di Stefania Maffeo
Una serata di cultura, letteratura, emozioni e suggestioni quella organizzata al Ke’e Beach in litoranea Magazzeno a Pontecagnano Faiano dall’associazione Sud 20/40 nell’ambito della terza edizione della rassegna culturale “Onde di Cinema”. Il dottor Maurizio Pintore ha presentato il suo libro “Il penultimo dono”, circondato da amici, colleghi, giornalisti ed altri autori.
Una sorta di “thriller emotivo” che riprende la vita dello scrittore ungherese Sándor Márai fra Salerno e San Diego. Nello stile della “ucronia” regala ai protagonisti un’alternativa di vita ed al lettore un finale imprevisto.
Sándor Márai trascorre il periodo finale della sua vita da “esule volontario” in America, a San Diego. L’autore di capolavori letterari unici, dal carattere riservato, vive nel più profondo anonimato, in condizioni fisiche sempre più precarie per l’età, quasi cieco. Il destino gli ha negato “L’ultimo dono” (titolo di una sua opera), ossia morire con la compagna di vita Lola. La triste sopravvivenza, fatta di serate pensose sulla spiaggia del Pacifico, subisce un giro di boa, rotta alternativa al naufragio esistenziale. Incontri, legami empatici con personaggi inattesi. Il ritorno della presenza dell’Italia, Salerno, tappa del suo esilio dal 1968 al 1980, dove con Lola è stato felice.
Si ricompongono i pezzi di un puzzle. Scoperte inedite produrranno un’“implosione emotiva” nella vita dello scrittore magiaro, con il coinvolgimento silenzioso di comparse, protagonisti aggiunti, sulla scena teatrale che dal Pacifico naviga verso il Tirreno, Salerno, a tutti gli effetti, rovescio della medaglia del romanzo. L’autore è partito dall’ultimo dono che il destino non gli ha concesso per immaginare una “Terza via”, quella che cercano le “Displaced persons”, per usare una sua espressione.