di Erika Noschese
Palazzo Marchesale, meglio conosciuto come “Il Castello” è di proprietà di Marina di Camerota e della sua comunità. Lo ha stabilito il tribunale amministrativo regionale della sezione di Salerno che stamattina si è pronunciato nel merito ed ha stabilito, con parole chiare ed inequivocabili, che il Palazzo Marchesale, per tutti “il Castello”, è di Marina di Camerota e della sua grande Comunità. «Le ragioni che hanno indotto il Comune di Camerota ad esercitare il diritto di prelazione sono esposte nella ‘proposta motivata di prelazione’ inviata dal sindaco all’Amministrazione dei beni culturali, sulla cui base quest’ultima ha rinunciato alla prelazione a sé spettante, rispettivamente ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art. 62 del codice dei beni culturali»: è infatti in questo passaggio che è racchiuso il senso più profondo della sentenza numero 691/2020 del 22 giugno 2020 del Tar Salerno, quella che assegna in maniera definitiva il simbolo di Marina di Camerota all’ente (rappresentato in giudizio dall’avvocato Marco Sansone) che validamente aveva esercitato, un anno fa, il diritto di prelazione. Dopo la pronuncia cautelare del Consiglio di Stato del febbraio scorso, che aveva ribaltato la prima ordinanza dell’autunno scorso, dunque, il tribunale amministrativo mette la parola fine (a meno che la società ricorrente decida di ricorrere in appello) e riconosce la bontà dell’operato dell’Amministrazione di Camerota.
«E’ una soddisfazione immensa – dichiara Mario Salvatore Scarpitta, sindaco di Camerota -. Eravamo certi che tutto, alla fine, sarebbe andato nel migliore dei modi. Questi sono i momenti in cui scorrono davanti agli occhi i ricordi di tutto quanto si è fatto e la mente va già a tutto quello che, da adesso in poi, bisognerà fare. Ero tra i banchi d’opposizione quando, con tanti amici, organizzavo iniziative per capire come fare a restituire ai cittadini di Camerota il nostro simbolo. Da sindaco non ho esitato un secondo ad esercitare la prelazione che ci spettava di diritto. E’ un giorno di festa, che va celebrato oggi e che probabilmente celebreremo in futuro nella festa che darà inizio all’estate e che si aggiungerà agli altri eventi che già arricchiscono il nostro programma. Il mio sentito grazie va a tutti quelli che l’hanno reso possibile e che si sono impegnati senza lesinare sforzi». «Questa mattina, appresa la notizia, – continua Scarpitta – ho raggiunto telefonicamente il curatore fallimentare per l’immediato rientro in possesso per poi dare subito il via ai lavori di pulizia e messa in sicurezza».