di Stefania Maffeo
Da Nord a Sud gli studenti della scuola primaria scelgono sempre più di seguire le lezioni a distanza indossando il grembiule. Da Novara a Napoli, da Trento a Messina anche gli alunni si adeguano ed esprimono il loro bisogno di normalità attraverso la scelta della “divisa” per seguire le lezioni on line ormai sospese dal weekend di Carnevale (22/25 febbraio).
Secondo la maggior parte dei genitori mettere il grembiule favorisce anche la concentrazione durante le attività scolastiche a distanza e per fare i compiti a casa. Dopo aver considerato lo “stop forzato” come una vacanza, in particolar modo gli alunni della scuola primaria (anni formativi e di apprendimento importanti), sopportano sempre più con fatica la lontananza dai maestri e dai compagni e manifestano sintomi di aumento dello stato di ansia.
In un’aula virtuale, con tanto di grembiule dal colletto bianco ben stirato, i piccoli studenti si posizionano davanti allo schermo del pc di casa, in attesa delle lezioni in remoto alla ricerca della normalità, divenuta oggi una vera e propria virtù civile. Più aumentano le caselle azzerate sul calendario dei giorni del tempo sospeso per la reclusione forzata collettiva, più si aspira alle ritualità rassicuranti di un quotidiano di cui solo in assenza si valuta appieno il valore.
Quella vita quotidiana da recuperare a qualunque costo, whatever it takes ascoltando la lezione del docente di inglese…