di Stefania Maffeo
Medicina Salerno. Ricerca, didattica, terza missione: questi gli obiettivi del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno con il nuovo direttore, il prof. Annibale Alessandro Puca.
“Il dipartimento di Medicina a Salerno è nato circa 12 anni grazie allo sforzo dell’allora rettore Raimondo Pasquino. Da allora siamo cresciuti molto grazie anche al lavoro dei precedenti direttori di dipartimento Mario Capunzo e Carmine Vecchione. Insieme al Corso di Laurea in Medicina, abbiamo quello in Odontoiatria ed altri corsi di laurea triennali, l’ultimo è quello in Tecniche di laboratorio biomedico”. Presenta così il Dipartimento di Medicina che dirige da circa un mese il professore Puca, partendo dall’ ampia offerta didattica. “Questo dipartimento”, continua Puca, “è molto forte per la ricerca. Abbiamo eccellenze nel campo che poi servono per avere anche un’ottima didattica, perché i buoni docenti sono coloro che fanno ricerca e trasferiscono il loro modo di pensare alla pratica clinica”.
Un aspetto a cui tiene molto il nuovo direttore di Medicina a Salerno che va di pari passo con un altro importante ramo dell’attività dipartimentale: “Abbiamo inoltre un’ottima interazione con l’Azienda Ospedaliera di Salerno con la quale c‘ è una complicità per la formazione sia degli studenti per i tirocini che per gli specializzandi. E, a tal proposito, voglio ricordare che abbiamo attivato 20 scuole di specializzazione per dare così la possibilità agli iscritti di proseguire il loro percorso formativo”. Il Dipartimento di Medicina Salerno non trascura la necessità di aprirsi al territorio grazie alla terza missione. E’ lo stesso Puca che sottolinea l’importanza di divulgare il messaggio della ricerca e dell’informazione medica a coloro che non sono del campo. “Questo ci è richiesto ed è sicuramente uno degli aspetti che dobbiamo soddisfare. Le sfide sono molteplici, ma sicuramente ci riusciremo. Oggi ci stiamo anche attrezzando con i simulatori, tecnologie all’avanguardia, che potranno utilizzare gli studenti e gli specializzandi. Siamo un team, non lavoro da solo, ma ho intorno a me tutti i docenti che mi aiutano”.