di Stefania Maffeo
Importante obiettivo raggiunto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno per migliorare i servizi e le opportunità offerte agli utenti nell’ambito della tutela della maternità e del percorso nascita. Attivato il nuovo Centro Pubblico di Procreazione Medicalmente Assistita (P.M.A) di II livello, così come stabilito dalla Regione Campania, inserito nel Registro Nazionale PMA dell’Istituto Superiore di Sanità. Eroga, garantendo qualità e sicurezza delle cure, un percorso di fecondazione medicalmente assistita al quale possono rivolgersi le coppie con diagnosi di sterilità che desiderano avere figli.
“In Italia si stima che il 5% dei bambini sia nato in seguito alla fecondazione assistita” dichiara il dottore Giorgio Colarieti, Responsabile Unità Operativa Semplice Dipartimentale Procreazione Medicalmente Assistita del Ruggi, “e fino ad oggi i residenti di Salerno hanno dovuto ricorrere a centri privati o andare all’estero. Adesso sarà possibile offrire loro questo servizio in una struttura pubblica grazie all’impegno concreto dimostrato dall’Azienda con il reclutamento di personale esperto dedicato, l’investimento in tecnologie innovative e la realizzazione di una nuova struttura. Vi ci opera un’equipe multidisciplinare altamente specializzata che utilizza le tecniche più avanzate e le attrezzature più sofisticate oggi disponibili, simili a quelle di cui sono dotati i centri di eccellenza presenti all’estero”.
Il Ruggi è pronto ad accogliere gli assistiti interessati che possono prenotare la prima visita in tempi abbastanza veloci contattando il CUP regionale avendo preventivamente acquisito impegnativa del medico di medicina generale rilasciata alla donna di età non superiore ai 46 anni. Inoltre, il Centro attivo al nosocomio di Salerno si occupa anche di oncofertilità, per garantire alle giovani donne colpite da patologie neoplastiche di preservare la fertilità con la crioconservazione dei gameti o del tessuto ovarico e permetta loro, una volta guarite, di realizzare il sogno di diventare mamme.
La struttura vanta attrezzature avanzatissime di cui dispongono solo siti europei. E’ prevista la testimonianza elettronica in grado di tracciare e registrare le varie fasi delle procedure rendendole più sicure, minimizzando il rischio di errore, tutto grazie all’Intelligenza Artificiale, che viene utilizzata anche negli incubatori di ultimissima generazione per monitorare in tempo reale la crescita, l’evoluzione e la qualità degli embrioni.
Va registrato di contro che le prestazioni per la procreazione assistita debbano rientrare nei Livelli essenziali di assistenza (LEA) ossia garantite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Sia quella di “primo livello” (inseminazione nell’utero materno) che di “secondo livello” (inseminazione fuori dall’utero materno) dovevano essere gratuite già dal 1° aprile 2024 8si attende dal 2017), ma sono stati rinviati al 1° gennaio 2025. Ora le prestazioni vengono erogate dietro pagamento di ticket, per garantire uniformità nell’accesso al diritto su tutto il territorio nazionale e limitare il fenomeno del turismo procreativo.
Ma proviamo a raccontare la storia del Centro sulle tecniche di fertilità di Salerno.
Era il 2014 quando il nosocomio di via San Leonardo ricevette per il Centro i primi fondi ministeriali ammontanti a 600mila euro. Finalmente avrebbe potuto andare oltre gli interventi di primo livello e diagnostica. Al potenziamento del Centro contribuì anche il Rotary distretto 2001, sotto la spinta dell’ex governatore Marcello Fasano, che raccolse 50mila euro nei club di Campania, Basilicata e Calabria.
La struttura doveva nascere ab origine nella Torre cardiologica del “Ruggi”, ma, di fatto, i lavori non sono stati mai del tutto conclusi. Anni dopo fu decisa una nuova sistemazione nell’edificio che ospita il reparto di Ginecologia ed Ostetricia, dovendo destinare alcuni spazi pertinenziali del Centro alla Cardiochirurgia di elezione guidata da Enrico Coscioni (ex consigliere regionale delegato alla Sanità dal governatore Vincenzo De Luca).
Nel 2020, per rilanciare la struttura presso l’azienda ospedaliera, il collega giornalista Gaetano Amatruda, con l’Associazione “Andare avanti”, ha lanciato una petizione a cui aderirono in maniera bipartisan esponenti politici, personaggi dello spettacolo e professionisti.
A maggio 2022 arriva il concorso a tempo indeterminato per un posto di dirigente medico specialista in ostetricia e ginecologia e due posti di dirigente biologo/biotecnologo per le attività di procreazione medicalmente assistita.
A piccoli, lunghi passi si è giunti a completare i parametri per l’erogazione completa dei servizi.
Salerno, che con la sua provincia conta oltre un milione di abitanti, è la città della Scuola Medica. Proprio da qui potrebbe ripartire il fondamento di una nuova visione di sanità: quella che riconosce nel Sistema Sanitario Nazionale, basato sui principi di universalità, uguaglianza ed equità, un pilastro della nostra democrazia ed una conquista sociale irrinunciabile.