di Erika Noschese
Abusi edilizi realizzati nella nota location di Villa Poseidon in via Alfonso Gatto, a Salerno. Abusivismo che sarebbe stato risolto grazie all’intervento del vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola. E’ quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche attenzionate ieri mattina in Commissione Trasparenza. Il tutto è contenuto negli atti del procedimento ex Cirio di Castellammare: il riferimento agli abusi edilizi e l’intervento decisivo di Bonavitacola sembra nettamente chiaro. A gestire la villa Paola Ravallese, imprenditrice di professione e madre di Tristano dello Ioio, nominato – nel 2017 – dal governatore De Luca presidente dell’Ente Parco dei Monti Lattari.
Nelle conversazioni attenzionate in commissione consiliare presieduta dall’avvocato Antonio Cammarota si evince come Adolfo Greco, che nel frattempo assumeva un ruolo di spicco nel territorio stabiese anche nel corso della campagna elettorale per le elezioni regionali del 2015, rispondendo ad un invito della sua interlocutrice per un incontro con il candidato alla presidenza della Regione De Luca, spiegava che non avrebbe presenziato in quanto non solo non voleva esporsi prima che fosse stata formalizzata la candidatura alle Regionali (all’epoca dei fatti non era ancora certa la scelta tra De Luca e Cozzolino) ma anche in ragione della necessità di portare a compimento l’operazione in cui era impegnato per l’area ex Ciricio, di cui la Ravallese sembrava avere notizia. «In commissione trasparenza ho evidenziato che da una intercettazione telefonica, contenuta negli atti del procedimento ex Cirio di Castellammare, si farebbe riferimento ad abusi edilizi realizzati nella nota location di Villa Poseidon in via Gatto di Salerno risolti con l’intervento dell’onorevole Fulvio Bonavitacola», ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia Roberto Celano. La signora Paola, gestore della Villa Poseidon e madre di Tristano Dello Ioio, residente del parco nazionale dei Monti Lattari per nomina del Governatore De Luca, riferisce ad un tale Adolfo di Castellammare: “Io ho realizzato grazie a lui la chiusura… la realizzazione di quella sala famosa abusiva che feci”. Risponde Adolfo : “se tu ben ricordi io fui quello che ti diedi il consiglio di Buonavitacolo…”, e Paola risponde: “so di Bonavitacola e all’epoca mi risolsero il problema”.
«Allo stato, evidentemente, non esiste alcuna ipotesi di reato e non è in dubbio la correttezza degli uffici e del politico in questione – ha poi aggiunto il consigliere di minoranza – E’ però nei compiti e doveri dei consiglieri comunali verificare e dimostrare la correttezza degli atti amministrativi e la trasparenza delle procedure alla luce della documentazione richiamata. Certi della regolarità di tutto quanto disposto dall’Amministrazione, si è richiesto, pertanto, alla Commissione presieduta dall’avvocato Cammarota la verifica dei titoli urbanistici della struttura, nonché di acquisire dai dirigenti Cantisani e Pelosio, per i loro settori di riferimento, tutte le istanze ricevute dall’Amministrazione negli ultimi 10 anni ed i riscontri e gli atti prodotti relativamente alla villa Poseidon».
Le intercettazioni:
Paola: “…guarda, tu non hai visto…non sei più venuto…io ho realizzato, grazie a lui, la chiusura…la realizzazione di quella famosa sala abusiva che feci…”
Adolfo: “…ma se tu…se tu ben ricordi… no…”
Paola: “…he!”
Adolfo: “Io, fui quello che ti diede il consiglio di Bonavitacolo”
Paola: “…Eh…lo so…di Bonavitacolo…e all’epoca mi risolsero il problema”
Adolfo: “e non te lo dimenticare”
Paola: “…lo so! …come e chi se lo dimentica…e lui…ma quello, Fulvio Bonavitacolo è la stessa cosa perchè se se ne va lui da Salerno dovrebbe essere lui il prossimo candidato”.
Nelle intercettazioni emerge che tale Luigi “si è incontrato direttamente” con la replica di Paola che, senza mezzi termini, conferma che “a Castellammare di Stabia, ci sta un casatiello che non hanno fatto cambiare di destinazione d’uso l’ex Cirio che è diventata una cosa e…è la prima volta…una delle cose che gli ho detto”. Emerge, tra le altre cose, un incontro privato. Adolfo, ammette candidamente di aver “tolto il Comune di mezzo ed abbiamo fatto nomunare un commissario”, che sarebbe al di politica ma, aggiunge ancora, “non vorrei che, a livello politico, qualcuno potesse creare qualche problema”.