Nulla, secondo quanto trapela dalla regione Campania, è stato deciso sul passaggio alla Gori anche dell’impianto di depurazione di Solofra; l’ira contro l’amministrazione comunale da parte del “Patto per San Severino”, “Uniti per San Severino” e “Civica per San Severino”.
“Contro ogni logica la Regione ha deciso di riconsegnare la gestione dell’impianto di Solofra agli stessi conciari, mandando indietro le lancette dell’orologio di 40 anni. Combattiamo da anni – fanno sapere dai 3 movimenti civici – per la gestione unica dei due impianti in quanto a Solofra la depurazione degli scarichi delle concerie non può essere completata e dopo il trattamento chimico, i reflui arrivano a Costa.
Per questo dalla fine degli anni 90 la gestione dei due impianti è unica per consentire a noi, a valle del comprensorio Alto Sarno, di venire a sapere cosa succede a monte, cioè a Solofra”. Noti sono dunque i problemi del depuratore di Costa, tra cattivi odori, malfunzionamenti e sequestri giudiziari, dovuti principalmente agli scarichi industriali abusivi provenienti dalle concerie, che adesso controlleranno a monte il ciclo della depurazione.
“Non consentiremo che questo avvenga – tuonano i leader dei 3 movimenti – c’è in gioco la nostra salute e quella dei nostri figli. Sullo sfondo il silenzio, il disinteresse della nostra amministrazione comunale pronta ad obbedire al presidente della Regione ed al centrosinistra per tenersi stretta la poltrona. Bisogna impedire che accordi politici e promesse elettorali prevalgano sui cittadini di Mercato San Severino”.
Maltrattava e minacciava la moglie da tempo, grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri di Pellezzano scattano le manette per un 45enne che ora è a Fuorni. Giovedì mattina, intorno alle 12.30, l’arresto in flagranza, all’uomo residente a Pellezzano sono imputati i reati di maltrattamento in famiglia, minacce, percosse e sequestro di persona.
E’ stato provvidenziale l’intervento dei carabinieri coordinati dal maresciallo Josè Santo Aliano che nella mattinata di giovedì hanno fatto irruzione nell’abitazione dove l’uomo aveva barricato la moglie 40enne al fine di non farsi lasciare e tornare insieme.
Già nello scorso novembre la donna aveva denunciato ai carabinieri del Comune di Pellezzano i maltrattamenti subiti da circa un anno e l’uomo spontaneamente sembrava essersi allontanato dall’abitazione, ma cinque giorni fa luna nuova carica di richieste di ritorno accompagnate da violenza.
Al perpetrarsi delle violenze e delle richieste dunque la donna non ha esitato a ricontattare i carabinieri scoraggiando l’uomo che fino a giovedì aveva fatto perdere le sua tracce, ma giovedì mattina, approfittando della calma e della guardia bassa della donna, l’uomo 45enne non di Pellezzano ma solo residente, è riuscito a sfondare una finestra dell’appartamento ed introdottosi all’interno ha sequestrato la donna chiudendo a chiave la porta d’ingresso.
Facendosi coraggio la donna si è chiusa a sua volta in una stanza e contattando il 112 – ormai tutti gli operatori sono specializzati nella gestione di questi episodi dopo le direttive del “codice rosso” approvato in Parlamento – le era stato consigliato di prendere tempo fino all’arrivo delle volanti senza mai chiudere il telefono.
Imperterrito l”uomo è riuscito a raggiungere la donna ed accorgendosi del telefonino acceso lo scaraventava a terra rompendolo per poi puntarsi una forbice alla gola per scoraggiare la donna a continuare nelle sue denunce, ma a nulla è valsa la pantomima in quanto contestualmente i carabinieri coordinati dal maresciallo Aliano si introducevano nell’appartamento e fulmineamente rendevano inerme il 45enne che ora su ordine del tribunale di Salerno è presso la casa circondariale di Fuorni. Per la donna dunque sembra proprio che l’incubo sia finito.
Questo Comitato di cittadini esprime tutto il suo disappunto rispetto ad un atteggiamento dilatorio che il Presidente del Consiglio Comunale ha posto in essere per la convocazione del Consiglio Comunale. In data 8 Novembre 2019 i consiglieri di opposizione hanno protocollato una comunicazione indirizzata al Presidente ed a tutto il consiglio, contenente una mozione per l’avvio della consultazione popolare sulla questione “Impianto per il trattamento dei rifiuti nel nostro comune”.
Da quella data nulla si è mosso, in piena violazione dell’art. 5 del Regolamento per i referendum comunali che prevede la convocazione entro 30 gg dalla presentazione della mozione e dell’art. 39 comma 2 del T.U.E.L.. In caso di inosservanza di questo obbligo del Presidente, previa diffida, a provvedere sarà lo stesso Prefetto. Il nostro comitato cittadino chiede l’urgente convocazione del suddetto Consiglio e diffida il Presidente Dario Vaccaro dal permanere in questo stato di inadempienza. In data 5 Dicembre 2019 anche il Comitato ha formalizzato presso il Comune la sua costituzione come Comitato promotore referendario, per poter validamente raccogliere le firme e chiedere l’indizione del referendum consultivo sulla questione dell’insediamento di un impianto per il trattamento dei rifiuti nel nostro comune.
La costituzione del Comitato referendario è il primo passo di un percorso che o attraverso la raccolta firme in città o attraverso l’approvazione a maggioranza qualificata in consiglio comunale, della mozione presentata dai consiglieri di minoranza, ci porterà a poter scegliere da cittadini delle sorti del nostro territorio. Presumibilmente la data della consultazione referendaria potrà coincidere con le elezioni regionali della prossima primavera. Nella giornata di oggi abbiamo inviato una diffida al Prefetto, per la convocazione urgente del consiglio comunale, augurandoci che questa faccia desistere da un atteggiamento sembra essere di sabotaggio dell’amministrazione comunale, rispetto ad un percorso di concreta e reale partecipazione popolare.
COMITATO DIFENDIAMO LA NOSTRA CITTA’ DALLA MONNEZZA Pontecagnano Faiano
Identificazione automatica e tracciabilitá dei prodotti per una agricoltura innovativa, catena del freddo tramite una etichetta T-icon, monitoraggio dati in tempo reale delle condizioni microclimatiche delle serre al fine di massimizzare il rendimento delle colture. Partire per una agricoltura 4.0 proprio da Battipaglia é un segnale forte, di riprese a rivoluzione dopo le criticitá vissute in estate.
Oltre i responsabili di una grande azienda agricola di Battipaglia che ha sperimentato per prima le apparecchiature della Abd, erano presenti anche Luca Ginestrini direttore della direzione organizzativa della Confagricoltura c’era anche il coordinatore provinciale della Confagricoltura, Carmine Libretto, che: “Presentare un progetto del genere, innovativo, a favore delle coltivazioni della provincia di Salerno, partendo da Battipaglia, dalla Piana del Sele, é un messaggio forte e per la sua riuscita ringrazio l’azienda partner Abd.
Confagricoltura é vicina agli agricoltori ed essere qui, nonché alla manifestazione di oggi, fianco a fianco ai produttori, vuol dire semplicemente, “noi siamo qui” “. A presentare la tecnologia che verrá messa a disposizione degli agricoltori della provincia di Salerno, Emanuele Cometto, amministratore delegato della Abd (Advanced barcode distribution),
Stafano Cavallari, che ha curato da parte strettamente tecnica dei dispositivi, Monica Bertinasco, socia fondatrice di Abd, Alfonso Avallone consulente Abd, responsabili del progetto. A presiedere la presentazione il vice presidente di Confagricoltura Salerno ed Alessandro Pantano caposervizio ambiente della Confagricoltura di Roma e Vincenzo Onorato, vice direttore Confagricoltura Salerno. Innovazione e vocazione agricola che si incontrano per un futuro massimizzato, queste le parole d’ordine per un settore, quello dell’agricoltura da rilanciare e farlo diventare sempre più punta di diamante della provincia di Salerno.
Consorzio farmaceutico, altro dipendente infedele licenziato
Per il giudice “sospetta compiacenza” della testimonianza dell’ex presidente Salvatore Memoli
Nuovo colpo di scena nella drammatica vicenda che ha visto protagonista l’ex dipendente del Consorzio Farmaceutico Intercomunale, T.T, che nel periodo dal mese di maggio 2007 al mese di agosto 2015, approfittando del ruolo di addetto all’effettuazione dei bonifici per i pagamenti a favore dei fornitori e dei dipendenti dell’Ente, ha alterato le distinte di pagamento, appropriandosi indebitamente e in plurime occasioni di ingenti somme di danaro pubblico, arrecando un danno erariale di circa trecentomila euro.
La condotta criminale del dipendente è stata scoperta – come risulta da tutti gli atti processuali – grazie all’attività di controllo interno a tutela dell’integrità del patrimonio aziendale e dei bilanci dei comuni che fanno parte del consorzio stesso.
A seguito della scoperta della condotta illecita i vertici del Consorzio hanno avviato subito l’azione disciplinare contro il dipendente infedele, che è stato licenziato per giusta causa, e hanno segnalato quanto emerso dall’azione di controllo interno effettuata alle competenti autorità. Ne sono seguite prima una sentenza della Corte dei Conti che ha condannato l’ex dipendente a risarcire il Consorzio del danno patrimoniale subito oltre che del danno da disservizio e, poi, una sentenza di primo grado del Tribunale Penale di Salerno con la quale è stata inflitta sempre a T.T. la condanna a quattro anni, sei mesi e quattordici giorni di reclusione per i reati di peculato e falso ideologico oltre che all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Ma ecco da ultimo in questi giorni una nuova sentenza del Tribunale Civile di Salerno – Sezione Lavoro alla quale T.T. aveva fatto ricorso contro il Consorzio Farmaceutico Intercomunale per vedersi riconoscere differenze retributive per circa centocinquantamila euro per lo svolgimento di mansioni superiori rispetto a quelle per le quali era stato inquadrato.
Il Giudice del Lavoro con una sentenza del 30 ottobre scorso ha rigettato totalmente il ricorso di T.T., condannandolo anche al pagamento delle spese processuali a conferma della correttezza dell’operato del Consorzio Farmaceutico Intercomunale e nonostante nel corso del processo sia stato ascoltato come teste a favore dell’ex dipendente addirittura Salvatore Memoli, ex presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio, il cui contributo, tuttavia, non è stato ritenuto affatto sufficiente a favore dell’ex dipendente.
Sorprendente quanto si legge nella motivazione della sentenza del Giudice del lavoro, nella quale è riportato, infatti, testualmente, che “è parsa del tutto generica e connotata da sospetta compiacenza la deposizione testimoniale di Salvatore Memoli, Presidente del Consorzio dall’ottobre 2010 al novembre 2011”. Inquietanti a questo punto risultano gli interrogativi che si pongono sulle ragioni che hanno spinto Salvatore Memoli, parente del T.T., a deporre in difesa del dipendente infedele con una testimonianza che è stata valutata dal magistrato come “connotata da sospetta compiacenza”.
In arrivo, nelle colture della provincia di Salerno, partendo da Battipaglia, la coltivazione tecnologica ed innovativa grazie all’impegno di Confagricolura Salerno e dell’azienda leader del settore “Abd – Advanced Barcode Distribution”.
L’azienda, apre il suo campo d’azione dunque anche all’agroalimentare grazie all’identificazione automatica, tracciabilità e logistica di magazzino, e lo fa venerdì 5 dicembre a Battipaglia, città capofila della Piana del Sele e caratterizzata dall’esportazione di numerosi prodotti agroalimentari di eccellenza. L’incontro si terrà dunque alle 17.00 presso la sede della Confagricoltura Salerno di Battipaglia.
Azienda presente a livello nazionale, la Abd, che dopo successi in numerosi campi di applicazione ha deciso di spostare la sua attenzione sul settore agricolo e ortofrutta. Emanuele Cometto, amministratore delegato: “La filosofia aziendale è proporre soluzioni innovative, costruite sulla base delle peculiarità di ogni nostro cliente.
Non manca nella nostra azienda una formazione costante sulle nuove tecnologie, con semplicità e linearità. Un settore particolarmente interessante per noi – continua Cometto – è l’agroalimentare al quale fornire un sistema di monitoraggio dati in tempo reale al fine di fornire alle aziende uno strumento di miglioramento dei processi produttivi e di controllo”.
Temperatura, umidità del terreno, ed altri dati soprattutto per le coltivazioni intensive e sotto serra, è il materiale che verrà analizzato per le aziende con un sistema totalmente digitale, con dispositivi bluetooth connessi ai vari apparati produttivi. Batterie di sistema che durano vent’anni, dati rilevati fino a 200 metri in open space e consultati in qualsiasi device, insomma un piccolo investimento per un rendimento altissimo dunque che parte dalla Piana del Sele e dalle sue eccellenze, coniugando innovazione e tradizione produttiva. L’appuntamento con il “Farm management 4.0” è il 5 dicembre a Battipaglia alle 17.00.
Il prefetto mancava a Castel San Giorgio da parecchi anni. Qual è stata la prima impressione di questo comune?
«Un Comune molto ordinato in cui si nota subito l’operosità della popolazione e la buona gestione. Ho ricevuto un’accoglienza molto positiva e ho avuto occasione di rimarcarlo nel mio intervento in municipio. Ho sottolineato la collaborazione che spesso c’è tra la prefettura e il Comune di Castel San Giorgio sia per ragioni viabilistiche sia per ragioni di sicurezza, proprio per la posizione di cerniera di questo Comune tra più zone della nostra provincia. Durante i diversi incontri in prefettura, ho sempre avuto un’ottima impressione sulla capacità di risolvere i problemi».
L’operosità dei cittadini si è dimostrata anche in occasione dei recenti smottamenti dove nel giro di 3 giorni tutto è stato risistemato.
«Anche io ho sottolineato la positività della comunità a cui evidentemente deve corrispondere un impegno da parte delle istituzioni, ma l’operosità e la partecipazione dei cittadini alla risoluzione dei problemi è un aspetto fondamentale. Ormai tutte le nostre realtà sono realtà molto complesse che hanno bisogno della partecipazione di tutti. Quei comuni in cui c’è un atteggiamento non lamentoso o soltanto recriminatorio da parte delle comunità, bensì un atteggiamento propositivo sono i comuni migliori. Questo atteggiamento propositivo non diminuisce le responsabilità delle istituzioni anzi gliene conferisce ancora di maggiori, quindi io lo ritengo un fatto estremamente positivo e di impulso».
Proprio in quanto ruolo di cerniera tra Irno ed Agro, cosa le ha chiesto il sindaco?
«Abbiamo ragionato molto tranquillamente e il sindaco mi ha prospettato la situazione positiva del comune anche con le sue criticità. Mi ha chiesto aiuto nel consentire la realizzazione dei vari progetti che il comune ha sia sul fronte della sicurezza sia su tutti gli altri fronti e noi in questo siamo fortemente impegnati attraverso un colloquio costante anche con le altre istituzioni».
Che impressione le ha dato Villa Calvanese?
«Molto bella. Ho dato uno sguardo al giardino, che ora è chiuso in quanto ancora in ristrutturazione, ma mi è sembrato un unicum anche per questa zona. È sicuramente un bel recupero ed è un punto attorno al quale la vita storica e la cultura di questa cittadina potrà sicuramente avere un punto di riferimento certo».
Le due ville, simbolo della cittadina cerniera tra la Valle dell’Irno e l’Agro nocerino sarnese, presenti nel cronoprogramma della visita del prefetto. La storia di Villa Calvanese e di Villa Soglia hanno letteralmente rapito il prefetto, scortato dal vicesindaco Alfano a far lui da cicerone. «E’ una grande soddisfazione osservare – dice il vicesindaco Alfano – che sua eccellenza il prefetto di Salerno, il governo, che viene a fare visita sul territorio degli enti locali. Motivo di soddisfazione e di onore, ma anche di maggiore responsabilità proprio per gli enti locali affinchè i propri Comuni siano amministrati sempre con grande dedizio e spirito di sacrificio».
«Dopo l’ultima visita di un prefetto a Castel San Giorgio, dal 2010 – dice il sindaco Paola Lanzara – siamo stati onorati della visita del prefetto Francesco Russo. Prima delle visite abbiamo avuto un incontro ufficiale dove abbiamo parlato di sicurezza, viabilità, rischio idrogeologico e abbiamo avuto la rassicurazione che ci sarà sempre vicino». Il prefetto Russo questa mattina durante il corso della visita a Castel San Giorgio, dopo aver visitato Villa Calvanese di Lanzara, ha visitato anche il pastificio Vicidomini. L’opificio sangiorgese che esporta pasta in tutto il mondo ma che ha scelto di rimanere nella cittadina di origina dando lavoro ai cittadini della zona, soprattutto ragazzi. Scortato dall’assessore De Caro e dal vicesindaco Alfano, memoria storica della città, il prefetto ha visitato i locali nei quali oltre ad essere omaggiato di alcuni prodotti è stato protagonista di una vera e propria lezione sulla pasta, tenuta dinanzi ad ogni macchinario dai titolari del pastificio.
Monsignor Andrea Bellandi, vescovo di Salerno, ha incontrato i giovani della “Forania” Castel San Giorgio, Mercato San Severino, Siano, Bracigliano, Calvanico. L’evento si è tenuto nei locali pastorali della parrocchia San Biagio in Lanzara.
Circa cinquecento i giovani ospiti del parroco don Rocco Aliberti e del suo vice don Bartolomeo de Filippis, coordinatore della pastorale giovanile. I giovani presenti, oltre ad animare la serata con canti e balli, hanno sottoposto alcune domande al Pastore della Arcidiocesi Salerno Campagna Acerno, Andrea Bellandi.
Sua Eccellenza ha voluto concludere l’incontro con un messaggio chiave a tutti i giovani presenti: “Non barate col vostro cuore! Cristo è vivo e ci vuole vivi”. Un incontro attuale che ha abbracciato i temi ed i tempi più stringenti e contingenti al quotidiano che ogni giorno vede sempre più giovani allontanarsi dalle parrocchie, perdendo quello che è lo spirito di gruppo e di comunità, con una fede che va scemando, ma solo ed unicamente da questi tre fattori è possibile ripartire per lasciare un futuro meno complicato e tempi meno armati, tendenti al prossimo, non elidendo il più debole, applicando quel principio di comunità che non lascia nessuno indietro. Ecco, infine, il senso ultimo dell’incontro.
Ernesto Sica, consigliere provinciale della Lega chiamato a Napoli in via del Carretto, dove ha sede la segreteria regionale del Carroccio, per fare il punto della situazione con il neo commissario regionale Nicola Molteni.
Tanti i temi affrontati sul tavolo e linee programmatiche da tracciare in vista delle prossime regionali in provincia di Salerno. Nel tardo pomeriggio a fare capolino in via Del Carretto anche l’ex rettore dell’Unisa Aurelio Tommasetti in corsa per un posto alle regionali della prossima primavera. Anche Tiziano Sica, consigliere comunale leghista di Pellezzano era presente per fare il punto della situazione riguardante i settori giovanili.
Troppo presto, questo quanto trapela dalla segreteria regionale della Lega, per avere una quadra su nomi e ruoli della prossima campagna elettorale campana. Rimane il dato certo di un confronto durato circa 2 ore con Ernesto Sica dal quale Molteni e lo stesso Sica sono usciti soddisfatti. Sica, contattato, non ha svelato il contenuto dell’incontro di certo non generalista, lasciando aperti tutti gli interrogativi sul suo ruolo, ormai chiave, nella Lega su Salerno e provincia.
Una panchina rossa per dire no ad ogni forma di violenza. Tre monumenti tinti di rosso in serata per non dimenticare. Queste le iniziative del Comune di Castel San Giorgio a difesa del diritto delle donne di vivere incolumi lontane da offese fisiche e verbali da parte di compagni, mariti orchi o semplicemente sconosciuti che nella violenza trovano l’ultimo sbocca di una esistenza meschina.
L’ amministrazione Lanzara in gran completo, le scuole, tanti cittadini e ragazzi per dire semplicemente “no”. Un messaggio forte, proprio dinanzi la Casa comunale, per un Comune schierato contro ogni forma di violenza. Una panchina a memoria delle donne, madri, ragazze vittime di abusi e violenze. Un microfono dalle parole infuocate intrise di voglia di giustizia e con tanto desiderio di non elencare più vittime, di non essere costretto più all’ennesima conta di quello che ogni anno é un massacro. Una panchina per dire basta.
Una panchina per non dimenticare. Una panchina come futuro simbolo di vittoria contro la barbarie alla quale giornaliermente donne di ogni età e da ogni angolo della Repubblica e della provincia sono costrette a vivere. Notevole la presenza di cittadini e ragazzi, encomiabile l’iniziativa dell’amministrazione e del primo cittadino Paola Lanzara, scortata dall’assessore Giustina Galluzzo e dal vice sindaco Alfano di ribadire la propria posizione e di renderla vetrina proprio dinanzi quella che é la casa di ogni cittadino onesto e non violento.
"Questo sito utilizza cookie di terze parti per inviarti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie."OkPrivacy policy