Mette radici anche a Salerno, SOS Recupero Crediti del gruppo Tergeste, per offrire una concreta speranza di ripresa all’economia locale messa in ginocchio dall’emergenza epidemiologica. Mission della società nazionale, quella di tendere una mano alle imprese e scongiurare i possibili effetti deleteri del blockdown. Preziosa, infatti, per innumerevoli realtà economiche, la possibilità di recuperare i crediti commerciali per servizi e prodotti già venduti, ma rimasti, tuttavia, “congelati” a causa dell’emergenza da Covid-19. Ad entrare in gioco, quindi, anche nel nostro territorio regionale, il team di avvocati abilitati e specializzati di SOS Recupero Crediti, perfetta integrazione di diverse professionalità che, sinergicamente, forniscono alle imprese-clienti soluzioni consulenziali nei processi di crescita aziendale, anche in ambito internazionale. Con il suo pool di avvocati e commercialisti specializzati nel settore della gestione e del recupero dei crediti commerciali, con oltre 50 sedi nel Bel Paese e forte di un network di studi legali internazionali che consente il recupero dei crediti anche all’estero, SOS Crediti mira ad assistere le imprese alla “velocità” del business. “Vogliamo discostarci dallo stereotipo dell’avvocato vecchio stile, che nell’immaginario dell’imprenditore vuol dire lunghe file nelle sale di attesa e tempi di attesa biblici per una banale consulenza. – ha spiegato l’avvocato Danilo Ansalone dell’omonimo studio- Pertanto, la nostra metodologia di lavoro è improntata sulla velocità: in 5 minuti apriamo la pratica, in 24 ore avviamo le procedure di recupero e i nostri protocolli prevedono un check-up giornaliero di ogni singola posizione”. Anche le imprese salernitane, dunque, possono tra l’altro contare sull’assistenza dello studio nella gestione del rapporto con i clienti, al fine di prevenire le insolvenze.
Gli obiettivi
“Facciamo tutto il possibile ed anche di più per cercare di recupere il credito fuori dalle aule di giustizia. I Tribunali sono troppo lenti e questo va contro la nostra idea di consulenza alla velocità del business- spiegano da SOS Crediti- Nella malaugurata ipotesi in cui il debitore non voglia proprio pagare, possiamo assistere l’impresa anche nella fase giudiziale, ovvero davanti ai Tribunali”. Particolarità dei servizi dell’azienda, il fatto che il compenso per l’attività svolta venga posto a carico del debitore: al cliente sarà chiesto solo un piccolo fondo spese tutto incluso. “Il nostro modo di operare è una garanzia per l’efficacia dell’attività svolta in quanto, in caso di esito negativo di recupero del credito, il servizio offerto non verrà pagato”, precisano dal team la cui consulenza nella gestione dei crediti, ad ogni modo, risulta gratuita. “Che si tratti di piccole somme o di crediti più importanti, agiamo con professionalità e tempestività – conclude Ansalone- Faremo valere i diritti in tempi brevi e a costi contenuti”. Obiettivo primario, in conclusione, resta quello di trovare una soluzione che soddisfi il creditore e che sia sostenibile per il debitore, a sostegno delle numerose imprese “a rischio” nel periodo post-Covid. Un’opportunità importante, quella offerta da SOS Imprese, per tutte le aziende del territorio.
I dati sui ritardi nei pagamenti
Secondo l’ultimo “Studio Pagamenti” pubblicato da CRIBIS, a dicembre 2019, in Italia i pagatori puntuali sono stati il 34,7% del totale, dato in leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2018 (35,5% dei casi totali) e rispetto a dicembre 2017 (37,3% del totale). Ancora una volta sono accentuate le disuguaglianze geografiche. A Sud si trovano, le imprese con le maggiori difficoltà. Nelle ultime quattro posizioni della classifica, la Campania con il 21,7% dei pagatori puntuali, la Sardegna (20,0%), la Calabria (18,2%) e infine la Sicilia con appena il 17,3% delle imprese che salda i propri conti in tempo. Mentre il Nord-Est si conferma l’area più affidabile con il 42,4% di pagamenti regolari e l’Emilia Romagna che risulta la regione più virtuosa con il 43,6% delle aziende che paga alla scadenza, sorpassando di pochissimo la Lombardia (43,5%).