Retribuzioni al minimo, pronti allo sciopero i lavoratori della caserma di Persano. La mobilitazione è stata annunciata nei confronti dell’azienda Ladisa, che insieme all’Althea gestisce il servizio mensa all’interno della struttura per conto del ministero della Difesa. A scatenare il malcontento dei lavoratori, la situazione degli stipendi troppo bassi, ulteriormente peggiorata con l’emergenza Covid. «Abbiamo ripetutamente richiesto alla Ladisa, azienda che occupa più dipendenti tra le maestranze di Persano, un incontro sulle problematiche azienda – spiega Angelo Rispoli, segretario provinciale della Fiadel – Siamo in presenza di una violazione contrattuale, con i lavoratori che ricevono retribuzioni da fame e una situazione che si è accentuata a seguito del ricorso alla cassa integrazione per l’emergenza Covid. Ormai la situazione è insostenibile, non ci si può trincerare dietro le mura della caserma per violare i diritti dei lavoratori. Abbiamo chiesto un incontro in prefettura per avviare la procedura di raffreddamento dei conflitti». Appello dunque al prefetto di Salerno, Francesco Russo, affinché le parti trovino una soluzione condivisa. In alternativa, ci sarà un inasprimento della protesta. «Se non arriva la convocazione, i lavoratori saranno costretti a scioperare e ci dispiace molto per i militari, che avranno sicuramente un enorme disagio».