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Carceri Salerno ed Eboli, arriva “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore”

di Stefania Maffeo

Mercoledì 20 dicembre 2023 l’Associazione Prison Fellowship Italia onlus, in collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito Santo, Fondazione Alleanza del RnS e il Ministero della Giustizia, si appresta a festeggiare, in un modo speciale, la X Edizione dell’evento “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore”.  In contemporanea in 29 carceri italiani si condividerà, con oltre 4000 detenuti e detenute, un gesto d’amore nel segno della solidarietà. Un Pranzo di Natale “regale” perché a realizzarlo con le loro brigate saranno, ancora una volta, chef stellati e cuochi dell’alta cucina, es a servirlo, con generosità e partecipazione, volti noti del mondo dello spettacolo, dello sport, dell’arte e del giornalismo. A dare un sapore speciale a questo Pranzo di Natale, gli ospiti seduti a tavola: unicamente i detenuti e (dove consentito) le loro famiglie.

Per questa X Edizione hanno confermato la loro adesione all’evento di Natale i seguenti carceri: Salerno (sez. femminile), Eboli (SA), Roma Rebibbia (sez. femminile), Milano Opera, Torino, Alessandria, Aosta, Napoli Secondigliano, Nisida minorile (NA), Aversa (CE), Avellino sez. (maschile e femminile), Ariano Irpino (AV), Bologna (sez. maschile e femminile), Castelfranco Emilia (MO), Parma, Firenze minorile, Massa, Teramo (sez. femminile), Pesaro, Castrovillari (CS), Palmi (RC), Paola (CS), Vibo Valentia, Cagliari minorile, Lanusei (NU), Palermo, Benevento minorile.

carceri natale

Chef stellati, maestri di cucina, osti o cuochi dell’alta cucina del Belpaese: sono moltissimi coloro che hanno accettato di mettere a disposizione la loro arte culinaria e le loro competenze per compiacere migliaia di palati: ad Eboli ci sarà Marco Rispo (Le Trabe – Capaccio Paestum) ed a Salerno Ciro Del Luongo.  Ad imbandire le tavole di Natale di 29 carceri, 1200 volontari e, a servire le portate (oltre 12.000 piatti), decine di artisti. Tra questi: Giovanni Caccamo, Antonio Mezzancella, Marco Giallini, Edoardo Bennato, Gian Luigi Nuzzi, Luca Sepe, Raimondo Todaro, Alda D’Eusanio, Rossella Brescia, Ilaria Grillini, Luca Abete, Stefano Masciarelli. Canteranno al carcere di Eboli Claudia Cappabianca e Matteo Volpe, presente anche Luca Landi, attore campano con la sua compagnia che coinvolgerà con uno spettacolo teatrale le famiglie dei detenuti. Al carcere di Salerno invece sarà presente MonnaElisa.

carceri natale

Ormai da dieci anni, questo evento straordinario conferma che il bene sprigiona il bene, guarendo molte ferite dell’anima e favorendo l’integrazione tra il “mondo fuori” ed il carcere, come ha asserito anche il presidente di PFIt, Marcella Reni: «Dieci anni di Pranzi con i detenuti. Dieci anni di “alta cucina”, dieci anni di “altra cucina”, con chef stellati, nomi illustri della gastronomia italiana. _ Solo per fare qualche nome: Heinz Beck, Cristina Bowerman, Matteo Baronetto, Perbellini, Apreda… Potrei citarne tantissimi, ma rischierei di dimenticarne qualcuno. Da dieci anni stiamo con i detenuti, con diverse iniziative ed in particolar modo a Natale perché l’errore è errore, il reato commesso rimane reato, ma la dignità dell’uomo rimane inviolabile. E con questi pranzi, dove i “primi” servono gli ultimi, noi vogliamo sottolineare questa grande dignità che nessuno può togliere. Questa vicinanza, queste dieci edizioni di “alta cucina”, che è anche “altra cucina” per l’obiettivo d’amore che persegue, serve anche a noi. Serve a tutti noi per ritrovare quello spirito di bene che deve caratterizzare il nostro Natale».

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Salerno, kermesse sul Medioevo dal 13 al 15 dicembre

di Stefania Maffeo

“Medioevo, la luce nascosta” è un evento organizzato dalla Compagnia dei Poeti Erranti a Salerno dal 13 al 15 dicembre 2023, in collaborazione con l’associazione Artisti e Mercanti del Conte Ruggero.  Dai seminari avvincenti sulle donne del Medioevo ai concerti magici a lume di candela, l’atmosfera di epoche dimenticate prenderà vita in un viaggio unico nel cuore della storia e della cultura medievale.

salerno medioevo

Il programma comprende un’ampia varietà di attività culturali. Start mercoledì 13 dicembre alle ore 11.00, presso Salone del Genovesi, con “Mulieres salernitanae: storie di donne e di conquista”, seminario a cura di Antonietta Del Grosso, con la conduzione di Simona Genta ed Ivano Mozzillo. A seguire, alle ore 19.00, presso la Chiesa del Sacro Cuore, “In dulci jubilo: melodie in voce”, concerto del Coro del Liceo Alfano I coordinato e seguito da Maria Arcuri, Marta Pignataro e Rosa Spinelli.

Giovedì 14 dicembre tappa al Museo Archeologico Provinciale alle ore 11.00 con “Misticismo e religione: Santa Caterina e la papessa Giovanna”, seminario a cura di Maria Salvati, con la conduzione di Simona Genta ed Ivano Mozzillo. In serata, alle ore 19.30, presso la Chiesa del Sacro Cuore, “L’Armonia delle sfere: suggestioni sonore del mondo antico”, concerto per chitarra a lume di candela con Marco Di Matteo.

Venerdì 15 dicembre, sempre al Museo Archeologico Provinciale, alle ore 11.00, via San Benedetto, “Viaggio nel medioevo: trasformazioni linguistiche e socio-economiche in secoli tutt’altro che bui”, seminario a cura di Clotilde Baccari Cioffi ed Ivano Mozzillo, con la conduzione di Simona Genta. Conclusione, alle ore 19.30, presso la Chiesa del Sacro Cuore, con “Il mandolino nascosto”, concerto a lume di candela a cura di Alessia Di Maio e Guido Pagliano.

Un’imperdibile occasione per tutti gli appassionati di storia, cultura e musica questa iniziativa che si propone di trasportare Salerno indietro nel tempo, illuminando le pagine nascoste del Medioevo.

 

 

 

 

 

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Montecorvino Rovella ha il miglior Liceo di Scienze Umane della provincia di Salerno

di Stefania Maffeo

E’ il Gian Camillo Glorioso di Montecorvino Rovella il miglior Liceo di Scienze Umane della provincia di Salerno. A stabilire il primato per il secondo anno consecutivo Eduscopio.it della Fondazione Agnelli, che ha reso noti i dati sulle scuole secondarie di II grado che meglio preparano agli studi universitari. La Fondazione Giovanni Agnelli è un istituto indipendente di cultura e di ricerca nel campo delle scienze umane e sociali con sede a Torino.

liceo scienze umane montecorvino rovella

Tra le missioni fondamentali dell’istruzione secondaria di secondo grado vi è quella creare le condizioni per le quali gli studenti possano intraprendere con successo il passo successivo nelle proprie traiettorie di vita. Un grande merito, quindi, quello dell’Istituto di Istruzione Superiore del comune picentino, che occupa il primo posto in graduatoria con un punteggio di 61,97 punti, in aumento rispetto all’anno precedente.

“Il dato fondamentale è associato ad una media voti di 24,93 e crediti pari a 66,2 con aliquota percentuale diplomati pari a 69,4”, dichiara soddisfatta la Dirigente Scolastica Teresa Sorrentino. “Il risultato conferma l’impegno ed il grande lavoro di un team coeso e proattivo rappresentato, oltre che dalla Dirigente Scolastica, dai Docenti, dagli Studenti e da tutta la Comunità educante”. La Dirigente prosegue affermando che “dall’indagine di Eduscopio risulta, altresì, una percentuale di diplomati pari a 69,4%. Tale quadro sinottico in riferimento a Montecorvino Rovella consegna il primato al nostro istituto e ci impegna a progettare un’offerta formativa e progettuale sempre più efficace ed innovativa”.

liceo scienze umane montecorvino rovella

Nella speciale classifica dei licei di scienze umane, dopo il Glorioso ci sono il Liceo Rinaldo D’Aquino in Provincia di Avellino ed il Regina Margherita di Salerno. Dal primo settembre 2004, l’Istituto è composto dal liceo scientifico statale di Montecorvino Rovella e dalla sede associata dell’istituto tecnico e professionale di Giffoni Valle Piana. Nell’anno scolastico 2007/2008 assume la denominazione Gian Camillo Glorioso, astronomo nativo di Montecorvino Rovella.

 

liceo scienze umane montecorvino rovella    liceo scienze umane montecorvino rovella

 

Un plauso arriva anche dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Stefania Quaranta e dal sindaco di Montecorvino Rovella Martino D’Onofrio che così commenta l’ambito riconoscimento: “L’amministrazione comunale pone la massima importanza sulle nostre scuole, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella formazione delle generazioni future. Sostenere le istituzioni educative è e sarà sempre una priorità, poiché crediamo che la qualità dell’istruzione sia fondamentale per lo sviluppo della nostra comunità”.

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Sarno, convegno su Alzheimer a “La Filanda”

di Stefania Maffeo

Alzheimer e demenze. se ne discute in un convegno venerdì 1 dicembre, alle ore 17.00, presso il polo sanitario La Filanda di Sarno. “Conosci la demenza- Conosci l’Alzheimer, il ruolo del CDCD (Centro Disturbi Cognitivi e Demenze)”. È questa la denominazione dell’incontro organizzato in sinergia con l’Asl Salerno con l’obiettivo di fare il punto della situazione su cura e assistenza per le persone affette da Alzheimer e costruire, stringere una rete di alleanze operative per portare proposte sempre più immediate al fabbisogno assistenziale. La concretezza e la dedizione sono cruciali per prendersi cura della persona, specie in presenza di gravi patologie come Alzheimer e Demenza.

Ecco perché parlare di questi temi oggi più che mai è fondamentale, come è fondamentale la sinergia e la collaborazione tra il pubblico e le strutture di eccellenza come La Filanda, proprio come spiegano la Legale Rappresentante, dottoressa Leonilda Renzullo, ed il direttore generale Romeo Barbato: “La nostra struttura da anni opera in sinergia con gli ambiti territoriali per garantire l’assistenza a disabili ed adulti non autosufficienti malati di Alzheimer e demenza, in linea con il nostro focus aziendale. Quindi, lo scopo fondamentale è quello di andare a creare una filiera assistenziale che, sinergicamente, assista tutti coloro che ne hanno necessità sul territorio. Come per le nostre RSA, di alto profilo assistenziale, abbiamo tutta la volontà di fornire cura e assistenza anche ai malati di Alzheimer e demenza”.

Un convegno, dunque, molto importante proprio per porre l’accento sull’assistenza ai malati di Alzheimer e demenza in generale, come spiega il dottor Giovanni Rea, responsabile aziendale del CDCD della ASL di Salerno, che plaude alla sinergia nata con La Filanda per offrire il miglior servizio a chi ne ha bisogno: “L’Alzheimer, le demenze in generale, hanno un grosso impatto a livello del funzionamento del soggetto affetto ed il nostro obiettivo è quello di fare diagnosi precoci attraverso una tempistica neuropsicologia che individua i primi segni del decadimento cognitivo. Nel corso di questo convegno, organizzato in sinergia tra ASL e La Filanda, illustreremo l’operatività del nostro centro demenze disturbi cognitivi di Nocera Inferiore, le attività che vengono svolte, l’equipe, come si incarico la persona affetta da demenza e la diagnosi precoce attraverso i test psicologici”.

Un lavoro scrupoloso e minuzioso quello della CDCD, che si occupa del paziente a 360° come spiega il dottor Gerardo Menichino, coordinatore facente funzioni del Centro disturbi Cognitivi e Demenze del Ds60 e tra i relatori del convegno: “Il CDCD è nato nel 2015 sul decreto 52 della Regione Campania. È una piccola cellula all’interno del pianeta demenze. Il CDCD opera in collaborazione in primis con il medico di medicina generale. Sono loro ad inviare nel nostro centro i pazienti che necessitano di effettuare una visita specialistica sulla memoria. Dopo questo primo test, se il paziente ha la necessità si attiva un protocollo con altre visite specifiche al fine di individuare il tipo di demenza di cui soffre. All’interno del CDCD, facciamo anche terapie per chi soffre di Alzheimer, oltre ad avere un doppio ambulatorio con psichiatri ed effettuare visite domiciliari. Un lavoro importante reso possibile grazie alla collaborazione con i medici di base e con strutture come La Filanda, che prendono in carico l’assistenza per i malati di Alzheimer e demenza”.

“L’Alzheimer è una malattia sicuramente molto conosciuta però è sempre una buona cosa parlarne in modo da diffonderne sempre di più la cultura e, soprattutto, fare in modo che si possano identificare il prima possibile i segnali in modo da mettere in atto tutte quelle che sono le terapie” – ha spiegato il dottor Antonio Coppola, direttore del dipartimento socio sanitario dell’Asl di Salerno, che modererà il convegno. “Queste, purtroppo, non consentono ancora di guarire, ma possono rallentare di molto l’insorgenza dei sintomi e l’avanzare della malattia. Ottima è la scelta di questo tipo di incontro con strutture d’eccellenza del territorio come La Filanda, accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, che svolge un servizio per l’utenza di altissimo livello. Ma mi preme anche sottolineare la lungimiranza del direttore generale, ingegnere Gennaro Sosto, particolarmente sensibile a queste tematiche che da sempre da ampio spazio e supporto a queste attività di diffusione della cultura della prevenzione delle malattie, oltre a far partire a breve una rete dei centri per i disturbi Alzheimer di telemedicina. Così da poter servire anche aree del territorio dell’ASL difficili da raggiungere”.

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Salerno, fisioterapisti a congresso

di Stefania Maffeo

Il 2 dicembre fisioterapisti salernitani per la prima volta a congresso presso Capaccio Next (Ex Tabacchificio – via Cafasso) per parlare di riabilitazione del terzo millennio. L’appuntamento, a partire dalle ore 9.00, prevede tre sessioni di lavoro. Le due mattutine si occuperanno di “tecnologie innovative in fisioterapia neurologica e cardiovascolare”, la terza sessione pomeridiana affronterà il tema di un approccio transdisciplinare per la fisioterapia.

Il convegno è il primo appuntamento ufficiale dell’Ordine dei Fisioterapisti Salernitani ed oltre ad avere l’obiettivo di rappresentare le esperienze virtuose di innovazioni tecnologiche in fisioterapia, vuole anche aprire un dibattito su temi tanto attuali quanto controversi grazie alla presenza di illustri ospiti. La tecnologia ha invaso tutti i campi della medicina soprattutto nel post Covid compreso il settore della riabilitazione. Niente potrà sostituire le mani del fisioterapista, ma quest’ultimo non può essere refrattario ad essa. Telemedicina, teleriabilitazione sono il futuro anche per i fisioterapisti che devono, però, essere aiutati da idonee figure professionali competenti in questo campo per costruire nuove procedure.

A sottolineare l’importanza dell’evento il presidente dell’ordine dei fisioterapisti di Salerno, la dottoressa Mariaconsiglia Calabrese: “Noi vogliamo comunicare a tutti i nostri iscritti e mostrarci come punto di riferimento culturale e politico. Culturale, perché noi dobbiamo intercettare il bisogno di formazione dei nostri iscritti e dobbiamo proporre insieme, con tutte le istituzioni del nostro territorio, modelli organizzativi che siano vicini alle nuove esigenze assistenziali. Politico, perché una buona politica ordinistica nasce da una buona scienza e questo è il momento per incontrare tutti i nostri colleghi che lavorano in realtà diverse e confrontarci su di esse”. 

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Avellino, in mostra la storia della Scuola Medica Salernitana

di Stefania Maffeo

Prende il via, a cura di Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino e Fondazione Scuola Medica Salernitana, l’interessante progetto espositivo denominato “La Via Longobarda dei Due Principati – La lunga storia della Schola Salerni – Una tradizione millenaria tra memoria e valorizzazione”. Il convegno di presentazione si terrà mercoledì 29 novembre 2023 alle ore 16.30 presso l’Ex Carcere Borbonico di Avellino, sede della mostra e percorso multimediale, aperti fino al prossimo 13 dicembre.

L’incontro, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Avellino e della Fondazione Scuola Medica Salernitana, sarà moderato dal giornalista Gianni Festa. Interverranno Raffaella Bonaudo, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Salerno e Avellino, Rizieri Buonopane (Presidente Provincia di Avellino), Francesco Alfieri (Presidente Provincia di Salerno), Gianluca Festa (Sindaco di Avellino), Vincenzo Napoli (Sindaco di Salerno), Francesco Sellitto (Presidente OMCeO di Avellino), Giovanni D’Angelo (Presidente OMCeO di Salerno), Fernando Chiumiento (Presidente Centro Studi Eutopia OMCeO Salerno), Raffaele Iandolo (Presidente CAO Nazionale), Gaetano Ciancio (Presidente CAO Salerno). Il progetto sarà introdotto da Enrico Indelli (Presidente CdA Fondazione Scuola Medica Salernitana), Ermanno Guerra (consulente del sindaco di Salerno alla cultura) ed Antonia Willburger (Consigliere Comune di Salerno – già Assessore alla Cultura), presentato da Alessandro Ferrara Presidente ATS (Assessore al Turismo, Eventi, Innovazione ed Attività Produttive del Comune di Salerno). Conclusioni affidate a Clemente Mastella (Sindaco di Benevento).

scuola medica salernitana

A seguire, alle ore 18, sarà inaugurato il progetto espositivo realizzato dalla Fondazione Scuola Medica Salernitana e dall’Ordine dei Medici di Salerno con il Centro Studi Eutopia, a cura di Vittoria Bonani (già Responsabile del Servizio Biblioteche della Provincia di Salerno), Giuseppe Lauriello (Primario Emerito. Presidente Associazione Culturale Adorea Salerno), Paola Capone (Archivio Storico della Botanica Salernitana), Concetta D’Ambrosio (Consigliere OMCeO Salerno), Giuseppe Ferrantino (Cultore della Storia della Scuola Medica Salernitana). Pannelli nei quali viene rappresentato e raccontato tutto il percorso della Scuola Medica Salernitana, dalla sua fondazione fino agli ultimi cenni storici rinvenuti. Un viaggio nella tradizione millenaria tra memoria e valorizzazione, che porterà i visitatori a conoscere la storia della medicina e del pensiero medico, nell’ambito della Schola Salerni. Un percorso che cattura, racchiude e rende vivo, anche dopo secoli, l’enorme patrimonio di idee, trattati, innovazioni e scoperte, che costituiscono la testimonianza dell’ars medica salernitana. Taglio del nastro della mostra sulla storia della Scuola Medica Salernitana. Il percorso narrativo, che viene proposto attraverso la proiezione di alcuni video contenenti la storia, i protagonisti, le tematiche e i testi della Scuola Medica Salernitana, argomenti complessi resi accessibili da una narrazione piana, ma rigorosa, sostenuta da miniature animate, è stato allestito a cura della Soprintendenza, settore demoetnoantropologico e beni immateriali, responsabile Rosa Maria Vitola.

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La mostra ed il percorso multimediale saranno visitabili gratuitamente dal 29 novembre al 13 dicembre 2023, dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 16,00 alle 18,00. Aperture straordinarie sabato 2 dicembre dalle 18,00 alle 21,00 e domenica 3 dicembre dalle 10,00 alle 13,00.

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XXIV Giornate della Scuola Medica Salernitana

di Stefania Maffeo

Venerdì 25 novembre, giorno della patrona Santa Caterina Alessandrina, a partire dalle ore 9.30, a Palazzo di Città a Salerno, si svolgeranno le XXIV Giornate della Scuola Medica Salernitana ideate dalla Nuova Scuola Medica Salernitana nel 1999 insieme al Premio Internazionale Scuola Medica 2023, per ricordare ciò che è stata e ciò che la lasciato l’Antica Schola in termini di etica, cultura e scienza: un patrimonio storico da custodire e valorizzare fino a farlo riconoscere Patrimonio dell’Unesco. L’evento comprenderà due parti, la prima dedicata alla Storia della Scuola Medica dalle sue origini ai nostri giorni con illustri docenti di storia della Medicina e con la proiezione del primo filmato sulla storia dell’antica Scuola realizzato dall’Uniposms con il contributo dello storico della Scuola Medica Salernitana girato da Antonio Molfese, dedicato ad un medico lucano del 1500 Arcangelo Molfese.

 

scuola medica salernitana

La seconda parte è dedicata alla consegna delle Pergamene di Magister e Magistra dell’Uniposms, le Gran Croci e le Pergamene da ambasciatori per circa quaranta giovani ricercatori scientifici. In particolare i Premi Internazionali Scuola Medica Salernitana prevedono due Premi per la Cultura al Maestro salernitano di fama Internazionale a Giuseppe Gibboni (Premio Paganini 2021) ed a Yari Gugliucci, attore e regista salernitano.
Per la Medicina il Premio Trotula per la Ricerca Scientifica sarà assegnato alla Prof.ssa Annamaria Colao, ricercatrice di fama internazionale e tra le 100 ricercatrici più importanti al mondo.
Sempre per la Ricerca Il Lumen et Magister andrà al Prof. Antonio Giordano (USA) per i suoi studi sulla genetica tumorale ed il rapporto tumori ambiente.
Sempre per la Medicina il Premio alla Carriera sarà conferito al Prof. Bruno Ravera, fondatore della Cardiologia Salernitana e studioso della Scuola Medica Salernitana.
Infine Il Lumen et Magister per la Sostenibilità Ambientale applicata alla medicina sarà consegnato al Dr. Valentino Mercati, Presidente dell’Aboca e produttore di farmaci biologici interamente biodegradabili.

Sarà la musica a legare i due momenti della giornata. Sin dal periodo preomerico, la musica era già integrata con la medicina: Chirone il centauro, maestro di musica di Achille, era sia musicista che medico, parimenti, lo stesso Apollo, dio della musica e protettore della medicina. In seguito, nel periodo ippocratico la musica simboleggerà e configurerà una forza di natura arcana, indomabile, legata alla potenza del male e del bene, capace di lenire il dolore, di sanare il corpo, d’esaltare l’uomo al divino oppure d’abbatterlo nei tormenti dell’angoscia.

Il violinista Giuseppe Gibboni eleverà il suono del suo Stradivari nel Salone dei Marmi, ma anche nel dono del padre del violinista Daniele che suonerà in duo col pianista Piero Gatto, a cominciare dal canto degli Italiani con le virtuosistiche variazioni composte da lui stesso, indi si passerà alla Czárdás, di Vittorio Monti basata sulla danza popolare e genere musicale ungherese, suonata da tutte le orchestre gitane, tanto da sembrare più autentica di quelle autentiche, per chiudere con Il volo del calabrone di Nikolaj Rimskij-Korsakov tratto dal terzo atto dell’opera La fiaba dello zar Saltan, che descrive il protagonista Gvidon trasformato in un insetto), mentre il pianista si congederà dalla platea con ll Valzer de l’Adieu op.69 n°1 di Fryderyk Chopin ( addio all’amata ma ingenua Wodzinska) che alterna il gioco cullante quasi infantile) al carattere prevalente dell’abbandono accettato ma sofferto.

Una grandezza compresa in tutto il mondo, della Civitas Hippocratica, un vero e proprio ponte teso nello spazio dei secoli, tra il mondo classico e quello medioevale: un ponte attraverso il quale passa il non sopito retaggio classico, per immettersi in una più ampia distesa dove confluirono strade di altre culture ed indirizzi. In una sede mai definita con precisione, un ebreo, un arabo, un latino ed un greco, si incontrarono per caso a Salerno. Il pellegrino greco di nome Pontus trovò rifugio per la notte sotto gli archi dell’antico acquedotto cittadino, attualmente sito in Via Arce, raggiunto dal latino Salernus, ferito e malconcio, il quale iniziò a curare le sue ferite. Il maestro greco si avvicinò incuriosito dalle medicazioni che il latino applicava alla sua ferita. Nel frattempo giunsero a cercare riparo altri due viandanti: l’ebreo Helinus e l’arabo Abdela. Immediatamente anche essi si dimostrarono interessati alla ferita di Salernus ed iniziarono così a discutere tra loro, scoprendo che tutti e quattro si occupavano proprio di medicina. Decisero allora di creare un sodalizio e di dare vita ad una scuola dove far fluire le loro conoscenze, migliorarle, raccoglierle e divulgarle.

I Maestri della Schola e le loro opere, Il Passionarius, una specie di enciclopedia sunteggiata da Galeno, la Pratica di Pietro Clerico e Petronecello, il De mulierum passionibus in ante et post partum di Trotula De Ruggero, ed il celebre “Flos medicinae Salerni, opera principe, e più nota della Scuola, la cui dedica all’Anglorum Regi, apre alla leggenda di Roberto, Duca di Normandia, ferito, a cui fu donato il Regimen, ispirata ad una miniatura inclusa in un codice del “Canone” di Avicenna, scritto in ebraico, l’apertura verso le donne prima allieve e poi docenti della Schola, ha fornito per secoli trattati e principi che sono diventati la base della moderna medicina, anche grazie alle famigerate “Mulieres Salernitanae“, Abella, Mercuriade, Rebecca Guarna, Costanza Calenda, e sopra tutte, Trotula de Ruggiero, la celebre Trocta, fecero di Salerno, il centro del Mediterraneo, culla per eccellenza degli scambi culturali con l’Oriente e l’Africa.

Nata dalla sintesi della tradizione greco-latina, la Scuola fondava i suoi principi sulle idee di Galeno e sulle teorie umorali di Ippocrate, da cui Salerno meritò il titolo di Hippocratica Civitas. Il suo metodo si completava con una nutrita cultura fitoterapica e farmacologica e con numerose teorie ebraiche ed arabe, accompagnate da continue sperimentazioni nella pratica quotidiana. Ciò gettò le basi per la medicina moderna e la cultura della prevenzione, introducendo il metodo empirico e l’impostazione della profilassi.

 

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Teatro delle Arti Salerno, in scena “Travolti da un insolito destino”

di Stefania Maffeo

Straordinario successo per lo spettacolo “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” in scena al Teatro delle Arti di Salerno nell’ambito della stagione diretta da Claudio Tortora. Opera di Lina Wertmüller, scritta in collaborazione con Valerio Ruiz, adattamento di Marcello Cotugno ed Irene Alison, prodotto da Best Live, ha eccezionali protagonisti gli attori Giuseppe Zeno ed Euridice Axen con la regia di Marcello Cotugno. Sulla scena anche gli attori Barbara Alesse, Alfredo Angelici e Francesco Cordella. 

teatro delle arti salerno

L’originale versione cinematografica ebbe la capacità di assorbire lo spirito di un’epoca, di raccontare i contrasti sociali e politici con caparbia ironia, mettendo a nudo un intero sistema di pensiero nel quale il pubblico si è riconosciuto. All’epoca in cui il film fu fatto, nel 1974, l’Italia era spaccata in due dalle forze estremiste dei comunisti e dei gruppi di destra.  La forza della pellicola è rappresentata dallo sguardo esterno e disincantato. ma allo stesso tempo ironico, grottesco ed umoristico, con cui la regista ha evidenziato grandi contrapposizioni sociali: un nord industrializzato rispetto ad un sud povero e sfruttato; una visione comunista messa accanto ad un concreto spirito capitalista ambizioso di ricchezza. 

La trasposizione teatrale dell’opera in scena al delle Arti di Salerno si ricolloca nella dimensione contemporanea, con un adattamento coerente con il clima socioculturale di oggi, rispetto a quello in cui era ambientato il film che vedeva protagonisti Mariangela Melato e Giancarlo Giannini. Nota e sempre affascinante la storia. La ricchissima industriale milanese Raffaella Pavoni Lanzetti sta trascorrendo le vacanze su uno yacht che solca il Mediterraneo. Con lei, una coppia di amici di lunga data ma di opposte vedute politiche. Raffaella, razzista e liberista, battibecca continuamente con gli amici progressisti ed un ristretto equipaggio, tra cui Gennarino Carunchio, immigrato di seconda generazione, misogino e tradizionalista, vessato dall’imprenditrice. Un’uscita in gommone, in cui Raffaella è accompagnata da Gennarino, si trasforma in naufragio: i due approdano su un’isola deserta. In un ribaltamento di ruoli che riequilibra i rapporti tra i due, Gennarino e Raffaella, in un luogo lontano dal mondo civilizzato, dagli stereotipi culturali, dalle barriere sociali, dove la natura impone le sue regole, si conosceranno al di fuori di ogni schema di potere e saranno liberi di cedere ad una passione selvaggia. Ma, oltre il confine di sabbia dell’isola, esiste per loro la possibilità di amarsi? 

teatro delle arti salerno

A rimanere immutati, nello spettacolo teatrale, la tagliente ironia e l’energia caustica, marchio di fabbrica di Lina Wertmüller, con un testo che non perde la sua capacità di provocare, divertire, spiazzare. Un racconto d’amore e lotta di classe e, anche se il terreno di conflitto dei due personaggi ha subito degli slittamenti dagli anni Settanta ad oggi, la crepa che li divide resta insanabile: una destinata ad andare avanti per la propria strada di privilegio, l’altro destinato ad essere lasciato indietro.  

Lo spettacolo evoca il film senza imitarlo, traducendo la visione cinematografica in azione teatrale, sia con la presenza e la fisicità degli attori che in scena sudano, si rincorrono, lottano, si amano, sia ricorrendo ad una dimensione simbolica che lascia aperto allo spettatore uno spazio di immaginazione e memoria, attraverso dialoghi grotteschi, struggenti o comici. Le performance attoriali di Euridice Axen e Giuseppe Zeno evidenziano  grande talento. Due interpreti capaci di far vibrare le corde della passione e dell’ironia e di trovare una propria personale misura per dare corpo ai ruoli appartenuti a due icone del cinema italiano. 

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Cava dè Tirreni, “Io non ti assolvo” nelle vetrine dal 15 al 30 novembre

di Stefania Maffeo

Il borgo medioevale di Cava dè Tirreni ospita nelle sue vetrine “Io non ti assolvo”. E’ il potente grido grido di tutte le donne contro le violenze di genere perpetrate contro di loro da uomini, che hanno distrutto le loro vite. Definisce ed accompagna l’iniziativa interessante e creativa del neonato e già esuberante Trio “Nimia” (termine latino che significa “esagerata, debordante”), formato dalla poetessa Giovanna Rispoli e dalle pittrici Manuela Borrelli e Sara Di Costanzo. Dal 15 al 30 novembre le vetrine di 25 negozi di Cava dè Tirreni saranno colorate da dipinti delle due pittrici e dai versi della poetessa. Le opere seguiranno un percorso sociale che va dal bavaglio e dalle catene al momento in cui la Donna si ribella e dice basta. L’iniziativa si sviluppa prima e dopo il 25 novembre, Giornata Internazionale della Violenza Contro la Donna.

I negozi di Cava dè Tirreni dove sarà possibile vedere le opere e leggere i versi sono Chicca & Vinny, Intimoda, Elyos, Pecho, Polichetti, Top Spin, Bottega d’arte, De Santis abbigliamenti, Palmieri abbigliamenti, Fratelli Senatore, B2 store, Hares, Passaro uomo, Pina intimo, Cellophane, Vimo, Moulin Rouge, La Bomboniera, Casa della Luce, Infanzia, Ottica Di Maio, Kali Donna, Arturo Salerno, Boccadoro, Iannone hair stilist. “Io non ti assolvo” vuole essere uno dei tanti modi per sensibilizzare sul tema, terribile quanto attuale, e vuole farlo abitando uno spazio comune, quello dell’arte. E’ un percorso comunicativo di denuncia verso tutte quelle azioni che portano al mortificato “Silenzio” della donna – che non agisce o reagisce, che vive in una luce fasulla – fino ad arrivare alla consapevolezza, finalmente, di esso e quindi alla cosciente e volontaria rinuncia al Perdonare ed assolvere i propri “carnefici”. Ma, piuttosto, la donna vuole (e deve) perdonare se stessa per essersi sentita (troppo) colpevole e per aver smesso di amarsi. Il progetto artistico vuole anche appoggiare “Posto occupato”, campagna di sensibilizzazione sociale, virale e gratuita contro la violenza sulle donne, portata avanti dalla professoressa Concetta Lambiase di Cava dè Tirreni.

Il gruppo Nimia di Cava dè Tirreni nasce da un pensiero comune: la necessità di rappresentare il “troppo”, il “superfluo”, il “marginale” e trasformarlo, attraverso il filtro delle arti visive e della poesia, in essenza. Dal superfluo all’essenza perché è questo il senso che intendono rappresentare. L’arte è inevitabilmente considerata da buona parte della società un elemento voluttuario, qualcosa di cui eventualmente, si può fare a meno. È proprio questo senso di inutilità che Nimia intende scardinare. Questa sensazione di marginalità che squalifica l’importanza e l’essenza, appunto, di tutta quella parte di fare che implica osservazione, analisi, metamorfosi e sintesi di elementi che circondano le persone e che l’arte, nel senso più esteso del termine ripropone, emancipandosi da posizioni pregresse e proiettandosi in prospettive future, offrendo spunti di interpretazione della realtà percepita.

 

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Pediatri Salerno, in arrivo un nuovo anticorpo per il VRS

di Stefania Maffeo

In arrivo un nuovo anticorpo monoclonale che proteggerà per 6 mesi i piccoli dal virus respiratorio sinciziale (VRS). A comunicarlo la Federazione Italiana Medici Pediatri di Salerno (FIMP), presieduta dal dottor Aurelio Occhinegro. Il virus respiratorio sinciziale è responsabile da solo di buona parte delle infezioni respiratorie più serie, tra cui appunto le bronchioliti, che spesso richiedono un ricovero ospedaliero. Lo specialista fornisce alcune cifre che danno un’idea della pericolosità del virus:
• Il 50% delle forme respiratorie da ospedalizzare è relativo al solo VRS (seguono influenza, parainfluenza ed anche i Rhinovirus, che in alcuni casi non si limitano al banale raffreddore);

• Il 90% dei bambini nei primi due anni di vita  avrà contratto il VRS, in forme più o meno leggere: 1 su 5 necessiterà di un controllo ambulatoriale e 1 su 50 dovrà essere ospedalizzato;

•L’81% degli ospedalizzati ha meno di un anno (il 63% meno di tre mesi);

• Il 48% per cento degli ospedalizzati è in seguito a rischio di sviluppare un’ asma grave.

Il ricovero ospedaliero, secondo il presidente, è purtroppo necessario perché, come esposto, si tratta per i due terzi di neonati/lattanti, difficili peraltro da monitorare e trattare a casa e, secondariamente, perché l’unica terapia dimostratasi efficace in caso di bronchiolite severa è la somministrazione di ossigeno (non è sufficiente dunque terapia cortisonica o aerosolica, men che meno antibiotica, se non come terapia di supporto o in caso di concomitanti infezioni). Con questi numeri, e considerando gli elevati costi sanitari e sociali delle necessarie ospedalizzazioni, la principale strada parrebbe essere quella di una vaccinazione di massa; tuttavia, vista la precocità della incidenza della patologia, una vaccinazione anche nei primi giorni di vita non indurrebbe una immunità sufficiente a proteggere il neonato.

Pertanto la strada scelta finora è stata quella di una immunizzazione passiva dello stesso, appartenente ad alcune categorie a rischio (in primis i grandi prematuri), con l’uso di un anticorpo monoclonale (il palivizumab) che fornisce una protezione peraltro solo temporanea, così come gli anticorpi trasmessi da una madre eventualmente vaccinata (è da poco disponibile appunto un vaccino materno, che per ovvi motivi però copre solo la fase più pericolosa, avendo gli anticorpi materni una durata di circa sei mesi nel circolo del neonato; dunque potrebbe essere utile solo per le donne che partoriscono in coincidenza con la stagione del VRS, cioè ottobre-marzo; inoltre sarebbe difficile proporre alla gestante una ulteriore vaccinazione, dopo quella per la pertosse, l’influenza e magari anche per il Covid, con il rischio di vedersi rifiutare anche le prime). Il palivizumab, poi, ha una durata di circa un mese come protezione e necessita dunque di più somministrazioni, fino a 5/6 per coprire appunto il periodo “critico”, con un costo assai elevato che ne ha limitato di conseguenza l’uso in un numero estremamente basso di soggetti (da aggiungere che peraltro buona parte dei soggetti che vengono poi ricoverati erano soggetti sani, che magari non presentavano neppure altri fattori di rischio).

Ora si prospetta l’ introduzione di un nuovo anticorpo monoclonale (nirsevimab), che garantisce una durata di protezione simile a quella degli anticorpi materni (dunque sei mesi circa). Il tutto a fronte di un costo che comunque non sarebbe lieve per il SSN (ma di gran lunga inferiore al palivizumab) per garantire, somministrato intanto nelle prime fasi di vita, una copertura del periodo invernale. Dal punto di vista di strategia sanitaria si potrebbe dunque ipotizzare di immunizzare intanto i nati nel periodo stagionale pericoloso ed arginare dunque la diffusione della patologia, per estendere poi l’immunizzazione, in base ai risultati ottenuti ed alla prevedibile diminuzione dei costi relativi, a tutti i nuovi nati, in attesa di un vaccino universale che possa risultare efficace fin dalle prime fasi della vita.