di Stefania Maffeo
Straordinario successo per lo spettacolo “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” in scena al Teatro delle Arti di Salerno nell’ambito della stagione diretta da Claudio Tortora. Opera di Lina Wertmüller, scritta in collaborazione con Valerio Ruiz, adattamento di Marcello Cotugno ed Irene Alison, prodotto da Best Live, ha eccezionali protagonisti gli attori Giuseppe Zeno ed Euridice Axen con la regia di Marcello Cotugno. Sulla scena anche gli attori Barbara Alesse, Alfredo Angelici e Francesco Cordella.
L’originale versione cinematografica ebbe la capacità di assorbire lo spirito di un’epoca, di raccontare i contrasti sociali e politici con caparbia ironia, mettendo a nudo un intero sistema di pensiero nel quale il pubblico si è riconosciuto. All’epoca in cui il film fu fatto, nel 1974, l’Italia era spaccata in due dalle forze estremiste dei comunisti e dei gruppi di destra. La forza della pellicola è rappresentata dallo sguardo esterno e disincantato. ma allo stesso tempo ironico, grottesco ed umoristico, con cui la regista ha evidenziato grandi contrapposizioni sociali: un nord industrializzato rispetto ad un sud povero e sfruttato; una visione comunista messa accanto ad un concreto spirito capitalista ambizioso di ricchezza.
La trasposizione teatrale dell’opera in scena al delle Arti di Salerno si ricolloca nella dimensione contemporanea, con un adattamento coerente con il clima socioculturale di oggi, rispetto a quello in cui era ambientato il film che vedeva protagonisti Mariangela Melato e Giancarlo Giannini. Nota e sempre affascinante la storia. La ricchissima industriale milanese Raffaella Pavoni Lanzetti sta trascorrendo le vacanze su uno yacht che solca il Mediterraneo. Con lei, una coppia di amici di lunga data ma di opposte vedute politiche. Raffaella, razzista e liberista, battibecca continuamente con gli amici progressisti ed un ristretto equipaggio, tra cui Gennarino Carunchio, immigrato di seconda generazione, misogino e tradizionalista, vessato dall’imprenditrice. Un’uscita in gommone, in cui Raffaella è accompagnata da Gennarino, si trasforma in naufragio: i due approdano su un’isola deserta. In un ribaltamento di ruoli che riequilibra i rapporti tra i due, Gennarino e Raffaella, in un luogo lontano dal mondo civilizzato, dagli stereotipi culturali, dalle barriere sociali, dove la natura impone le sue regole, si conosceranno al di fuori di ogni schema di potere e saranno liberi di cedere ad una passione selvaggia. Ma, oltre il confine di sabbia dell’isola, esiste per loro la possibilità di amarsi?
A rimanere immutati, nello spettacolo teatrale, la tagliente ironia e l’energia caustica, marchio di fabbrica di Lina Wertmüller, con un testo che non perde la sua capacità di provocare, divertire, spiazzare. Un racconto d’amore e lotta di classe e, anche se il terreno di conflitto dei due personaggi ha subito degli slittamenti dagli anni Settanta ad oggi, la crepa che li divide resta insanabile: una destinata ad andare avanti per la propria strada di privilegio, l’altro destinato ad essere lasciato indietro.
Lo spettacolo evoca il film senza imitarlo, traducendo la visione cinematografica in azione teatrale, sia con la presenza e la fisicità degli attori che in scena sudano, si rincorrono, lottano, si amano, sia ricorrendo ad una dimensione simbolica che lascia aperto allo spettatore uno spazio di immaginazione e memoria, attraverso dialoghi grotteschi, struggenti o comici. Le performance attoriali di Euridice Axen e Giuseppe Zeno evidenziano grande talento. Due interpreti capaci di far vibrare le corde della passione e dell’ironia e di trovare una propria personale misura per dare corpo ai ruoli appartenuti a due icone del cinema italiano.