di Erika Noschese
Un progetto di “Housing Sociale” per coloro che desiderano vivere come una casa propria con un’assistenza in più. Approda anche a Salerno il progetto “Condominio solidale”, nato da un’idea di Pino Iagulli. Si tratta, in sintesi, di un luogo in cui poter vivere concretamente la solidarietà e sperimentare che è possibile essere gli uni al servizio degli altri per il Bene comune. Dunque, una serie di mini appartamenti capaci di ospitare nuclei familiari di una, due o tre persone. “Per una coppia o una persona sola, magari con ridotta autonomia personale e lo scarso o assente conforto materiale e affettivo di una rete familiare o amicale, la vita può rappresentare un vero problema capace di inficiare la qualità della stessa – si legge nel progetto presentato dal dottor Iagulli – Il condominio solidale vuole appunto provare a risolvere tali problematiche”.
Si tratta, quindi, di un insieme di alloggi aventi peculiari caratteristiche architettoniche adeguate alle esigenze abitative dei singoli ospiti, con la fondamentale presenza di spazi comuni di socializzazione quali: una cucina centralizzata, un salone pranzo/soggiorno/attività varie ecc. Un’organizzazione sì fatta potrà assicurare alla persona o alla coppia la privacy e l’indipendenza dell’abitazione privata, mantenendo per contro facili rapporti sociali con gli altri condomini. Per il buon esito del progetto è opportuno che gli ospiti si impegnino a rendere attiva la cultura della solidarietà, della convivenza e del reciproco aiuto. Essi infatti sono chiamati a partecipare e coinvolgersi nella gestione della struttura e dei servizi loro rivolti sperimentando l’efficacia del suggerimento evangelico: “gli uni al servizio degli altri per il bene comune”. Il progetto sarà autofinanziato dai partecipanti allo stesso, non disdegnando aiuti istituzionali, ove possibili, onde consentire la replica di esperienze similari di questo “ nuovo abitare “. Il condominio necessiterà, altresì, di una gestione dello stesso contribuendo così anche alla creazione di nuovi posti di lavoro. Molteplici gli obiettivi di questo progetto che, di fatto, mira ad abolire le case di riposo; migliorare la qualità della vita delle persone che vi aderiscono, promuovendo forme di partecipazione e di coinvolgimento delle stesse nella gestione delle strutture e dei servizi a loro rivolti; favorire rapporti e relazioni interpersonali onde rendere attiva la cultura della solidarietà, della convivenza e del reciproco aiuto tra gli occupanti la struttura; offrire una soluzione abitativa che consenta alle persone, specie se anziane, magari con lievi difficoltà, di soggiornare in ambiente qualificato per la presenza di servizi alberghieri e alla persona in base alle necessità di ognuno. Il condominio solidale si caratterizza per la presenza, oltre alle abitazioni private anche di spazi comuni, e per l’offerta di servizi/prestazioni sociali resi occasionalmente o continuativamente dal gestore (cooperativa di giovani), o dai condomini stessi ( giovani coppie con fragilità ) che potrebbero trovare occupazione mettendosi a disposizione della comunità.
I mini alloggi potranno essere monolocali, bilocali o trilocali di metratura lorda compresa tra 30 e 50 mq. composti da ingresso soggiorno con angolo cottura, camera da letto, bagno ed eventuale cameretta, particolarmente accoglienti arredati con mobili propri della persona che ci abita o forniti dalla struttura stessa. Essi rappresentano l’ambiente ideale per continuare a vivere la propria vita in completa autonomia, mantenendo ogni tipo di rapporto familiare e amicale, ma in un contesto di piena tutela della persona e delle sue esigenze quotidiane. Nuovo inizio, nuova casa, nuovi confort, stesse abitudini. Perché la vita va vissuta al meglio, giorno dopo giorno. La struttura potrà essere messa a disposizione, per l’acquisto o l’affitto a prezzi calmierati da istituzioni pubbliche o private. Queste ultime potrebbero essere costituite da una cooperativa di cittadini che si associano aderendo alle finalità del progetto diventando anche gestore della stessa o affidandola, per esempio, ad una cooperativa di giovani creando nuovi posti di lavoro.