di Stefania Maffeo
Da oggi si può rinunciare al bonus di 600,00€ richiesto all’INPS sulla base di quanto disposto dal Decreto Cura Italia di marzo. Infatti, nell’area personale del sito, a cui si accede con il pin, è comparso un pulsante che consente di rinunciare al bonus di 600,00€ con un semplice click. L’opzione RINUNCIA, che si ritrova sotto la parte relativa al riepilogo sui dati relativi alla domanda di indennità, è presente sia per chi ha già avuta accolta l’istanza, sia per chi è ancora in attesa di esito. Cliccando su rinuncia ecco poi un’altra schermata in cui si specifica che chi restituisce il bonus non avrà aggravio di spese.
Molti si stanno chiedendo per quale motivo bisognerebbe rinunciare al riconoscimento di uno degli aiuti previsti dallo Stato in questo periodo di difficoltà economica, o anche se si tratta di un obbligo. La confusione regna tra i contribuenti.
Le motivazioni potrebbero essere diverse, ma la più probabile è quella per cui a coloro che hanno beneficiato di questa indennità viene preclusa la possibilità di beneficiare di altri strumenti, come ad esempio il reddito di emergenza. Dando la possibilità di rinunciare, quindi, si permette al beneficiario di richiedere il contributo che meglio si adatta alla propria situazione, o almeno questa è l’interpretazione più probabile visto che dall’INPS non sono arrivate spiegazioni a riguardo.
Nel nuovo Decreto Maggio sono previsti diversi aiuti a sostegno dei lavoratori e delle famiglie. Aiuti anche per coloro che non lavorano e attualmente risultano disoccupati. A differenza di quanto previsto dal Decreto Cura Italia di marzo, quindi, ogni persona potrà valutare qual è il miglior sostegno data la sua attuale situazione. Ragionando in tal senso, il cittadino affinché può scegliere una misura più vantaggiosa, ma non compatibile con il bonus 600,00 euro. Per questo motivo chi ha scelto di beneficiare dell’indennità di 600,00€ (che verrà confermata, ma per un importo più alto) non potrà ricevere altri aiuti.
Al momento, la bozza del Decreto Maggio prevede ad esempio una proroga della Naspi scaduta (o anche della Dis-Coll), la quale continuerebbe ad essere erogata per altre due mensilità. Possibilità negata a chi, invece, ha beneficiato dell’indennità una tantum di 600,00€. Lo stesso vale per quello che dovrebbe chiamarsi reddito – o contributo – di emergenza, riconosciuto ai nuclei familiari con ISEE inferiore a 15.000,00€ e di importo variabile da 400 a 800 euro.
Il tasto rinuncia potrebbe interessare anche coloro che hanno richiesto il bonus pur non avendone diritto, i quali possono rinunciare prima che sia l’INPS stessa a chiedere la restituzione dei soldi.
Unico problema è che l’approvazione del Decreto Maggio sembra ancora lontana e sembra davvero difficile lasciare il certo per l’incerto.