Esploratrice di Cammini di Liberazione!
Nella Tua famiglia c’è una pecora nera? Sei tu la pecora nera?
In tutte le famiglie c’è una pecora nera che spesso paga la propria “diversità” con l’esclusione emotiva !
L’esclusione è però affiancata paradossalmente dalla centralità di questa figura, in quanto è al centro di moltissime discussioni familiari.
I membri della famiglia della pecora nera sono soliti usare quest’ultima come capro espiatorio e attribuiscono la sua diversità all’influenza di fattori esterni, quali amicizie sbagliate, fidanzati/e o addirittura ad un percorso psicoterapeutico effettuato.
In psicologia ci si riferisce a queste persone come “pazienti identificati”
e le cause che determinano la loro diversità sono dovute a complesse dinamiche familiari
Per capire il motivo per cui la famiglia e i gruppi intimi creano una pecora nera è necessario approfondire la teoria dell’identità sociale proposta dallo psicologo sociale Henri Tajfel. Questa teoria ci fa comprendere il fenomeno della discriminazione all’interno del gruppo. Partiamo col dire che tutti i gruppi ed i loro membri hanno alcuni punti in comune:
I gruppi si concentrano nelle caratteristiche negative di altri gruppi:
Quando i gruppi emettono giudizi su altri gruppi, di solito si tratta di giudizi negativi al fine d’influenzare le opinioni dei suoi membri e far percepire il proprio gruppo come “il migliore”. Si tratta di un bias(errore) cognitivo nel quale prima o poi cadiamo tutti. Per questa ragione tendiamo a dire per esempio che: la nostra squadra di calcio è la migliore, la nostra famiglia è la più felice o la nostra religione la più vera.
Il gruppo esercita grande pressione sui suoi membri:
Il gruppo esige molto da ciascuno dei membri, esercitando una forte pressione che mira a mantenere la coesione e l’armonia interiore. Pertanto, un genitore può mostrarsi molto permissivo con i figli del vicino di casa, ma essere molto severo con i suoi.
L’effetto Pecora Nera si riferisce proprio a questa pressione e alla critica esercitata sui membri del gruppo. Infatti, il gruppo tende a valutare ognuno dei suoi membri in modo severo, massimizzando i suoi errori e applicando punizioni esemplari.
Il peso del giudizio e dell’esclusione spinge i membri del gruppo ad uniformarsi mantenendo così il gruppo unito e forte.
Si comprende così quanto risulti essere pericoloso per un gruppo la diversità di uno dei membri, e tale timore innesca meccanismi di denigrazione ed attacco che mirano a ricondurre la pecorella smarrita all’ovile.
Bert Hellinger, psicologo e studioso di pedagogia, a partire dal 1980 pone le basi delle sue linee teoretiche e metodologiche riguardo alle Costellazioni Familiari Sistemiche, tecnica efficace che permette di agire sulla famiglia, ossia di “mettere in scena” le problematiche provenienti dalla situazione familiare. Accade, purtroppo, di frequente che sussistano delle disarmonie o degli irretimenti( legami che paralizzano il sistema) che, se non risolti, portano in una via senza uscita che costringe a far quello che il sistema gli impone di fare: questa è la causa dell’infelicità, del disagio, dell’inquietudine, della malattia. Le Costellazioni Familiari agiscono proprio per captare le informazioni necessarie per comprendere cosa sia realmente successo e per sciogliere pesanti fardelli interiori.
Hellinger si esprime nei seguenti termini sul concetto di “pecora nera”:
“Coloro che sono chiamate “Pecore Nere” della famiglia, sono in realtà Cercatori di cammini di liberazione per l’albero genealogico.
Quei membri dell’albero che non si adattano alle norme o alle tradizioni del Sistema Familiare, coloro che fin da piccoli cercano costantemente di rivoluzionare le credenze, andando contromano ai cammini segnati dalle tradizioni familiari, quelli criticati, giudicati e anche rifiutati, loro, generalmente sono chiamati a liberare l’albero dalle storie che si ripetono e frustrano generazioni intere.
Le “Pecore Nere”, quelle che non si adattano, quelle che gridano ribellione, loro riparano, disintossicano e creano un nuovo e fiorente ramo nell’albero genealogico. Grazie a questi membri, i nostri alberi rinnovano le loro radici. La loro ribellione è terra fertile, la loro pazzia è acqua che nutre, la loro passione è fuoco che riaccende il cuore degli antenati. Irraccontabili sogni repressi, sogni non realizzati, talenti frustrati dei nostri antenati, si manifestano nella ribellione di tali pecore nere che cercano di realizzarli.
L’albero genealogico avrà la tendenza a mantenere il corso castrante e tossico del suo tronco, il quale rende difficile e conflittuale la vita di tali pecore.
Cura la tua “unicità” come il fiore più prezioso dell’albero.
Sei il sogno realizzato di tutti i tuoi antenati.”
Dottoressa Elena Fattorusso
Psicologa/Psicoterapeuta sistemico-relazionale