Un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico e una richiesta di audizione urgente alla commissione regionale Attività produttive. Si muove sul doppio binario di Governo e Regione l’intervento degli esponenti del Movimento 5 Stelle a tutela dei lavoratori delle Officine Maccaferri, in sciopero a oltranza dopo le mancate risposte dell’azienda sul futuro dello stabilimento di Bellizzi (Salerno) specializzato in opere di ingegneria ambientale. La deputata Anna Bilotti, che nei giorni scorsi ha incontrato gli operai e ne ha raccolto le preoccupazioni, ha formulato un’interrogazione al ministro Stefano Patuanelli segnalando il rischio di «un’imminente perdita per l’Italia di un asset industriale strategico per la tutela del territorio e dell’ambiente» e chiedendo quali misure s’intendano adottare «per fare chiarezza in ordine ai reali problemi che investono lo stabilimento di Bellizzi».
L’azienda è rientrata in una richiesta di concordato preventivo che prevede l’intervento del fondo di investimento Carlyle, guidato in Italia da Marco De Benedetti. Su indicazione degli investitori il consiglio d’amministrazione ha affidato al manager Sergio Iasi la redazione di un piano di ristrutturazione su cui gli operai chiedono chiarimenti, a maggior ragione dopo aver appreso che il suolo che ospita la fabbrica di Bellizzi è stato venduto. «In questa vicenda vi sono troppi segnali negativi e troppo poca chiarezza – commenta Bilotti – Ho ritenuto opportuno investire della questione il Governo, perché l’attenzione sia alta e gli imprenditori spieghino quali sono i loro piani». Dal consigliere regionale Michele Cammarano arriva inoltre la sollecitazione di un intervento da parte della Regione: «Questa mattina abbiamo depositato una richiesta di audizione urgente in terza commissione Attività produttive in merito alla problematica Officine Maccaferri di Bellizzi – dichiara – Quando le multinazionali prendono il posto degli imprenditori l’esperienza ci porta a pensare male. Eppure questi uomini producono strumenti per proteggere le nostre coste, le nostre montagne e i nostri fiumi. La Campania è una terra fragile e questa giunta dovrebbe interrogarsi su cosa sta succedendo alle spalle dei lavoratori a discapito del nostro patrimonio industriale».