replica della Centrale del Latte, allora troveranno in noi e nei cittadini salernitani una fiera opposizione. Vogliamo ricordare che, secondo la legge Madia, è previsto l’affidamento diretto e senza bando di determinati servizi alle partecipate, a condizione che siano di proprietà comunale. Questi parametri sono rispettati da Salerno Pulita». Il monito di Rispoli è contro l’ipotesi di sbaraccare le società partecipate dandole in gestione ai privati. «Possiamo essere d’accordo con la volontà di procedere ad un efficientamento delle attività – conclude – Ma se l’unico obiettivo è massimizzare i costi a danno della collettività, ci troveranno sempre pronti ad opporci e a difendere gli interessi di cittadini e lavoratori».

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Caserma di Persano, stipendi da fame e lavoratori allo stremo. Richiesta di convocazione al prefetto: «La situazione è molto tesa e le famiglie non ce la fanno più, serve un tavolo istituzionale»

Una richiesta ufficiale di convocazione è stata inviata alla prefettura di Salerno sulla mobilitazione degli addetti alle pulizie della caserma a Persano. I lavoratori continuano la loro protesta, sollevando la questione degli stipendi troppo bassi e invocando un tavolo istituzionale. «Il servizio viene svolto nonostante gli stipendi da fame – ribadisce Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel – Alcuni operatori devono badare a una famiglia di quattro persone e percepiscono circa 400 euro al mese. Vogliamo sottolineare che il grosso dell’appalto è gestito dall’azienda Ladisa, che non rispetta il contratto. Al contrario l’azienda Althea, con un ruolo marginale e appena due dipendenti, mantiene gli impegni». Appello quindi al prefetto di Salerno, Francesco Russo: «Da persona di nota sensibilità, non si tirerà indietro di fronte alle difficoltà dei lavori e delle loro famiglie. Ci auguriamo un confronto a breve, la situazione è molto tesa e senza un intervento istituzionale rischia di degenerare».

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Retribuzioni al minimo, caserma di Persano verso lo sciopero

Retribuzioni al minimo, pronti allo sciopero i lavoratori della caserma di Persano. La mobilitazione è stata annunciata nei confronti dell’azienda Ladisa, che insieme all’Althea gestisce il servizio mensa all’interno della struttura per conto del ministero della Difesa. A scatenare il malcontento dei lavoratori, la situazione degli stipendi troppo bassi, ulteriormente peggiorata con l’emergenza Covid. «Abbiamo ripetutamente richiesto alla Ladisa, azienda che occupa più dipendenti tra le maestranze di Persano, un incontro sulle problematiche azienda – spiega Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel – Siamo in presenza di una violazione contrattuale, con i lavoratori che ricevono retribuzioni da fame e una situazione che si è accentuata a seguito del ricorso alla cassa integrazione per l’emergenza Covid. Ormai la situazione è insostenibile, non ci si può trincerare dietro le mura della caserma per violare i diritti dei lavoratori. Abbiamo chiesto un incontro in prefettura per avviare la procedura di raffreddamento dei conflitti». Appello dunque al prefetto di Salerno, Francesco Russo, affinché le parti trovino una soluzione condivisa. In alternativa, ci sarà un inasprimento della protesta. «Se non arriva la convocazione, i lavoratori saranno costretti a scioperare e ci dispiace molto per i militari, che avranno sicuramente un enorme disagio».

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Terzo giorno di mobilitazione per gli operai de “La Fabbrica”, con protesta davanti alle Cotoniere

Gli operai de “La Fabbrica” continuano a protestare chiedendo un incontro con il governatore Vincenzo De Luca. Resta occupato il centro commerciale questa mattina per il terzo giorno di mobilitazione delle maestranze. Con monte orario ridotto e stipendio al minimo, i lavoratori continuano a esporre uno striscione eloquente: «Vergogna». «Questa protesta non può passare nel silenzio generale. Nelle scorse settimane abbiamo incontrato il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, che si era fatto da garante per mediare con la famiglia Lettieri – spiega Pietro Galdi, delegato Fiadel – Ci ha detto che avrebbe fatto lui da mediatore con il prefetto, invece nessuno si è più fatto sentire, nessuno ci ha chiamati. Intanto siamo stati messi di nuovo in cassa integrazione, nonostante abbiamo lavorato a maggio e giugno per delle ore non retribuite, per non parlare degli assegni familiari non saldati e della quattordicesima che ci sarebbe spettata a luglio. A questo punto invochiamo l’intervento dell’ex sindaco, ora governatore, Vincenzo De Luca, che meglio di tutti conosce la situazione». Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel, aggiunge: «Ma il prefetto di Salerno viene pagato con i soldi degli italiani per stare in vacanza tutto l’anno e non prende nemmeno una decisione per questi lavoratori? La situazione sta pesando sulle spalle di tutti gli operai. Il problema va risolto subito, interpellando la famiglia Lettieri che prima ha stretto accordi con il Comune di Salerno, con due varianti urbanistiche, e poi li ha dimenticati».

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“La Fabbrica”, presidio itinerante degli operai tra Comune di Salerno e Cotoniere. «Siamo disperati e senza soldi, vogliamo incontrare De Luca»

Caos “La Fabbrica”, protesta al Comune di Salerno degli operai che chiedono un incontro con il governatore Vincenzo De Luca. Con monte orario ridotto e stipendio al minimo, i lavoratori hanno manifestato sotto i portici, ai piedi di Palazzo Guerra, esponendo uno striscione eloquente: «Vergogna». Hanno puntato il dito ancora una volta contro la proprietà, per poi spostarsi dinanzi alle Cotoniere e continuando il presidio, nella speranza di far valere i diritti negati. «Nelle scorse settimane abbiamo incontrato il sindaco di Salerno, Enzo Napoli, che si era fatto da garante per mediare con la famiglia Lettieri – spiega Pietro Galdi, delegato Fiadel – Ci ha detto che avrebbe fatto lui da mediatore con il prefetto, invece nessuno si è più fatto sentire, nessuno ci ha chiamati. Intanto siamo stati messi di nuovo in cassa integrazione, nonostante abbiamo lavorato a maggio e giugno per delle ore non retribuite, per non parlare degli assegni familiari non saldati e della quattordicesima che ci sarebbe spettata a luglio. A questo punto invochiamo l’intervento dell’ex sindaco, ora governatore, Vincenzo De Luca, che meglio di tutti conosce la situazione». Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel, aggiunge: «La situazione sta pesando sulle spalle di tutti gli operai. Il problema va risolto subito, interpellando la famiglia Lettieri che prima ha stretto accordi con il Comune di Salerno, con due varianti urbanistiche, e poi li ha dimenticati».

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Consorzio Gestione Servizi, proclamato lo stato di agitazione. Rispoli: «Troppi sacrifici per i lavoratori e perdite in buste paga per via della Cassa Integrazione»

«Consorzio Gestione Servizi, è il momento di battere un colpo». Il sollecito arriva dalla Fiadel Salerno, che ha richiesto un incontro urgente sulla crisi aziendale con una nota inviata anche a prefetto e Asi. I lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione. «Tra le problematiche che abbiamo evidenziato c’è la sostituzione del contratto di solidarietà con la Cig, che causa una consistente perdita nella busta paga dei lavoratori, i soli a fare sacrifici economici con le vane promesse di un rilancio dell’azienda – spiega il segretario provinciale della Fiadel Salerno, Angelo Rispoli – Il Cgs negli ultimi anni ha visto un incremento progressivo delle entrate per attività di smaltimento di rifiuti liquidi e una diminuzione dei dipendenti per pensionamento, e di conseguenza una ingiustificata richiesta di sacrificio per i lavoratori. I pensionamenti hanno causato un numero esiguo di unità dipendenti, nonostante la difficile gestione di quattro impianti operativi e della sede di Salerno. I dipendenti si sono sempre fatti carico delle attività attuando negli anni un incremento notevole del fatturato». Nel mirino le condizioni lavorative che non consentono il rispetto delle norme di sicurezza ed entrano in contrasto con le Autorizzazioni Integrate Ambientali. «A volte nell’unità produttiva è presente un solo addetto – prosegue Rispoli – L’aumento di entrate e massa di lavoro non giustificano il massiccio ricorso alla Cig-Covid 19, anche perché l’azienda in piena pandemia non ha ridotto neppure per un giorno il servizio. Non avendo ricevuto alcun riscontro, proclamiamo lo stato di agitazione e avviamo presso la prefettura di Salerno la procedura per il raffreddamento dei conflitti».

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Interpretazione errata della busta paga, lavoratore vince in Tribunale e viene rimborsato da Salerno Pulita

Salerno Pulita condannata a rimborsare un lavoratore, la soddisfazione del sindacato che incalza: «Si proceda alla riunificazione dei contratti». Il dipendente in questione aveva fatto causa alla società affinché gli venisse riconosciuto un compenso maggiore in relazione all’orario e alla mole di lavoro, sostenendo una interpretazione restrittiva da parte di Salerno Pulita a danno del personale. Le sue motivazioni sono state accolte dal giudice, che ha condannato l’azienda al pagamento di 5mila euro. «Questo dimostra che sulle buste paga abbiamo ragione – afferma Angelo Rispoli, segretario della Fiadel Salerno, che ha seguito tutta la vicenda – Attendiamo l’esito dei procedimenti per gli altri lavoratori che hanno fatto causa alla società. Ringraziamo l’avvocato Ignazio Ardizio, che ha difeso il nostro iscritto, e il magistrato Eduardo Bucciarelli che ha avuto coraggio, tenendo conto unicamente delle ragioni del lavoratore. Inoltre speriamo di mettere un po’ di sale in zucca a Salerno Pulita, per non arrivare a un contenzioso». Rispoli ricorda la questione dei 25 lavoratori che dal settore pulizie sono passati a quello ambientale, facendo le stesse mansioni ma con un contratto meno remunerativo. «Ci chiediamo perché non si proceda a una riunificazione del contratto, dato che quello per il settore ambientale è prevalente in Salerno Pulita. Confidiamo nel nuovo amministratore, dato che purtroppo i suoi predecessori non hanno accettato questo ragionamento. Vorremmo che questi elementi prevalessero nella trattativa, e che si giungesse a miti consigli prima di arrivare nelle aule di tribunale. Noi siamo sempre aperti al dialogo e non allo scontro».

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Lavoratori senza ordine di servizio, tensione al centro commerciale “La Fabbrica”

Momenti di tensione questa mattina presso il centro commerciale “La Fabbrica” di Salerno. I lavoratori della Copas, la società che gestisce le pulizie all’interno della struttura, si sono trovati senza ordine di servizio e dunque impossibilitati a svolgere le proprie mansioni. Questo ha scatenato la rabbia delle maestranze, che non sanno nulla sul proprio futuro. “I lavoratori non sanno se sono stati messi in cassa integrazione o se sono vittima di altre manovre da parte dell’azienda”, ha detto Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel Salerno. “In tutto questo, la proprietà del centro commerciale, nella figura dell’amministratore delegato Ermanno Miccoli per conto della famiglia di Giovanni Lettieri, si è resa irreperibile. Solo grazie all’intervento degli agenti della Digos di Salerno si è riportata la calma tra i 28 lavoratori. Abbiamo chiesto un incontro tra le parti al sindaco di Salerno, sperando di venire a capo di questa vicenda”.

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Vertenza Salerno Pulita, summit tra Comune e sindacati. Rispoli: “Segnali positivi dai lavoratori, ma serve collaborazione da cittadini e commercianti”

Vertenza Salerno Pulita, oggi presso il Comune di Salerno le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Filas, Fiadel e Uiltucs, alla presenza del sindaco Napoli, degli assessori Della Greca e Caramanno, del direttore Marotta, del capo staff Luciano e dell’amministratore unico Antonio Ferraro, hanno affrontato gli argomenti oggetto della convocazione richiesta. Sul passaggio da part time a full time l’azienda ha proposto il passaggio a 38 ore entro il primo ottobre con la definitiva trasformazione della posizione lavorativa e l’eventuale applicazione della flessibilità oraria. Tale proposta sarà formalizzata nero su bianco entro questa settimana e la prossima è previsto un incontro in azienda per una discussione tra le parti. Le organizzazioni sindacali analizzeranno la proposta nel dettaglio, affrontando eventuali criticità, e hanno comunicato che bisognerà arrivare alla conclusione sicuramente prima del primo ottobre. L’azienda ha dichiarato la propria disponibilità a chiudere l’accordo anche nell’immediato previa sottoscrizione dell’intesa. Rispetto ai 25 lavoratori passati dal settore pulizie allo spazzamento a livello J, la proposta dell’azienda è del passaggio ad 1 b per quattro lavoratori che percepivano precedentemente un superminimo e il mantenimento del livello J con un superminimo ai restanti 21. Su questa proposta i sindacati si sono dichiarati assolutamente contrari e hanno chiesto all’azienda di riformulare la proposta per migliorarla, adeguando il livello di tutti i 25 a quello degli altri lavoratori. Rispetto al settore pulizie, i sindacati dichiarano che non ci sarà un ulteriore utilizzo della cassa integrazione e si procederà con la normalizzazione del servizio. L’incontro si terrà la prossima settimana. “Da questa riunione emerge che i lavoratori stanno facendo bene, mentre dall’altro lato si registra l’inciviltà da parte di cittadini e commercianti. Serve unità per tornare a vedere una città pulita”, ha detto Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel Salerno.

Angelo Rispoli
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Corisa2, la Fiadel chiede incontro immediato per la ricollocazione dei dipendenti

Una richiesta urgente d’incontro urgente per discutere della ricollocazione dei dipendenti del Consorzio Bacino Salerno 2. La Fiadel provinciale, facendo seguito alle numerose richieste d’incontro per far fronte alla delicata situazione dei dipendenti del Consorzio Bacino Salerno 2 – posti in mobilità e che ad oggi contano ben 11 mesi senza alcuna retribuzione -, chiede la convocazione di un incontro urgente da avere con prefetto, presidente della Provincia di Salerno, assessore regionale ai rifiuti, commissario del Consorzio e vertici dell’Ente d’Ambito. “Serve stilare un piano di ricollocazione per i dipendenti in questione – ha detto Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel provinciale -. Vista la criticità della questione ci aspettiamo risposte in tempi brevi. I lavoratori sono da 11 mesi senza stipendio. Ente d’Ambito e Provincia devono dare una svolta alla questione che si trascina avanti da mesi. Tutto questo è una vergogna”.