di Stefania Maffeo
L’Associazione Ludoteche Nidi Insieme Campania, di recente costituita per far fronte alle esigenze del settore a seguito della pandemia di Covid19 e tutelare le imprese che svolgono attività di servizi educativi, didattici e ludici per bambini, presieduta da Giada Ferraioli, chiede chiarezza in vista della riapertura delle attività prevista per il prossimo 15 giugno (secondo quanto stabilito dal DPCM del 18.05.2020, tra l’altro non ancora confermata a livello regionale) della categoria costituita dai gestori di nidi autorizzati, centri educativi, ludoteche, sale feste, parchi gioco e centri di servizi integrativi all’infanzia.
Si tratta di una platea di circa 4000 enti in Campania, occupati a svolgere un ruolo fondamentale per la società, quello relativo all’educazione ed alla socializzazione di bambini e adolescenti, una fascia di età fortemente trascurata in questi mesi di chiusura prima totale e poi parziale con gravi ripercussioni sulle famiglie tutte.
Ancora non definite le linee guide ad hoc e molti aspetti dell’organizzazione delle attività da destinare ai bambini, necessari per poter effettivamente ricominciare ad accogliere i nostri piccoli utenti, che devono essere comunque chiariti dalle autorità locali. Con una nota indirizzata al Presidente della Giunta della Regione Campania, l’Associazione ha richiesto l’istituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le parti coinvolte per discutere degli interventi attuabili per la ripresa – in particolar modo delle attività estive – che come riportato dalle linee guida nazionali e regionali prevedono tra l’altro l’assegnazione di spazi pubblici (indoor ed all’aperto) che sarebbe auspicabile assegnare ai professionisti del settore che tanto hanno sofferto nel periodo emergenziale.
“Il mondo dei bambini deve rimettersi in moto e deve poterlo fare velocemente ed in sicurezza. Questa pandemia ha portato via momenti di crescita sociale, emotiva ed educativa che difficilmente potranno essere per loro recuperabili e non si può lasciare indietro tutto questo. E’ giunto il momento di avere linee guida chiare e protocolli mirati che ci consentano di organizzarci e comprendere modalità e precise indicazioni a salvaguardia della salute di ospiti ed operatori. Abbiamo combattuto affinché il settore resistesse perché i bambini che ci stanno aspettando hanno il diritto di tornare alla normalità e di vivere in sicurezza i momenti a loro dedicati anche attraverso la quotidianità delle attività delle nostre strutture, tanto importanti per la crescita psicofisica e per le relazioni sociali al di fuori dell’ambiente familiare” evidenzia l’educatrice e presidente Giada Ferraioli.