di Erika Noschese
“Noi non siamo salernitani”. Quando i cori da stadio si “trasferiscono” per strada, in piena pandemia e nonostante alcune severe norme anticontagio da rispettare. Notte di follia, quella tra sabato e domenica, in pieno centro ad Avellino. Via De Concilii, una strada centralissima e sempre frequentata da giovanissimi anche per la presenza di locali e pizzerie è stata infatti invasa da centinaia di ragazzi, molti dei quali senza mascherina che – nonostante ordinanze e divieti – hanno invaso le strade cittadine a suon di cori da stadio. A trascinare e animare il corteo il sindaco Gianluca Festa che, con i suoi concittadini, si è lasciato andare a coro e inni di matrice calcistica contro Salerno, con cui da sempre c’è un’attesa rivalità. Un fuori programma, stando a quanto emerge in quanto, almeno inizialmente, l’intento del primo cittadino fosse quello di parlare con i giovani, controllare personalmente l’andamento della movida. Ad un certo punto, tutto è cambiato e il sindaco Festa ha iniziato a dirigere i cori tra un “Avellino siamo noi” e un “Noi non siamo salernitani”, tra abbracci, selfie. Tante le persone che, preoccupate per la situazione, hannno prontamente avvertito le forze dell’ordine. Una situazione che ora sarà sicuramente valutata anche per i suoi profili di responsabilità penale e secondo molti anche per possibili provvedimenti di natura sanitaria. Non si esclude, infatti, che il governatore De Luca possa decidere di decretare Avellino zona rossa, dopo i fatti accaduti.
Il sindaco di Salerno
Anche da Salerno le reazioni non si sono fatte attendere: a chiedere le dimissioni del sindaco di Avellino è stato proprio il primo cittadino di Salerno, Vincenzo Napoli: «Stento a credere che il Sindaco di Avellino possa esporre a pericoli cosi gravi i suoi concittadini. Stento a credere che inciti all’odio territoriale due popolazioni amiche – ha dichiarato il primo cittadino di Salerno – Stento a credere che, smaltiti gli effetti della notte brava, non abbia ancora chiesto scusa e rassegnato le dimissioni». Un caos mediatico che ha visto protagonista il sindaco Festa che, poche ore dopo i fatti, ha provato a giustificarsi a mezzo social: «C’è chi i giovani li attacca e demonizza. E non mi sembra abbia ottenuto risultati. Io con i giovani sono a mio agio, da sempre. Per questo ieri sera ho deciso di fare un sopralluogo nell’isola pedonale, per assicurarmi che anche la ripresa della movida fosse nel pieno rispetto delle regole. Devo dire che ho trovato un clima tranquillo e allegro. Mi sono soffermato a salutare molti giovani che ho incontrato lungo il mio percorso, entusiasti per la ritrovata libertà – ha dichiarato Festa – Ho colto questa bella occasione di incontro per stimolarli alla responsabilità e per spiegare loro che è bene essere ancora attenti, la libertà arriverà ma adesso bisogna continuare a seguire le regole in sicurezza». Da qui, poi, il tentativo di discolparsi e minimizzare il tutto: « Mi sono trattenuto qualche minuto con loro, con fare scherzoso e goliardico: sono profondamente convinto che il dialogo sia sempre la strada maestra, che per comunicare con i giovani occorrano empatia ed ascolto, mai contrapposizione e rigidità – ha infatti aggiunto – A qualcuno dà fastidio che io sia a contatto con la mia gente? Qualcuno mi preferirebbe dietro a una scrivania a firmare norme restrittive? Io sono il sindaco degli avellinesi. E dove c’è la vita di Avellino ci sono io. Guardate altrove, qui ci sono io a tenere tutto sotto controllo».
Le reazioni:
Presenterà un’interrogazione al Ministro dell’Interno, Lamorgese, per chiedere lo scioglimento del Comune di Avellino il deputato di Forza Italia nonchè fondatore dell’associazione Voce Libera Gigi Casciello. «L’indecoroso spettacolo offerto dal sindaco Festa è inaccettabile oltre che gravissimo nella situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo – ha dichiarato il parlamentare salernitano – Ricordo, testualmente, che stante il suo carattere del tutto straordinario ed eccezionale, lo scioglimento dei consigli comunali può essere disposto per il compimento di atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico, ipotesi quest’ultima che, concernendo la tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, resta di competenza degli organi dello Stato – prosegue l’onorevole Casciello – Per questo il Viminale dovrà muoversi. Rattrista e sconcerta che una città come Avellino si ritrovi guidata da un sindaco irresponsabile che si mette a capo di un assembramento illegale, in piena emergenza Covid che proprio in Irpinia ha colpito duramente, improvvisandosi capo ultrà e lanciando tra l’altro messaggi di odio territoriale che ne confermano la totale inadeguatezza al ruolo». «Quanto accaduto la scorsa notte ad Avellino è di una gravità inaudita e non deve assolutamente restare impunito. Non solo per i cori e gli sfottò rivolti ai cittadini salernitani che amareggiano tutti in un momento in cui l’unità nazionale dovrebbe essere il bene supremo. Ma per il fatto che a dirigere il tutto c’era il sindaco di Avellino, Gianluca Festa», ha invece detto il parlamentare di Forza Italia, Enzo Fasano. «Una follia che non può essere tollerata, sicuramente da un punto di vista etico ma ancor di più sotto il profilo istituzionale. Festa ha mostrato una gravissima irresponsabilità, facendo passare un messaggio pericolosissimo in uno dei momenti più delicati della storia del nostro Paese. Senza entrare nel merito della vicenda, è evidente che il primo cittadino, con il suo comportamento, abbia contribuito a creare confusione e assembramenti, contravvenendo alle norme che in questa fase di emergenza sanitaria – gradualmente rientrata ma non terminata – impongono di mantenere il distanziamento sociale e di evitare assembramenti – ha dichiarato ancora Fasano – Quanto accaduto, dunque, non può essere assolutamente giustificato. Auspico che le autorità preposte valutino i profili di responsabilità da parte del sindaco Festa. La mia solidarietà va ai cittadini salernitani, oggetto degli sfottò ma anche agli amici di Avellino che non meritano di dover subire simili atteggiamenti». Parla, invece, di scene «pietose, misere, insopportabili» il primo cittadino di Pontecagnano, Giuseppe Lanzara: «Questo sindaco canta come un capo ultras, disprezzando le regole che lui non solo dovrebbe rispettare ma è tenuto a far rispettare alla sua comunità. Lo fa in piena emergenza sanitaria, proprio mentre l’Italia intera cerca la strada per lasciarsi alle spalle una pandemia mondiale, nel timore di una seconda devastante ondata di contagi – ha dichiarato Lanzara – Non mi piace questa storia, sono arrabbiato per le vittime, le loro famiglie, per chi coscienziosamente rispetta le regole, per le attività commerciali e tutte le P.Iva che chiedono solamente di ripartire al più presto. Questa storia proprio non mi piace così come non mi piace questo sindaco che non ha alcun rispetto per tutti noi. Un sindaco avrebbe il dovere morale di dare l’esempio, dovrebbe indicare la strada, dovrebbe rappresentare lo Stato, un sindaco è un sindaco, non un capo ultras. Mi auguro che arrivi una lezione esemplare dal governo nazionale e regionale, altrimenti valuterò nelle prossime ore se sarà necessario firmare una ordinanza che limiti la mobilità verso Avellino perché non consentiró a nessuno di mettere a rischio la mia comunità».
«Il Sindaco di Avellino ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza. Quanto accaduto la scorsa notte nel capoluogo irpino è grave e merita l’intervento di tutte le Istituzioni interessate per quanto nelle competenze di ciascuna. Una vicenda spiacevole non solo per i cori e gli sfottò rivolti ai cittadini di Salerno che appaiono fuori luogo soprattutto in un momento di particolare difficoltà per l’intero Paese, ma ancor più per il fatto che il “direttore” dell’orchestra stonata era addirittura l’Istituzione apicale della città, il Sindaco Festa, che ha dimostrato atteggiamenti demenziali ed offensivi anche per il ruolo che ricopre. Festa si è dimostrato un irresponsabile, non solo per il vergognoso messaggio che ha diffuso, ma anche e soprattutto per aver creato confusione ed assembramento, contravvenendo ad ogni norma e protocollo. La mia solidarietà va ai salernitani offesi ma anche ai cittadini avellinesi che sono rappresentati da una figura così degradante. Mi auguro, nel contempo, che tutte le autorità preposte intervengano energicamente per valutare i profili di responsabilità del Sindaco Festa e gli eventuali provvedimenti da assumere», ha invece dichiarato il consigliere comunale e provinciale di Forza Italia, Roberto Celano.