Convocata dall’onorevole Piero De Luca, si è conclusa l’assemblea virtuale organizzata per ascoltare e raccogliere le istanze delle Associazioni Alberghiere della Provincia di Salerno da presentare alle istituzioni competenti. In un confronto aperto, le richieste già ampiamente avanzate al Governo e agli Enti regionali dalla Federazione nazionale e provinciale di Federalberghi, sono state riassunte dai rappresentati, con Giuseppe Gagliano, Presidente Federalberghi – Confcommercio Salerno: “Il quadro del turismo è noto a tutti ed è drammatico: se è vero che il settore incide per il 13% sul PIL nazionale, è altrettanto vero che questa percentuale aumenta notevolmente in una Provincia come la nostra, dove il turismo ha impatto enorme su tutti gli aspetti socio-economici. Mancherà l’80% del nostro mercato, quello straniero, con il restante 20% compromesso dalle limitazioni agli spostamenti, dalla riduzione della capacità di spesa, dal minor tempo libero a disposizione e, più in generale, dalla necessitaà di far trascorrere del tempo prima che tutti noi torniamo alle normali abitudini”. E, alle osservazioni, Gagliano aggiunge: “Ad aprile il mercato si è completamente azzerato e la crisi si riflette, di conseguenza, sui lavoratori del comparto ricettivo: in Provincia di Salerno sono circa 15.000, molti dei quali rischiano di perdere l’occupazione. La maggioranza di essi, costituita dagli stagionali, ha smesso di ricevere la Naspi per diventare destinataria del bonus di 600€ nel mese di marzo. Per una banale sottigliezza, parecchi lavoratori non hanno ancora ricevuto l’approvazione della domanda”.
Facendo presente che, quest’oggi sia stata inviata l’ennesima PEC all’Inps, per spiegare dettagliatamente la situazione e chiedere un responso ufficiale, tuttavia, gli stagionali del turismo non hanno ancora ricevuto né soldi né risposte, con la speranza di ricevere almeno il contributo previsto dal piano socio-economico della Regione di 300€ per 4 mensilità, quando uscirà il bando. Gli altri occupati, quelli con contratti più lunghi, sono in cassa integrazione. “Anche qui ci sono stati problemi: poche le richieste accolte e pochissimi i pagamenti effettuati. Alcuni datori di lavoro hanno anticipato una mensilità ai lavoratori, ma quanti di loro potranno pagare per un altro mese? Ed è quindi lecito aspettarsi conseguenze negative. Quando il periodo di cassa integrazione terminerà, la proroga potrebbe non essere sufficiente”.
Molti di questi lavoratori prestano servizio negli alberghi da decenni e, spesso rappresentano una grande famiglia allargata. “Non poter dare loro risposte univoche rende ancora più amara la situazione, già di per sé drammatica” – spiega Gagliano. E continua: “Sono certo che ciascuno di noi ha intenzione di riaprire ed ha voglia di sentire, nuovamente, la fiducia dei nostri clienti che abbiamo fidelizzato negli anni. Tutto ciò che sta accadendo, però, non può essere superato soltanto con la buona volontà e contando sulle nostre forze”.
Entrando nello specifico, Federalberghi ha inviato al Governo proposte puntuali in relazione al decreto Cura Italia ed al decreto Liquidità. “Ovviamente, non mancheremo di far pervenire il nostro contributo in relazione al nuovo decreto legge in corso di emanazione, non appena ne saranno noti ufficialmente i contenuti. Ad oggi abbiamo purtroppo rilevato soluzioni parziali e, in ogni caso, insufficienti”. Per fare il punto sugli interventi già richiesti, che si rendano immediati, bisogna partire da una tempestiva iniezione di liquidità a burocrazia zero, sotto forma di:contributi a fondo perduto, commisurati alla perdita di fatturato e di finanziamenti di lunga durata, fino a 30 anni, estendendo la garanzia totale dello Stato anche ai prestiti superiori a 25.000 euro.
Per agevolare la valutazione del merito creditizio, è necessario prevedere una rivalutazione del patrimonio immobiliare, che risulta iscritto nei bilanci al costo storico, ai fini fiscali e civilistici. “A giugno ci sarà la prima scadenza dell’IMU, chiediamo a gran voce di azzerarla per il 2020: non si possono pagare tasse sui beni immobili strumentali che non stanno generando reddito. E si dovrebbe pensare anche agli alberghi in affitto, ad esempio, prevedendo d’ufficio una riduzione dei canoni e riconoscendo un credito d’imposta di pari importo al proprietario dell’immobile”. E’, inoltre, necessaria una moratoria di tutte le scadenze fiscali. “Noi chiediamo di prorogare e rateizzare tutto ciò che sia prorogabile e di abolire tutto ciò che è ingiusto. Non è sufficiente una proroga di alcuni mesi. Non si comprende perchè alberghi vuoti debbano pagare la TARI o l’IMU per periodi di inattività o l’occupazione di suolo pubblico o le concessioni demaniali”. – afferma Gagliano.
In più, risulta necessario prevedere misure di ristoro anche per le Amministrazioni che, di conseguenza, devono coprire i buchi di bilancio e garantire i servizi essenziali alla comunità. Il bonus a favore delle famiglie che fanno vacanze in Italia non costituisce la priorità delle imprese.
“Potrebbe essere un’idea, ma non certo nelle modalità che traspaiono dalle prime bozze del decreto: state chiedendo agli albergatori di attrezzarsi e di assumere i dipendenti, pagando gli stipendi, oltre ad anticipare il 90% dell’importo della vacanza, concedendo un credito d’imposta che verrà sfruttato nel successivo anno fiscale. Se fosse così confermato, sarebbe un provvedimento assurdo quanto inutile”.
Un’altra importante osservazione riguarda l’impossibilità di riprendere l’attività se non c’è chiarezza sulle misure di prevenzione da adottare e sui costi da sostenere. Insieme a tutte le organizzazioni di categoria, a tal proposito, è stato definito il protocollo “Accoglienza Sicura”: “Abbiamo lavorato con l’obiettivo di assicurare alle nostre famiglie – perché, va ricordato, la maggior parte degli alberghi salernitani è a gestione familiare – agli ospiti ed ai collaboratori, il massimo livello di protezione, senza per questo trasformare le strutture ricettive in ospedali”. Inviato il protocollo al Governo, da oltre due settimane, si resta in attesa di conoscerne il parere. “Auspichiamo che le misure siano uniformi su tutto il territorio nazionale e, inoltre, che l’imprenditore venga, mantenendo il rispetto delle prescrizioni contenute nei protocolli di sicurezza, esonerato da ogni responsabilità per eventuali contagi di clienti e lavoratori che dovessero verificarsi all’interno della propria impresa”. A tal proposito, si fa presente che l’INAIL ha registrato ben 37.000 casi di infortuni sul lavoro da contagio COVID. Tramite la Federazione regionale, al Governatore De Luca, sono state inoltrate le richieste di abolizione delle imposte per il 2020 e di contributo al pagamento delle utenze.
A queste, si aggiungono le proposte per l’attuazione di un programma strategico e la creazione di campagne promozionali e di strumenti a sostegno della variegata offerta turistica regionale. È di ieri la notizia che la Sicilia si dichiara pronta a rimborsare ai turisti metà del prezzo del biglietto aereo ed un terzo delle notti in hotel, oltre all’ingresso gratuito per la maggior parte dei musei e dei siti archeologici dell’isola.
“Auspico, infine, che il Governatore possa cominciare a muovere i primi passi verso il futuro, la fase 3, stringendo accordi bilaterali con Governi stranieri, alla stregua di quanto hanno fatto le Regioni di Paesi esteri.
Nella consapevolezza che non ci sia più tempo per pensare e scontrarsi in Parlamento su un Decreto che sarebbe dovuto essere licenziato già ad Aprile, le imprese e i lavoratori del turismo hanno urgente bisogno di aiuto. “Noi vogliamo riaprire. Vogliamo tenere vivi il nostro territorio con l’entusiasmo, lo slancio e la professionalità che ci contraddistinguono. Dateci una mano a farlo” – conclude Gagliano.
Dal Consorzio Paestum In, Pino Greco, Associato Federalberghi Salerno: “Nel 2019 in Italia si sono celebrati 200.000 matrimoni, di cui il 3% a Paestum. Nel 2020, a Paestum, sono stati annullati 6.000 eventi, il 100% degli eventi di stranieri non ci saranno. I danni si estendono al settore caseario, agricola, vinicolo. Sono necessarie linee guida specifiche per gestire gli eventi in sicurezza. Il turismo è un sistema non a comparti stagni. Ci si salva tutti insieme”.
Pietro Cerullo, Consorzio Cilento di Qualità – Associato Federalberghi Salerno, prosegue: “È necessario che gli aiuti economici arrivino in fretta, ogni giorno perso potrebbe essere fatale. Inoltre, vanno pensati immediatamente piani di marketing che valorizzino l’ampia e variegata offerta di tutta la Campania, comunicando l’immagine di una vacanza sicura”.
Al coro di voci si aggiunge Viviana Spirito, Coordinatore Federalberghi Extra: “L’extra alberghiero è stato dimenticato dal Governo. Le circa 190.000 strutture presenti sul territorio nazionale non hanno linee guida per capire come procedere. Molte famiglie vivono di queste attività e sono state completamente escluse da qualsiasi ammortizzatore sociale”. A chiudere il tavolo di discussione, Carlo Montone, Delegato Federalberghi Cilento Nord: “È necessario che le istituzioni facciano attenzione alla criticità della situazione strutturale della sanità nelle destinazioni turistiche in Provincia di Salerno. Bisogna riorganizzare i Pronto Soccorso e le Guardie Mediche, prevedendo assistenza continua nell’intero territorio”.