Dal 15 febbraio prossimo, a soli 33 anni, il cavese Luigi Giordano sarà al comando della “Grande Sierra Leone”, la nave mercantile della flotta Grimaldi che dall’Africa Occidentale (Western Africa), solcando l’Oceano Atlantico, arriva in Nord America.
Tappe bruciate in meno di quattordici anni, da quando ai genitori Matteo e Rosaria Stotuti (di Vietri sul mare), comunicò la scelta del Nautico, dove si è diplomato con il massimo dei voti. Dopo gli studi si iscrive ad un corso di specializzazione, notato da un supervisor, supera il colloquio e a 20 anni (nel 2006) inizia la carriera sulle navi come allievo. A marzo del 2009 diventa terzo ufficiale di coperta, a luglio del 2010 è già secondo ufficiale di coperta ed a marzo del 2013 primo ufficiale di coperta. In questi sette anni ha sempre navigato tra l’Africa e l’America riportando giudizi più che positivi da parte dei vari comandanti che si sono susseguiti e nelle cui relazioni avevano già presentato la sua propensione al comando.
Lo scorso 8 gennaio, alla presenza di una commissione composta dall’armatore Guido Grimaldi, 3 comandanti e 3 ingegneri navali si è tenuto il colloquio finale per il comando, brillantemente superato con il plauso di tutta la commissione, e quindi la nomina di Comandante.
Dal 19 gennaio è imbarcato sul mercantile Roll-on/Roll-off, nave da carico/scarico di merce e veicoli gommati “Grande Sierra Leone”, affiancato al Comandante da cui il prossimo 15 febbraio rivelerà il comando.
Dichiarazione del Comandante Luigi Giordano:
“I sacrifici di quattordici anni di navigazione sono stati ricompensati e ringrazio la Compagnia e gli Armatori per la fiducia riposta. Questo non è un traguardo bensì l’inizio di una nuova avventura che affronterò con energie profonde, dando il meglio di me conscio delle grosse responsabilità che giorno dopo giorno mi troverò ad affrontare. Condivido questo momento di gioia con la mia famiglie ed in particolare con mia moglie e la piccola Arianna, per la pazienza delle lunghe attese (il periodo di imbarco è di 4/5 mesi, per stare a casa due mesi poi di nuovo in mare). Ho solo il rammarico che nessuno dei nonni ha potuto dividere con me la gioia di questa nomina. Mi conforta l’orgoglio di portare in giro per il mondo il nome di Cava de’ Tirreni, una città senza mare ma tanto da…amare”.