Servivano pochi atti e più semplici ed invece assistiamo ad una carnevalata di ordinanze. Tardive e sbagliate quelle del cibo a domicilio, quelle sulle corse e sulle passeggiate. Sono i vincoli, le fasce orarie ristrette che creano confusione. E’ necessario avere più fiducia nei campani ed è per questo che, fra le altre cose, chiediamo di consentire non solo il cibo a domicilio ma anche quello da asporto, di essere più flessibili con le uscite, di avviare la fase due per altre attività. Va fatto in sicurezza e senza anatemi verso i campani, senza insulti, superando le ordinanze stupide. Senza la inutile ricerca del particolare, la pizzeria di Via Cilea o il Bar della Provincia, serve un atteggiamento diverso. Il controllo complessivo è una cosa più seria rispetto singolo caso”.