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Riorganizzazione della Democrazia cristiana, Ranieri e Sandri: «Nostri diritti già sanciti. Basta accuse e polemiche, sì all’unità»

«La Dc, da oltre venti anni, soffre di grandi scissioni interne che non fanno altro che penalizzare il definitivo rilancio del partito. Purtroppo, alcune correnti si rivelano più polemiche che produttive». A dichiararlo è Serena Ranieri che, nei giorni scorsi, è stata nominata segretario regionale per lo sviluppo e l’organizzazione della Dc in Campania dal responsabile nazionale Angelo Sandri.

Una nomina che ha scatenato la reazione di quell’area che si definisce la Democrazia Cristiana storica, attraverso una nota inviata dal commissario regionale Felice Spera, per il quale «le sentenze confermano che siamo noi gli unici legittimati all’utilizzo dello scudocrociato».

«Negli anni – dichiara, invece, Serena Ranieri – coloro che oggi continuano ad accusarci non hanno lavorato sui territori, mentre adesso mostrano un’attenzione incontenibile verso tutto ciò che accade soprattutto sui social intervenendo esclusivamente per attaccare e senza argomentazioni politiche. Sembra emergere solo una strumentalizzazione che non fa bene al nostro progetto e, forse, è utile solo ad alimentare il piacere che la Dc resti disgregata».

«Da segretario regionale per lo sviluppo e l’organizzazione del partito – conclude l’esponente politico – li invito a lavorare da buoni democristiani e lasciar perdere le polemiche finalizzate soltanto a screditare l’importante ruolo che mi è stato assegnato e, ancor di più, la mia persona. Auspico che, finalmente, si mettano da parte le provocazioni e si prenda atto di tutta la documentazione giudiziaria e non solo di alcune sentenze che non riguardano il fine ultimo a cui tutti dovremmo puntare: l’unità dello scudocrociato. E’ la strada unitaria che il segretario nazionale Sandri sta perseguendo da sempre, nel pieno rispetto di quanto fissato dallo statuto Dc e, soprattutto, delle regole di un buon democristiano».

E all’unità si appella lo stesso segretario nazionale Dc Angelo Sandri. «La segreteria politica nazionale e gli organismi direttivi del partito – si legge in un comunicato – si sono sempre espressi favorevolmente a qualsivoglia ipotesi di riunificazione purché  il nome del partito sia inequivocabilmente Democrazia Cristiana, il simbolo del partito sia inequivocabilmente lo scudocrociato e ci si richiami esplicitamente allo statuto vigente della Dc. Gli altri tentativi di singoli o di sparuti gruppi di iscritti o ex iscritti alla Democrazia Cristiana possono essere considerati solo di disturbo se non si dimostra fattivamente e nella concretezza l’adesione a questo invito più che logico e naturale da parte di chiunque si professi veramente democratico cristiano».

La nota del segretario Sandri è accompagnata anche da una breve memoria storia sulla Dc. «Nei giorni 3 e 4 luglio 2002 – si legge all’interno –  ha avuto luogo a Roma (Hotel Palatino) l’assemblea degli iscritti Dc 1992-1993 che hanno rivendicato tutti i loro diritti, nonché la nullità degli atti compiuti da Martinazzoli e suoi aventi causa. L’assemblea ha provveduto: alla ricostituzione degli organismi direttivi del partito; all’individuazione del simbolo del partito nello scudocrociato, che tuttora è da noi usato in ogni circostanza della vita della Democrazia Cristiana interna ed esterna; alla convocazione del XIX congresso nazionale Dc (che si è svolto a Roma nel dicembre del 2003 – congresso più volte contestato con ricorso alla Magistratura, ma senza alcun esisto favorevole per i ricorrenti); alla riorganizzazione del partito su tutto il territorio nazionale; alla citazione in giudizio da parte della Democrazia cristiana contro chi creava nocumento alla riorganizzazione della Dc. Il tutto nella stretta osservanza dello statuto vigente della Democrazia cristiana. La citazione in giudizio avvenuta nel settembre 2002 a firma onorevole Carlo Senaldi – Angelo Sandri – Giancarlo Travagin, ha originato la causa durata un decennio terminata con l’ormai famosa sentenza della Corte di Cassazione del dicembre 2010 (la numero 25.999 del 23-12-2010) con cui il ‘petitum’ dell’atto di citazione è stato accolto in maniera inappellabile ed è stata sancita la vigenza della Democrazia cristiana ed il diritto a proseguire l’attività del partito in capo agli iscritti 1992/1993. In forza di quanto sentenziato nei giorni 14 e 15 dicembre 2013 si è svolto a Perugia il XXII Congresso nazionale della Democrazia cristiana (con la convocazione di tutti gli iscritti 1992-1993 allora ancora in vita ) e con il quale è stata data attuazione a quanto sentenziato dalla Corte di Cassazione a sezioni unite nel dicembre del 2010. Gli atti del congresso di Perugia sono stati registrati presso l’Agenzia delle entrate di Roma nel gennaio del 2014. Il congresso di Perugia ha avuto un timido tentativo di contestazione che non è approdato nemmeno alla fase giudiziaria. Per cui è da considerarsi valido a tutti gli effetti. Con il congresso di Perugia – conclude Sandri – a mio avviso ed a parere dei nostri legali, si è posta la parola fine a qualsivoglia controversia giudiziaria».

Un nuovo ed importante capitolo, dunque, nel non facile processo di riunificazione e riorganizzazione della Democrazia cristiana in Italia.

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DC: Spera, “Noi gli unici eredi legittimati all’utilizzo del simbolo”

 

Democrazia cristiana, è scontro dopo la nomina di Serena Ranieri

Spera: “Noi gli unici eredi legittimati all’utilizzo del simbolo”

E’ ancora battaglia politica e legale nello scudo crociato. Dopo il provvedimento a firma “segretario politico nazionale della Democrazia cristiana Angelo Sandri”, che ha indicato Serena Ranieri segretario regionale per lo sviluppo e l’organizzazione in Campania, arriva la dura presa di posizione di Felice Spera, in qualità di “commissario regionale del partito storico della Dc”, come tiene a specificare in una nota inviata alla nostra redazione.

“C’è una sentenza della Cassazione molto chiara – afferma Felice Spera – che ha inibito Angelo Sandri e gli altri suoi referenti riconoscendo solo noi quali unici eredi legittimati all’utilizzo del simbolo. E’ una situazione di cui abbiamo già informato le prefetture e le questure d’Italia diffidando coloro che non rispettano quanto stabilito dai giudici e formalizzano accordi a nome e per conto della Dc. Il nostro è un partito serio e vogliamo tornare ad essere protagonisti oggi come allora con un’azione responsabile partendo dai territori”.

La comunicazione a cui fa riferimento Spera è stata inoltrata nelle scorse settimane alle prefetture e questure territorialmente competenti “per difendere l’identità e la riconoscibilità della Dc ricostituitasi il 12 ottobre 2019 con l’assemblea costituente dei soci del 1993”.

A sottoscrivere la lettera il segretario politico Franco De Simoni, il segretario amministrativo Raffaele Cerenza e il coordinatore nazionale Antonio Ciccarelli.

“La Corte di Appello di Roma – si legge nella missiva – con sentenza n.1305 del 2009, passata in giudicato a seguito di sentenza delle sezioni unite della Cassazione, ha statuito che, nonostante la diaspora degli organi di vertice all’inizio del 1994, la Democrazia Cristiana è restata in vita negli e con gli iscritti del 1993, anno dell’ultimo tesseramento.  Ha statuito, altresì, che conseguentemente sia il partito politico della Democrazia cristiana, in giudizio nella persona di Angelo Sandri, qualificatosi segretario politico nazionale , sia la Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro Udc, sia il Centro cristiano democratici Ccd, sia i Cristiani democratici uniti Cdu, sia il Partito popolare italiano Ppi, non possono essere identificati con la Democrazia cristiana ‘storica’, data la sopravvivenza di questa negli iscritti del 1993. Sulla base della sentenza della Corte di Appello summenzionata gli iscritti del 1993 si sono riuniti il 12 ottobre 2019, previa convocazione a mezzo gazzetta ufficiale, in assemblea costituente, ridando vita alla Democrazia cristiana storica, eleggendo le cariche di vertice: segretario politico (De Simoni Franco), segretario amministrativo (Cerenza Raffaele), nonché 20 coordinatori regionali, uno per ogni regione ed un coordinatore nazionale (Ceccarelli Antonio). Dato che soltanto gli iscritti del 1993 avrebbero potuto  ridare vita alla Democrazia cristiana, come è stato fatto, ogni altra formazione che voglia fregiarsi della denominazione Democrazia cristiana ed utilizzare il simbolo, lo farebbe illegittimamente”.

“Nonostante il suddetto giudicato della Corte di Appello di Roma, che ha statuito che la Democrazia Cristiana non si è mai estinta, ma è sopravvissuta negli iscritti del 1993, e nonostante con la assemblea costituente del 12 ottobre 2019 abbia trovato continuità (sulla base di un percorso giuridico suggerito dalle sentenze suindicate) – si legge ancora – vi sono formazioni che insistono nel qualificarsi Democrazia cristiana, tra le quali il partito politico di Angelo Sandri e la formazione politica facente capo prima a Fontana e ora a Renato Grassi. Per quanto riguarda quest’ultimo, la identificabilità della sua formazione politica con la Democrazia cristiana è stata esclusa da due sentenze passate in giudicato, la n. 14046/2014 e la n. 17831/2015, entrambe del Tribunale di Roma, sez. terza civile, dalla sentenza del Consiglio di Stato, sez. terza, n.2629/2019, dalla decisione del 12 aprile 2019 dello Ufficio Elettorale della Corte di Cassazione. La formazione politica del Grassi, nonostante non potesse qualificarsi legittimamente Democrazia cristiana, ha proceduto al tesseramento previo versamento da parte di ogni nuovo tesserato della somma di euro 10. Si chiede pertanto l’intervento delle autorità in indirizzo perché si adoperino per far cessare l’illegittimo uso della denominazione Dc, impedendo qualsiasi ulteriore iniziativa con tale denominazione”.

“Per quanto riguarda il partito di Sandri – è riportato alla fine della lettera – vi è una situazione ancora più grave. Questi, nonostante con la sentenza n. 805 del 2017, passata in giudicato a seguito di sentenza della Corte di Cassazione del 2019, che ha dichiarato inammissibile il ricorso del Sandri, gli fosse stato inibito di utilizzare la denominazione Democrazia cristiana ed il relativo acronimo Dc, non solo continua ad utilizzare per la sua formazione politica detta denominazione ed il simbolo, ma sta procedendo al tesseramento di adepti, previo pagamento di somme varie, alla Democrazia cristiana, proclamandosi segretario politico della stessa. Pertanto si chiede che sia la Prefettura che la Questura territorialmente competenti utilizzino i loro poteri per rendere effettiva la inibizione giudiziale, di tali illegali comportamenti. Le iniziative del Grassi e del Sandri stanno generando una gran confusione che nuoce gravemente  alla credibilità della ricostituita Dc che desidera essere presente sulla scena politica come un partito fatto di persone che vogliono operare con spirito di servizio per la realizzazione del bene comune, per migliorare la qualità della vita di ogni persona e per rendere la nostra società socialmente più equa, aperta e collaborativa”.

Allegati alla comunicazione il documento esplicativo della situazione giuridica venutasi a creare a seguito delle numerose sentenze intervenute da parte dei giudici di merito e della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato; la copia dell’atto di convocazione della assemblea costituente del 12 ottobre 2019; il verbale relativo allo svolgimento della assemblea; la copia delle sentenze summenzionate.

Una polemica forte e una richiesta dettagliata che riaccende la discussione sul presente e il futuro della Democrazia cristiana in Campania e in Italia.

 

 

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DC: Serena Ranieri nuovo Segretario Regionale

 

E’ Serena Ranieri il nuovo segretario regionale per lo sviluppo e l’organizzazione della Democrazia Cristiana in Campania.

Quarantadue anni, di Pontecagnano Faiano, originaria di Roma, sposata con un figlio, è attiva nell’organizzazione di eventi nazionali ed internazionali e da anni impegnata nella promozione di attività socio-culturali.

La nomina le è stata conferita dal segretario politico nazionale della Dc Angelo Sandri di concerto con il presidente nazionale vicario Graziella Duca Arcuri e il coordinatore vicario della segreteria politica nazionale Clara Funiciello.

Un incarico di rilievo assegnatole su impulso di Massimo Basile, segretario generale del dipartimento comunicazione della Dc internazionale e componente della direzione nazionale, e su proposta del vicesegretario organizzativo Marco Camilletti e del segretario nazionale dipartimento comunicazione e portavoce nazionale Dora Cirulli.

“Una nomina – afferma il neo responsabile regionale Dc Serena Ranieri – che mi rende davvero orgogliosa. Mi preme ringraziare i dirigenti nazionali per la fiducia che mi hanno accordato. Il mio impegno sarà forte e condiviso. C’è bisogno di ricredere nei valori e nella funzione di un partito politico, visto che, nel panorama odierno, i partiti hanno contribuito in maniera determinante ad allontanare la gente. Non solo dalla politica, ma anche dalla centralità dei valori della famiglia, dell’aggregazione, dello stare insieme. Sono quei valori cardini che la Dc vuole rimettere in campo”.

“La Dc – aggiunge Serena Ranieri – è stata e sarà sempre un partito innovatore, partendo dalla nomina nel 1951 della prima donna a sottosegretario in un ministero della Repubblica Italiana, Angela Maria Guidi Cingolani. I nostri sono temi attuali, fortemente incentrati anche sui giovani e sulla voglia di ricostruire un’Italia liberale e con uno spiccato senso civico. La nostra Dc sarà una grande famiglia meritocratica, nella quale ognuno si potrà confrontare portando le proprie idee. Come diceva Pippo Baudo: ‘Manca a me. Manca a tutto il Paese. Un partito forte, determinato e pieno di grandi personaggi e di uomini come la Dc farebbe comodo anche oggi”.

 

 

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Forza Italia, nominati tre nuovi commissari provinciali in Campania

 

CAMPANIA, LANZOTTI E MARTUSCIELLO NUOVI COMMISSARI DI FORZA ITALIA DI NAPOLI E AVELLINO, DE SIANO ASSUME L’INTERIM A SALERNO

Il Coordinatore regionale di Forza Italia della Campania, Domenico De Siano, sentito il presidente Silvio Berlusconi, ha proceduto alla nomina dei nuovi commissari provinciali di Napoli, Avellino e Salerno.

Per la Grande Città di Napoli il neo commissario di Forza Itala è l’attuale capogruppo comunale Stanislao Lanzotti che subentra all’onorevole Paolo Russo che ha recentemente assunto l’incarico di Responsabile Nazionale del Dipartimento Sud.

Ad Avellino l’incarico di responsabilità provinciale è stato affidato all’eurodeputato Fulvio Martusciello che subentra a Cosimo Sibilia anch’egli destinatario di un incarico dipartimentale nazionale.

Infine, in ragione delle dimissioni rassegnate dall’onorevole Vincenzo Fasano e nelle more di poter procedere alla relativa nomina commissariale, la responsabilità del coordinamento salernitano rientrerà nelle competenza dello stesso coordinatore regionale.

“Procediamo, sempre nell’ambito del percorso di riorganizzazione del partito voluto dal presidente Berlusconi – sottolinea il senatore De Siano –, rilanciando le responsabilità della nostra classe dirigente, valorizzando le migliori energie, tenuto conto della campagna di tesseramento in corso e l’impegnativa attività di preparazione dei congressi, oltre che in vista dell’importante appuntamento elettorale regionale”.

“Ringrazio a nome dell’intero Coordinamento regionale – aggiunge – gli amici Paolo Russo, Cosimo Sibilia ed Enzo Fasano per lo straordinario lavoro svolto in questi anni difficili e per il prezioso contributo dato al radicamento del partito in realtà e contesti territoriali difficili”. “A Stanislao Lanzotti e Fulvio Martusciello vanno i nostri auguri di buon lavoro certi che il loro impegno saprà produrre i frutti attesi”, conclude De Siano.

 

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Ernesto Sica: Sono e resto della Lega di Salvini La mia militanza è indiscussa

La mia militanza ed il mio impegno per la Lega sono indiscussi, da consigliere provinciale sono presente in tutte le battaglie del partito». Così l’ex sindaco di Pontecagnano Faiano, Ernesto Sica, il cui nome è su una ideale graticola in vista delle prossime regionali.

Il consigliere provinciale che punta ad uno scranno a Palazzo Santa Lucia dunque rivendica la sua appartenenza al Carroccio: «Sono un tesserato, il mio rapporto con il partito è ottimo, vengo da tre campagne elettorali e la mia militanza è indiscussa così come il mio impegno da consigliere provinciale su ogni battaglia del partito». Sica ha le idee chiare anche sul come è possibile contrastare e vincere su Vincenzo De Luca: «Sarà una campagna elettorale dura e difficile, l’avversario è dei peggiori e la coalizione del centrodestra può trovare la sua forza all’interno di liste composte da amministratori radicati sul territorio e dal massimo delle espressioni della società civile».

In merito alla “campagna acquisti” del Carroccio: «Sono felice e saluto con gioia i nuovi innesti del partito, ne vorrei sempre di più e sempre di maggior profilo per il bene di tutti, del partito e del centrodestra». Allontana dunque le voci di una sua vicinanza o riavvicinamento a Forza Italia, amore burrascoso del suo passato politico Sica che tiene a ribadire con forza la sua appartenenza al partito di Salvini: «Sono l’unico consigliere provinciale della Lega sui territori di Salerno che mai prima di me ha avuto un rappresentante del Carroccio e che costantemente è sui territori, tra le comunità per cercare di capirne e rappresentarne al meglio le istanze in tutte le sedi.

Credo che questo sia il nocciolo dell’attività politica, essere vicini alle persone nei loro territori, non farli sentire abbandonati e far diminuire quel distacco troppo spesso percepibile tra istituzioni e cittadini. Per quanto mi riguarda il mio agire è esclusivamente sotto il simbolo del Carroccio.

Fonte Le Cronache del Salernitano

 

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“Il candidato di Fratelli d’Italia resta Cirielli”

 

di Erika Noschese

“Cirielli resta il candidato alla carica di governatore per Fratelli d’Italia”. Non ha dubbi il senatore Antonio Iannone, intervenuto questa mattina, nel corso dell’assemblea regionale del partito guidato, a livello nazionale, da Giorgia Meloni. Al centro del dibattito, ancora una volta, il candidato che, ipoteticamente, dovrà sfidare il presidente uscente per le prossime elezioni regionali. E se Forza Italia continua a puntare tutto su Stefano Caldoro la Lega non è della stessa opinione: nei giorni scorsi, infatti, il leader leghista Matteo Salvini ha ribadito la “necessità” di puntare su candidati nuovi. Della stessa opinione anche Mara Carfagna che proprio nei giorni scorsi ha detto di superare lo schema De Luca-Caldoro in quanto “già visto”. Ma Fratelli d’Italia sembra già aver lanciato uno spiraglio d’apertura: “Il nostro nome resta quello di Stefano Caldoro se la coalizione di centro destra confermerà l’intesa”, ha infatti spiegato Iannone. Ribadisce il “cattivo lavoro” fatto da De Luca, invece, il Questore della Camera dei Deputati Edmondo Cirielli: “Avrei preferito domande sulla mancata candidatura di De Luca – ha infatti dichiarato il parlamentare salernitano – Ma visto il cattivo lavoro che ha fatto, io spero che sia candidato lui!”. Soddisfatta, per la grande partecipazione, la coordinatrice locale Elena Criscuolo: “Grande partecipazione stamattina all’assemblea provinciale di Fratelli d’Italia. È stato un momento importante per la presentazione delle proposte di candidatura alle prossime regionali , senz’altro foriere di temi concreti per il programma di governo che si sta strutturando. In quest’ottica, come coordinamento cittadino, abbiamo già individuato parte dei punti fondamentali che riguardano la nostra città da porre all’attenzione del già senatore è attualmente Assessore regionale ai Trasporti e alle Attività Produttive professor Sergio Vetrella delegato alla redazione del programma di Fratelli d’Italia – ha poi aggiunto la Criscuolo – Le nostre proposte nascono dal capillare lavoro di ascolto di tutte le realtà cittadine, e così proseguiremo, convinti del ruolo centrale che Salerno avrà nel rilancio della regione che attualmente è in pieno stallo. Nessun dubbio, la Campania ha bisogno di una svolta radicale e senz’altro la coerenza che ci contraddistingue è il primo ingrediente per realizzarla”.

 

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Dante Santoro porta i residenti del Rione Porto in commissione Trasparenza: “Evitiamo l’ultimo scippo al Rione

La problematica relativa al porto di Salerno approda in commissione Trasparenza. A chiedere un intervento concreto del presidente Antonio Cammarota è il consigliere d’opposizione Dante Santoro che, nei giorni scorsi, ha incontrato una delegazione di residenti per fare il punto della situazione sulle numerose problematiche che vivono i residenti. Tra queste, soprattutto la decisione del Comune di Salerno che – di concerto con l’azienda Busitalia – ha disposto il trasferimento del capolinea, per i mezzi pubblici, da via Ligea a via Vinciprova. «Evitiamo l’ultimo scippo al Rione», ha tagliato corto il consigliere DeMa. Mercoledì prossimo, dunque, il presidente della commissione Trasparenza Cammarota e il consigliere Santoro incontreranno alcuni residenti del posto per trovare soluzioni concrete e immediate per evitare di condannare a morte un quartiere già oscurato.

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La Lega si riorganizza a Salerno, pronte le nuove nomine

di Erika Noschese

Al via la nuova organizzazione della Lega Salerno, anche in vista delle prossime elezioni regionali. Dopo le polemiche di questi mesi che hanno accompagnato il partito guidato, a livello nazionale, da Matteo Salvini, il neo coordinatore provinciale di Salerno Nicholas Esposito ha voluto riportare ordine all’interno della struttura gerarchica. “Ogni donna ed ogni uomo del nostro partito ha una grande responsabilità quella di portare avanti le nostre idee, di lavorare per il bene del nostro territorio, essere sentinelle di ciò che accade ogni giorno ma tutto questo deve essere fatto con grande maturità e senso di appartenenza al gruppo – ha dichiarato Esposito – Le nomine che abbiamo indicato saranno utili proprio a questo fine per coordinare tutti gli sforzi e indirizzarli verso un unico obiettivo, riprenderci le nostre città e la nostra regione sotto l’insegna della Lega. Dobbiamo restare concentrati, ci aspettano competizioni elettorali importanti che devono trovarci preparati. Un grande in bocca al lupo ai responsabili degli Enti Locali, della comunicazione, dell’organizzazione, dei giovani e del Tesseramento”. Dunque, responsabili per gli enti locali saranno Annapia Strianese, Michele De Lucia, Attilio Pierro; responsabili dell’organizzazione Luigi Cerciello ed Amedeo Giordano; a gestire il tesseramento sarà Tony Sofo; responsabile della comunicazione Bruno Avagliano mentre Tiziano Sica resta alla guida del coordinamento provinciale giovanile.

 

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“L’ambientalismo dei Sì”: venerdì sera l’incontro al Caffè Moka di Salerno con Stefano Caldoro

“L’ambientalismo dei Sì” è il titolo dell’interessante incontro, organizzato da FareAmbiente, che si terrà venerdì 7 febbraio, alle ore 18.30, presso il Caffè Moka di Salerno.

Insieme al Presidente nazionale del movimento ecologista europeo Vincenzo Pepe, interverranno Filadelfio Cammarano (esperto gestione energia), Alfonso Esposito (Presidente organizzazione produttori Terra Orti), Arnaldo Mascia (giurista ambientale), Aniello Quaranta (proprietario cantine Terranera).

Conclusioni affidate a Stefano Caldoro, già Presidente della Regione Campania.

Saranno presenti rappresentanti della società civile e delle imprese.

“L’ambientalismo dei Sì” rappresenta un nuovo e importante momento di confronto per riaffermare un principio cardine di FareAmbiente, sempre ispirato a democrazia e sviluppo sostenibile, e un impegno forte e condiviso per la Campania.

“L’ambientalismo dei Sì” perché non è possibile negare le forme equilibrate e razionali di una crescita che deve essere rapportata a un processo di mutamento in cui l’utilizzo delle risorse, l’orientamento del progresso tecnologico e il cambiamento istituzionale siano in armonia per soddisfare le esigenze e le aspirazioni umane.

“L’ambientalismo dei Sì” per ribadire che tutte le politiche ambientali radicate solo in una visione protezionista e negazionista risultano demagogiche  e talvolta nocive all’ambiente stesso in quanto non prendono in considerazione le strategie internazionali e le logiche della libertà di mercato. 

FareAmbiente, che conta oltre 20.000 iscritti e annovera personalità del mondo universitario, esperti in gestione del territorio, professionisti, imprenditori e studenti, continua, così, a dar voce a tutti coloro che vogliono tutelare l’ambiente e la qualità della vita attraverso uno sviluppo equo e razionale contro ogni fondamentalismo ambientale.

E l’appuntamento di venerdì sera a Salerno, in tal senso, intende, ancora una volta, promuovere una sostenibilità quale valore che deve radicarsi nella coscienza come nuovo stile di vita per limitare le emissioni in atmosfera, incentivare un uso razionale dell’acqua, migliorare la gestione del territorio, lavorare per la tutela del mare e la conservazione della biodiversità umana e naturale, favorire una nuova politica sulle fonti energetiche.

Perché, oggi più di ieri, in Italia e in Campania è indispensabile una cultura d’ambiente realista e non fondamentalista.

 

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Pagani: polemiche sul cambio di denominazione di via Marconi

 

Durante il consiglio comunale del giorno 11 dicembre si inasprisce il dibattito in merito al cambio di denominazione di un tratto di strada di via Marconi  in via De Vivo. Preoccupazioni in merito a tale cambiamento da parte del consigliere Cesarano in quanto lo stesso possa causare problematiche logistiche ai residenti ed ai commercianti.

Non ritarda la risposta da parte del consigliere di Direzione Pagani Alfonso Picaro, il quale sostiene che questa variazione non crei disagi ai commercianti ma bensì se il commercio a Pagani non decolla è solo ed esclusivamente colpa dei tali . “Mi sento di esprimere la mia più affettuosa solidarietà a tutti i commercianti di Pagani, non solo quelli di Via Marconi, poiché le forti dichiarazioni del consigliere Picaro hanno toccato l’intera categoria della città.

Non entro nel merito della scelta dell’amministrazione del cambio di denominazione della strada, ma quello che preoccupava era strettamente legato a problemi organizzativi e non lavorativi, mentre di risposta è arrivato l’attacco diretto alla qualità degli imprenditori della nostra città. Credo che come amministratori dobbiamo renderci portavoci di queste difficoltà e non attaccare ed offendere se qualcuno non è d’accordo con qualche scelta politica.

Mi aspetto che le associazioni di categoria prendano le difese dei nostri commercianti e si apra un tavolo di confronto per rilanciare il commercio in città e renderli partecipi anche per scelte importanti come quelle della ZTL. Inoltre attendo anche le scuse pubbliche del consigliere Picaro nei confronti dei nostri commercianti”.

di Adriano Rescigno