Di Erika Noschese
Sarà allestito domani mattina un reparto destinato alle donne incinte con problemi o preoccupazioni legate ad un eventuale contagio. Lo ha annunciato nella giornata di oggi, il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca dopo l’annuncio dei giorni scorsi. Il reparto dovrebbe essere realizzato all’interno del policlinico Federico II di Napoli. “Ancor più in questa giornata, vogliamo rivolgere il nostro saluto e ringraziamento a tutte le donne, alle nonne, alle madri, alle figlie – ha infatti scritto ieri De Luca sui social – Anche in questi momenti intendiamo mostrare la nostra attenzione straordinaria dando vita a un reparto che sarà allestito già da domani, dedicato alle donne incinte che avessero problemi o preoccupazioni legate a un eventuale contagio.
È un modo per rispettare e dare un ulteriore elemento di serenità a chi in questo momento aspetta un bambino”. A sollecitare il governatore, proprio nella mattinata di oggi, anche Mario Polichetti, noto ginecologo salernitano e sindacalista della Filas Salerno secondo cui «a Salerno gestire le donne gravide con febbre è sempre più difficile. Va attrezzato un punto nascita regionale prossimo all’ospedale Cotugno». «In questa fase non siamo in grado di gestire le donne incinte che arrivano al nostro presidio con la febbre – avverte Polichetti – Non ci siamo con la tempistica per il tampone e i controlli del caso. Rischiamo di ammettere una paziente che nella maggior parte dei casi ha una febbre normale, ma in minima percentuale potrebbe avere una infezione da Covid-19. Chiediamo dunque di istituire un centro nascita vicino al Cotugno, che potrebbe essere il Secondo Policlinico dell’Università di Napoli».
Il ginecologo entra poi nel merito dei rischi legati alla tipologia di paziente indicata che, sottolinea, «non può venire da noi e girare come una trottola impazzita. Un paziente normale può essere messo in isolamento, ma nel caso di un’emergenza come il parto non c’è tempo di aspettare l’esito degli esami, bisogna procedere subito. Per questo può essere fondamentale attrezzare un punto nascita prossimo al Cotugno, cui si rivolgano le donne incinte con febbre da tutta la regione, in attesa che si definisca la positività o negatività al virus. L’unica alternativa è attrezzare adeguatamente il Ruggi, che al momento non può affrontare queste necessità».