Condanna bis per Alfonso Capacchione divenuto l’incubo di un imprenditore agricolo di Capaccio. La Corte di Appello di Salerno ha confermato la pena di 3 anni 8 mesi ed euro 1000 inflitta all’imputato in primo grado.
Capacchione, in concorso con un altro soggetto che in primo grado ha patteggiato la pena, pretedendeva dalla vittima, a fronte di un prestito degli interessi mensili pari al 20%. Per poter ottenere il denaro i due non hanno esitato ad avere atteggiamenti violenti e minacce. I due non hanno lesinato a suo tempo di intimorire l’imprenditore dicendo che avrebbero incendiato l’azienda agricola se non avesse versato il dovuto.
Fu lo stesso imprenditore, stanco di minacce e violenze a rivolgersi ai carabinieri. I fatti risalgono al 2016.
Nel procedimento penale a carico di Alfonso Capacchione, l’associazione antiusura e racket di Salerno, attraverso gli avvocati Fiorenzo Pierro e Fabio Lanza, si è costituito parte civile, oltre ad aver sostenuto l’imprenditore vittima degli usurai.