Nulla, secondo quanto trapela dalla regione Campania, è stato deciso sul passaggio alla Gori anche dell’impianto di depurazione di Solofra; l’ira contro l’amministrazione comunale da parte del “Patto per San Severino”, “Uniti per San Severino” e “Civica per San Severino”.
“Contro ogni logica la Regione ha deciso di riconsegnare la gestione dell’impianto di Solofra agli stessi conciari, mandando indietro le lancette dell’orologio di 40 anni. Combattiamo da anni – fanno sapere dai 3 movimenti civici – per la gestione unica dei due impianti in quanto a Solofra la depurazione degli scarichi delle concerie non può essere completata e dopo il trattamento chimico, i reflui arrivano a Costa.
Per questo dalla fine degli anni 90 la gestione dei due impianti è unica per consentire a noi, a valle del comprensorio Alto Sarno, di venire a sapere cosa succede a monte, cioè a Solofra”. Noti sono dunque i problemi del depuratore di Costa, tra cattivi odori, malfunzionamenti e sequestri giudiziari, dovuti principalmente agli scarichi industriali abusivi provenienti dalle concerie, che adesso controlleranno a monte il ciclo della depurazione.
“Non consentiremo che questo avvenga – tuonano i leader dei 3 movimenti – c’è in gioco la nostra salute e quella dei nostri figli. Sullo sfondo il silenzio, il disinteresse della nostra amministrazione comunale pronta ad obbedire al presidente della Regione ed al centrosinistra per tenersi stretta la poltrona. Bisogna impedire che accordi politici e promesse elettorali prevalgano sui cittadini di Mercato San Severino”.
di Adriano Rescigno