«Ho chiesto al legale che mi assiste di depositare rinuncia al mandato per il ricorso che aveva presentato in mio nome, la cui udienza è stata fissata per il 25 Febbraio». A parlare così Marco Albani, papà separato di Nocera che da anni porta avanti una battaglia giudiziaria contro la sua ex moglie per ottenere l’affidamento condiviso del bambino. Albani aveva presentato ricorso lo scorso 17 gennaio, in attesa dell’udienza di un provvedimento urgente che ristabilisse il diritto di Frequentazione Padre-Figlio, ormai non rispettato da più di due mesi.
Il collegio Giudicante del Tribunale di Nocera Inferiore, composto dai Magistrati Aurelia Cuomo, Simone Iannone e Jone Galasso, ha con decreto emesso in data lo scorso 4 febbraio “inviato la controparte a non ostacolare il diritto di Frequentazione Padre-Figlio” in attesa dell’ udienza già fissata del 25 Febbraio.
«Un atto formale ed ovviamente disatteso dalla controparte – ha poi spiegato l’uomo – Ho chiesto al legale che mi assiste di rinunciare al mandato conferitogli, non per voler effettuare una sostituzione con un altro legale, ma perché non mi sento più garantito dal Collegio Giudicante Nominato».
Da qui poi inizia il suo lungo racconto:
«Avevo accantonato dopo la sentenza emessa da questo stesso collegio in data 11 novembre 2019, quanto accaduto in questi quattro anni di calvario e mi auguravo che l’incubo che ha vissuto mio figlio ed io fosse terminato. Mi si consenta però di fare un passo indietro a questo punto, e di rimarcare almeno due dei provvedimenti provvisori di questi quattro anni, emessi dal Giudice Simone Iannone. Il primo a settembre del 2018 quando non prendendo in esame le decine di relazioni dei Servizi Sociali che lo invitavano a sospendere gli incontri protetti Padre-figlio, ed elemento ancora più grave, una relazione del neuropsichiatria dell’Asl che ha in cura mio figlio, che inviata lo stesso a non disporre alcun altra consulenza perché lesiva dell’equilibrio prisco-fisico di mio figlio, dispose comunque l’ennesima Ctu. Il secondo quando a luglio del 2019 dispose un diritto di Frequentazione Padre-figlio con orari assurdi ed inconciliabili con un bambino diversamente abile, tanto da costringermi a rinunciare ad incontrarlo per non arrecargli ulteriore stress, ed attendere la sentenza definitiva emessa a Novembre 2019. In ultimo un altro provvedimento emesso a Gennaio 2020 dove il Magistrato Aurelia Cuomo, ha rigettato la mia richiesta di nomina di un coordinatore genitoriale, visto il Conflitto tra coniugi, per ovviare alle visite mediche di cui mio figlio necessita . Mio figlio sta ancora aspettando questi approfondimenti di cui aveva bisogno dal Giugno 2019. Non mi sottraggo quindi a difendermi dalle accuse che mi verranno mosse dalla controparte, ci sono abituato dopo quaranta udienze, ma allo stesso tempo non mi sento più tutelato e di conseguenza ritengo lo stesso per mio figlio. Ogni bambino va tutelato, e mio figlio che soffre di una patologia invalidante doveva essere in questi quattro anni, oggetto di una attenta valutazione della situazione, invece é stato mortificato nel suo equilibrio psico-fisico e nel suo diritto ad avere un rapporto di frequentazione libero e senza restrizioni. Hanno traumatizzato un bambino la cui unica colpa é quella di essere figlio di una Mamma ed un Papà che si sono detti addio. Un Bambino già impegnato in un programma riabilitativo quotidiano e delicato a cui dovevano garantire serenità. Non so se il Collegio Giudicante deciderà comunque di celebrare l’udienza, é nella loro facoltà, anche in mia assenza. Io no potevo far altro che esporre la gravissima situazione al Presidente del Tribunale Dott. Sergio Robustella, dal quale sono ancora in attesa di una risposta. Per i fatti esposti non ho più alcuna fiducia nel Collegio Giudicante nominato, e mi auguro che venga nominato un altro collegio, o che lo stesso Presidente avochi a se il ricorso. Bisogna avere rispetto per i bambini e mio figlio in questi anni non è stato mai rispettato. Attenderò, ma no posso rischiare che chi ha sbagliato una volta sbagli ancora, non tutelando il ” superiore interesse del minore”. Se il Presidente avochera’ a lui stesso o nominerà un altro collegio, allora mi difenderò. Non si può mai sapere prima di un udienza l’esito ovviamente, ma almeno la situazuone sarà valutata da Magistrati che fino ad ora non si sono mai interessati alla vicenda e magari studieranno con attenzione i vari aspetti che l’ hanno caratterizzata in questi anni».