di Marco Vecchione
In fin dei conti, noi cittadini dai comportamenti più o meno civili cosa abbiamo fatto di male per meritarci un mare così sporco?
Sì, forse un po’ di colpe, direttamente o indirettamente, le abbiamo anche noi: per tristi abitudini e ingiustificata indifferenza.
Ma, onestamente, la punizione che ci perseguita da troppo tempo sembra eccessiva.
Ogni estate la stessa storia a Pontecagnano Faiano e nei dintorni: nemmeno il piacere di godersi un bagno a pochi metri da casa.
E pensare che in tanti ci invidiano: vagli a spiegare la verità.
Stavolta, probabilmente complice il lockdown e i suoi (pochissimi) benefici, l’inizio non era stato nemmeno dei peggiori: condizioni, in diversi punti, quantomeno accettabili e dati Arpac quasi incoraggianti.
Caspita, pensavamo stupiti: un mare abbastanza decoroso proprio in un periodo storico che, per cause di forza maggiore, ci sta finalmente riportando sulle spiagge della nostra infanzia?
Troppo bello per essere vero, troppo presto per gioire.
Infatti, tutto rimandato: la maledizione era già alle porte.
E in questi giorni si sta manifestando appieno con uno specchio d’acqua di colore verde-marrone che mette i brividi solo a guardarlo.
E, ovviamente, scatena polemiche, riflessioni e interrogativi.
Un classico in uno scenario di litoranea che, per tanti motivi, già stenta a decollare.
Mare sporco. Perché? Colpa dei soliti scarichi criminali abusivi? Della maladepurazione? Delle correnti sfortunate? O di qualche tipologia di alga?
Ancora non è dato sapere.
Forse un po’ di tutto questo.
Agli organi preposti l’ardua (e si spera celere) sentenza.
A noi l’ansia di ricevere presto le risposte e la fiducia di un mare quanto prima pulito.
Non subito da cartolina, per carità, ma perlomeno decente.
Alla fin fine, sappiamo accontentarci di poco.
Perché, oramai, convincere un figlio a non gettarsi in quella che, in alcune ore della giornata, pare essere una cloaca a tutti gli effetti, è divenuta la piccola, ma grande impresa di tanti genitori in questa nostra caldissima estate. Quasi una sfida con se stessi che rende anche orgogliosi.
E chi, a fatica, riesce nell’opera di convincimento meriterebbe una medaglia. Con tanto di cerimonia pubblica e consegna di attestato.
Le soluzioni per un’estate diversa? Non starebbe a noi cittadini indicarle perché il tema è piuttosto complesso, ma un pensiero, da “bagnanti esperti in materia”, in fondo, non ci manca.
Sicuramente, un problema del genere necessita di una pianificazione degli enti, di concerto con le autorità competenti, dodici mesi all’anno e non tavoli tecnici e interventi a emergenza sopraggiunta.
Chiaramente a noi cittadini è richiesta una maggiore responsabilità mentre a tutti gli imprenditori della fascia costiera di alzare la voce h24 per tutelare interessi lavorativi legittimi che si sposano con quelli di un’utenza che acquista i servizi.
Certamente, mentre procedono i lavori di disinquinamento dei corpi idrici superficiali della Provincia di Salerno, va colmato un deficit strutturale relativo agli impianti di depurazione (tra le vere opere pubbliche incompiute del nostro Paese), come confermato da Legambiente.
Senza alcun dubbio, altresì, bisogna individuare aziende e privati che inquinano, pretendere adeguamenti con le buone o con le cattive maniere valutando seriamente anche l’utilizzo degli oramai famosissimi lanciafiamme di deluchiana memoria.
Abbiamo le giuste risorse professionali e tecnologiche per riuscirci. Abbiamo la possibilità di impiegare task force che garantiscono ottimi risultati, come esperienze recenti e passate testimoniano. Abbiamo guardie ambientali preparatissime e preziosi volontari che non vedono l’ora di fornire il proprio contributo in controlli interforze per risalire i corsi d’acqua.
Abbiamo un mare che, unitamente al nostro immenso patrimonio storico, culturale, agroalimentare, umano e produttivo, può seriamente trainare l’intero territorio e attrarre visitatori vecchi e nuovi.
Forse abbiamo perso l’ennesima occasione, ma con l’obbligo di crederci ancora.
E crederci sempre, non solo nel periodo estivo.
D’altronde, il motto di Pontecagnano Faiano parla chiaro: Durantes Vincunt.