“Se dovessimo avere corse in avanti da parte di alcune regioni che presentino situazioni epidemiologiche preoccupanti, la Campania chiuderà i suoi confini a coloro che arrivino da queste regioni”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo DE LUCA, in diretta streaming su Facebook per fare il punto della situazione sull’emergenza Covid-19. “Per la fase 2 bisogna avere una grandissima attenzione. Le autorità scientifiche ci ricordano che in gran parte del territorio italiano siamo ancora nella fase 1.
Ho ascoltato in questi giorni pareri di presidenti di Regione del Nord ma anche del Sud, che premono per riaprire tutto. In Lombardia ancora ieri abbiamo registrati 1000 nuovi contagi, in Veneto 400, in Piemonte, 800. Questa è la realtà. Il pericolo è che se in una regione che ha questa situazione epidemiologica non tranquillizzante e accelera in maniera non responsabile e coerente con i dati del contagio rischia di rovinare l’Italia in intera”. Ma di una cosa il governatore sembra essere certo: se si continua così a metà maggio la Campania sarà fuori dall’emergenza. “Nell’ultima settimana un andamento del contagio abbastanza tranquillizzante. Se manteniamo comportamenti corretti e prudenti, con questo andamento noi a metà maggio, come regione Campania, siamo fuori dall’emergenza Coronavirus – ha infatti dichiarato il presidente – Se manteniamo il rigore che abbiamo mantenuto in questo mese a metà maggio potremo davvero dire di avere sconfitto il Coronavirus in Campania. Ma dobbiamo avere la forza di mantenere comportamenti corretti, ma davvero oggi abbiamo tutte le possibilità di vedere pienamente la luce in fondo al tunnel”.
Intanto, fumata nera per quanto riguarda il cibo d’asporto: “Stiamo ragionando in queste ore sulla possibilità di anticipare l’attività di consegna a domicilio, ma la decisione la prenderemo sulla base della situazione dell’epidemia, non sulla base di pressioni di questo o di quello. Dobbiamo avere la forza di resistere a tutte le pressioni”, ha detto il presidente della Regione Campania. “Una delle principali sollecitazioni che abbiamo ricevuto – ha aggiunto – riguarda il cibo d’asporto, il trasporto a domicilio di generi alimentari, cibo, pizze. Non lo abbiamo consentito fino ad oggi non per particolare cattiveria. In un comune dell’Avellinese, a Lauro, è accaduto che un negozio di generi alimentari ha fatto la distribuzione domiciliare. Abbiamo verificato che tutta la famiglia che gestiva quell’attività era contagiata. Abbiamo dovuto mettere in quarantena tutto il paese”. De Luca ha sottolineato che “è responsabile capire che la Campania è complicata, abbiamo la fascia interna della regione dove non abbiamo una grande densità abitativa ma abbiamo poi interi territori con concentrazione di abitanti spaventosa. Un’ordinanza deve tenere conto della diversa configurazione dei territori. Abbiamo limitato il trasporto domiciliare perché era complicato garantire che avvenisse in condizioni di sicurezza. Ma lo abbiamo fatto anche accompagnando questo divieto con una misura di aiuto: la Regione Campania, non mi risulta ce ne siano altre, ha dato un contributo di 2mila euro a tutte le attività impedite dal contagio, le pizzerie sono tra queste”.